La Corte di Cassazione si è recentemente occupata di un caso di responsabilità sanitaria, dove la particolarità risiedeva nel fatto che la paziente, con la sua condotta colpevole per non essersi adeguata alle prescrizioni presenti sul foglio di dimissioni, aveva concorso nella misura del 50% alla verificazione dell’evento dannoso, con conseguente riduzione della condanna della struttura al pagamento della quota residuata.