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Deontologia professionale e vaccini, il ruolo del medico

22/02/2021

Deontologia professionale e vaccini, il ruolo del medico

La Commissione vaccini dell’ordine dei medici di Bologna ha pubblicato nelle scorse settimane un documento di particolare rilevanza in materia di vaccini, sottolineando non solo l’importanza del piano vaccinale in corso, ma anche il ruolo cruciale che i medici svolgono come punto di riferimento per la cittadinanza in questo momento così complicato.

L’importanza delle vaccinazioni

La Commissione, partendo dal diritto costituzionale alla salute inteso non solo come diritto del singolo, ma anche come interesse della collettività, in merio ai vaccini ha precisato che “non si può ignorare come un loro appropriato utilizzo rappresenti non solo un’opportunità di protezione individuale ma garantisca tutela di salute per l’intera popolazione, grazie ai ben noti benefici non solo diretti ma anche indiretti ottenibili da programmi di vaccinazione ben studiati”. Per ottenere i vaccini anti Covid-19 in così poco tempo è stato necessario un indubbiamente un grande sforzo nell’ambito della ricerca e della successiva produzione, ma questo non ha inficiato la loro sicurezza, peraltro, per qualsiasi farmaco testato ad un livello di sicurezza accettabile non è comunque mai possibile garantire un livello di sicurezza pari o vicino allo zero.

Il ruolo del medico

Il Codice di deontologia chiarisce espressamente quale sia il ruolo del medico nella tutela della salute del singolo e della collettività e in relazione ai “vaccini che possono essere in grado di contrastare in modo decisivo l’andamento della pandemia da Sars-CoV-2, ben oltre qualsiasi farmaco oggi disponibile, risulta evidente il ruolo del Medico volto da un lato a sollecitare sempre maggiori informazioni e prove su efficacia e sicurezza dei vaccini, in modo da assicurare quella chiarezza e trasparenza essenziali per l’ottenimento dei risultati posti in capo alla campagna vaccinale iniziata a fine dicembre 2020, e dall’altro ad essere egli stesso portavoce di un’informazione basata sull’evidenza, chiara e trasparente, in grado di guidare la popolazione verso un’ampia e convinta adesione alla campagna vaccinale anti COVID-19”.

Conclusioni

I medici hanno affrontato la pandemia con grande spirito di abnegazione, pagando un prezzo caro in termini di ammalati e vittime. Al momento i vaccini hanno un profilo di efficacia e sicurezza pari a quello di molti altri in uso da tempo, dunque, “non sarebbe deontologicamente corretto e né rispettoso delle vittime da Covid-19, in particolare in questo momento storico, che da parte anche solo di pochi medici provenissero voci contrarie alla vaccinazione, non sostenute da alcuna evidenza e basate solo su notizie non verificate o, peggio ancora, artatamente interpretate”
In conclusione, la Commissione sostanzialmente non solo ritiene che in questo specifico e fondamentale momento sia preciso dovere dei medici supportare la campagna vaccinale, ma anche che dichiarazioni pubbliche contrarie a questo potrebbero essere ritenute violazioni del Codice deontologia medica.