La telemedicina rappresenta una delle innovazioni più significative nell’ambito sanitario degli ultimi anni. Con l’adozione delle Linee guida nazionali del 2020, l’Italia ha definito un quadro normativo chiaro per l’erogazione delle prestazioni sanitarie a distanza, puntando su accessibilità, qualità e sicurezza. In questo contesto, la telemedicina si è affermata come strumento chiave per migliorare la continuità di cura, soprattutto per pazienti cronici, fragili o residenti in aree difficilmente raggiungibili.
Telemedicina: guida alle prestazioni, attivazione e impatto sul Servizio Sanitario Nazionale
La telemedicina è oggi una componente fondamentale dell’assistenza sanitaria. Regolamentata dalle Linee guida nazionali per l'erogazione delle prestazioni in telemedicina, pubblicate nel dicembre 2020, e dalle successive Linee di indirizzo regionali (come quelle della Regione Lazio), rappresenta uno strumento strategico per garantire continuità di cura, accesso equo ai servizi e sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale (SSN).
Cosa si intende per telemedicina
La telemedicina si riferisce all’erogazione a distanza di servizi sanitari, tramite tecnologie digitali, e include:
- Televisita: visita medica effettuata a distanza, con dialogo diretto tra paziente e medico;
- Telemonitoraggio: rilevazione e trasmissione remota di parametri clinici del paziente;
- Telerefertazione: referti clinici redatti e condivisi a distanza;
- Teleconsulto: confronto tra professionisti sanitari per valutazioni diagnostiche o terapeutiche;
- Teleassistenza: supporto a pazienti fragili o cronici anche tramite caregiver.
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Chi può accedere alla telemedicina e come si attiva il servizio
Tutti i cittadini iscritti al SSN possono accedere ai servizi di telemedicina, su indicazione del medico curante o dello specialista. Le prestazioni:
- Devono essere prescritte come da nomenclatore tariffario, con indicazione della modalità "a distanza";
- Sono registrate nel Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE);
- Hanno lo stesso valore clinico, giuridico ed economico delle prestazioni in presenza;
- Sono tracciate per garantire trasparenza e tutela dei dati personali.
L’attivazione del servizio dipende dalla disponibilità della tecnologia e dall’organizzazione territoriale: alcune regioni hanno previsto app, portali dedicati o supporto domiciliare.
I vantaggi per il paziente e per il SSN
Per il cittadino, la telemedicina significa:
- Maggiore accessibilità ai servizi, soprattutto in aree rurali o periferiche;
- Riduzione di tempi e costi per gli spostamenti;
- Continuità assistenziale per pazienti cronici o non autosufficienti;
- Semplificazione del percorso di cura, con monitoraggi frequenti e meno invasivi.
Per il Servizio Sanitario Nazionale, la telemedicina consente:
- Efficientamento delle risorse;
- Riduzione delle liste d’attesa;
- Ottimizzazione dell’assistenza domiciliare;
- Maggiore integrazione tra ospedale e territorio.
La tutela dei pazienti
Le linee guida garantiscono che tutte le prestazioni erogate in telemedicina rispettino:
- Gli standard di qualità e sicurezza previsti per le prestazioni tradizionali;
- La privacy e la protezione dei dati personali del paziente;
- Il consenso informato specifico per l’uso della tecnologia a distanza;
- L’accessibilità anche per utenti con limitate competenze digitali, grazie al coinvolgimento dei caregiver.