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Legge Gelli-Bianco sulla responsabilità professionale: prima applicazione pratica

08/06/2017

Legge Gelli-Bianco sulla responsabilità professionale: prima applicazione pratica

Lo scorso 28 febbraio la Camera dei Deputati ha approvato, con 255 voti a favore, 113 contrari e 22 astenuti, la “Legge Gelli-Bianco” sulla responsabilità professionale del medico.

La nuova legge introduce importanti novità nella disciplina della responsabilità professionale degli esercenti la professione sanitaria.

Il principale obiettivo che questa legge intende raggiungere è la riduzione del contenzioso, sia civile che penale, in tema di responsabilità medica.
Allo stesso tempo la legge intende garantire un efficace sistema risarcitorio nei confronti del paziente.

La prima applicazione – seppur indiretta – di questa legge è avvenuta il 30 marzo scorso da parte della sezione penale della Corte di Cassazione. In particolare, la Corte, rinviando il giudizio alla Corte d’Appello, ha fatto riferimento all’articolo 6 della norma. Questo articolo prevede che «qualora l’evento si sia verificato a causa di imperizia, la punibilità è esclusa quando sono rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida come definite e pubblicate ai sensi di legge ovvero, in mancanza di queste, le buone pratiche clinico-assistenziali, sempre che le raccomandazioni previste dalle predette linee guida risultino adeguate alle specificità del caso concreto».

Il riferimento alla “specificità del caso concreto” lascia un certo grado di discrezionalità ai medici. Può capitare infatti che un dottore, in forza della sua esperienza, abbia delle giuste motivazioni ad operare un paziente in un particolare modo. Sempre in scienza e coscienza, anche se non segue per filo e per segno le linee guida. Se viene dimostrato che l’attività sia stata la più adeguata,  in caso di contenzioso con il paziente il medico sarebbe in ogni modo tutelato.

Tornando al caso in esame e alla sentenza della Cassazione, la Corte d’Appello è stata quindi chiamata a riconsiderare il tema della responsabilità dell’imputato. Successivamente avrà il compito di individuare quale legge applicare al caso in giudizio, decidendo quale sia la più favorevole tra quelle che si sono succedute nel tempo.

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