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Responsabilità professionale e medicina legale. Il punto di equilibrio tra salute e sicurezza

13/10/2017

Responsabilità professionale e medicina legale. Il punto di equilibrio tra salute e sicurezza

La responsabilità professionale è cambiata, e di molto, a partire dal 28 febbraio 2017. Quel giorno, infatti, è stata approvata in via definitiva la Legge n°24 (meglio conosciuta come Legge Gelli) che ha riformato il delicato settore della responsabilità sanitaria e introdotto importanti novità in tema di rischio clinico.

Nel nuovo sistema, al medico legale viene attribuito un ruolo centrale sotto due profili.

Il primo, già contestato dalle associazioni di categoria e da varie Asl, in merito all’art. 4 comma 4 (articolo sulla trasparenza dei dati) per l’introduzione all’art. 37 del regolamento di polizia mortuaria della possibilità che «i familiari o gli altri aventi titolo del deceduto possono concordare con il direttore sanitario o sociosanitario l’esecuzione del riscontro diagnostico, sia nel caso di decesso ospedaliero che in altro luogo, e possono disporre la presenza di un medico di loro fiducia». È evidente che il medico legale in questo caso sarà chiamato ad un accertamento diagnostico sul cadavere e non ad una semplice osservazione dello stesso poiché è l’unico ad avere le competenze tecniche per farlo.

Le perplessità sotto questo profilo sono varie. Innanzitutto la legge chiarisce che è facoltà dei familiari richiedere il riscontro ma, d’altra parte, rimane oscuro se tale facoltà si risolva in un obbligo o meno di accettare la richiesta da parte della struttura sanitaria; non è chiaro poi cosa possa succedere nel caso in cui gli aventi diritto abbiamo opinioni diverse sull’eseguire o meno il riscontro.

Il secondo è relativo all’art. 15 che prevede l’affidamento, nei procedimenti civili e penali aventi ad oggetto la responsabilità sanitaria, della consulenza tecnica e della perizia a un medico specializzato in medicina legale e a uno o più specialisti nella disciplina che abbiano specifica e pratica conoscenza di quanto oggetto del procedimento. Qual è la novità? La novità è che il giudice dovrà nominare, a prescindere dal tipo di danno da accertare, un medico legale sempre e comunque. Quest’ultimo potrà essere coadiuvato da uno specialista nella disciplina oggetto del procedimento. Non è chiaro in questo contesto quale sia il ruolo del medico legale nominato rispetto allo specialista e quale sia il raggio d’azione di entrambi all’interno del procedimento. Toccherà al Giudice, di volta in volta e a seconda dell’oggetto del procedimento, delineare i margini dei vari consulenti nominati.

Su un tema importante e delicato come la medicina legale è dunque importantissimo essere sempre correttamente formati e aggiornati su tutte le novità. Per questo motivo, Consulcesi Club – in collaborazione con il Provider ECM 2506 Sanità in-Formazione – ha messo a disposizione di tutti i camici bianchi iscritti il corso ECM “Il diritto e la medicina legale. Il punto di equilibrio tra salute e sicurezza”, curato da Paola Frati, professore ordinario di Medicina legale (MED/43) presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.

Il corso – composto da due moduli per complessive 26 lezioni e test di verifica finale – affronta le principali novità introdotte dalla legge n. 24 del 2017. La qualità della documentazione sanitaria, l’audit clinico, le linee guida, le novità in tema di responsabilità penale, civile e amministrativa sono alcuni dei temi trattati insieme alla trasparenza dei dati relativi al contenzioso e agli eventi avversi. Il delicato settore dell’assicurazione sanitaria per responsabilità professionale e dell’autoritenzione è stato ugualmente trattato e approfondito. Obiettivo del corso – del valore di 13 crediti ECM – è quello di migliorare i percorsi operativi messi in pratica nella loro quotidianità da tutti gli esercenti una professione sanitaria.