Diventare medico di base: un ruolo cruciale nel Servizio Sanitario

Quella del medico di base è una professione che prima era molto interessante e ora sta perdendo di interesse, perché? Scoprilo in questo articolo.

Sommario

  1. Il medico di famiglia: un punto di riferimento essenziale
  2. Perché diventare medico di base è sempre più difficile
  3. Come diventare medico di base

Diventare un medico di base, o medico di famiglia, è un percorso lungo e complesso che richiede diversi anni di studio. Tuttavia, recentemente, questa professione sembra essere meno attraente rispetto al passato. Le ragioni sono molteplici: dalle incombenze burocratiche al ridotto margine di azione clinica. Ciò porta molti a chiedersi quanti anni di università e specializzazione servano per diventare un medico di base senza specializzazione aggiuntiva e quali siano i principali ostacoli lungo il percorso.

Il medico di famiglia: un punto di riferimento essenziale

Il medico di medicina generale, comunemente noto come medico di famiglia o medico generalista, svolge un ruolo centrale nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Questo medico è il primo punto di contatto per i pazienti, offrendo visite ambulatoriali e domiciliari, prescrizioni, certificati di malattia e vaccinazioni. Inoltre, è possibile diventare medico di base senza una specializzazione specifica, il che rende più diretto l’accesso a questo percorso. Tuttavia, per capire davvero come diventare dottore e quanti anni ci vogliono per diventare medico di famiglia, è necessario valutare la durata complessiva degli studi di medicina e del tirocinio, che complessivamente richiedono anni di studio e preparazione.

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Perché diventare medico di base è sempre più difficile

Oggi, intraprendere il percorso per diventare medico di medicina generale può essere scoraggiante a causa della crescente burocrazia e delle sfide del settore. Molti si chiedono quanti anni bisogna studiare per diventare medico e se il sacrificio valga la pena, considerando che il medico di base si trova spesso a fronteggiare un aumento delle patologie croniche e una maggiore richiesta di assistenza sul territorio. Di recente, sono emersi diversi casi in cui i bandi per i posti come medico di famiglia sono stati disertati, evidenziando una diminuzione dell’interesse per questa professione cruciale.

Un esempio lampante è quello dell'ATS di Milano, dove un bando per 424 posti da medico di famiglia ha ricevuto solo 48 candidature. Questo dato riflette una preoccupazione crescente: sempre meno giovani medici sono disposti a seguire il percorso di medicina per diventare medico di base, in parte a causa delle condizioni lavorative non ottimali. La situazione è critica anche in altre regioni, come il Piemonte, dove secondo i dati della FIMMG, mancano all'appello circa 300 medici di medicina generale.

Un altro allarme era già stato lanciato a gennaio 2023 dalla FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), che in merito aveva divulgato dati preoccupanti: i dottori che mancano in Piemonte sono 300, è coperto solo il 53% dei posti e, per quanto riguarda l’Asl TO4, i posti coperti sono 10, a fronte dei 47 necessari per essere al completo.

Questi sono solo due casi presi ad esempio.

Il quadro non è diverso nell’immaginario collettivo italiano e la situazione sembra peggiorare di giorno in giorno. Le istituzioni, però, sembrano essersene accorte, tanto che all’interno delDecreto Bollette, è previsto un incremento di tariffa oraria e indennità anche per i medici di famiglia.

Tra le maggiori difficoltà, anche il fatto che il lavoro del medico di famiglia è di fatto regionalizzato e quindi non omologo in tutto il Paese. Questa è una delle critiche più pesanti mosse dopo la presentazione della riforma post-pandemia.

Oltre alla carenza di personale, tra le criticità maggiori c'è la regionalizzazione del lavoro del medico di famiglia, che porta a una mancanza di uniformità nelle condizioni di lavoro e nelle retribuzioni in tutto il Paese. Questa frammentazione rende il percorso per diventare medico generalista ancora più complesso e variabile a seconda della regione. Tuttavia, le recenti modifiche legislative, come quelle previste nel Decreto Bollette, potrebbero migliorare le condizioni economiche e incentivare più aspiranti medici a intraprendere questa strada. Il percorso per diventare medico non è breve: quanti anni di studio servano per diventare medico dipende dalla determinazione e dal desiderio di contribuire al benessere collettivo, pur sapendo di dover affrontare diverse sfide. Nonostante le difficoltà, il medico di famiglia resta una figura chiave nel sistema sanitario italiano, con un importante ruolo di connessione tra paziente e SSN.

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Come diventare medico di base

Per diventare Medico di Famiglia è necessario innanzitutto superare il test di ammissione alla facoltà di Medicina e Chirurgia, anche sulla base dei nuovi TOLC-med e, ovviamente, superare tutti gli esami e laurearsi. Dopo la laurea, sarà necessario superare l’esame di Stato per ottenere l’abilitazione alla professione medica. A questo punto si dovrà sostenere l’esame pubblico di ammissione al percorso di formazione specialistica in Medicina Generale, della durata di 3 anni. Una volta superato il triennio di specializzazione, ci si inserisce in graduatoria facendo domanda di inserimento nelle liste regionali delle Asl, cercando di accumulare quanti più punti possibile attraverso sostituzioni e turni in guardia medica.

Divenuti Medici di Famiglia, si dedicherà la vita ad occuparsi della diagnosi e cura delle patologie acute di pertinenza della Medicina Generale; della gestione e cura del paziente anziano, cronico, o poli-patologico, con particolare riguardo alla diagnostica di primo livello e alla prescrizione dei farmaci che i suoi assistiti assumono regolarmente. Oltre a tutte le funzioni per cui non si può far a meno del medico di base, dall’entrata in vigore della legge 38/2010, questi è incaricato in prima istanza al trattamento del dolore cronico benigno o oncologico (terapia del dolore e cure palliative). Infine, in virtù del suo ruolo, viene riconosciuto come incontro tra il cittadino-paziente e gli specialisti (nel pubblico e nel privato), i medici ospedalieri, i Pronto Soccorso, le istituzioni (scolastiche, aziendali).

Diventare medico di base senza specializzazione richiede un percorso impegnativo e specifico. Il primo passo è superare il test di ammissione alla facoltà di Medicina e Chirurgia, che ora include il TOLC-med, e completare il percorso di medicina. La laurea in medicina è fondamentale, ma non è sufficiente: per esercitare come medico generalista, bisogna anche superare l'esame di Stato per l'abilitazione professionale.

Dopo l'abilitazione, si può accedere al percorso di formazione specialistica in Medicina Generale, che dura 3 anni. In questo periodo, si apprendono competenze specifiche per diventare medico di medicina generale e si acquisiscono conoscenze sulle patologie acute e croniche, sulle cure palliative e sulla terapia del dolore. Al termine del triennio, per iniziare a lavorare come medico di famiglia, è necessario presentare domanda nelle liste regionali delle ASL, e accumulare esperienza con turni in guardia medica e sostituzioni.

Di: Cristina Saja

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