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La giustizia per i medici specializzati arriva dall’UE

02/02/2018

La giustizia per i medici specializzati arriva dall’UE

La sentenza della Corte di Giustizia UE del 24 gennaio 2018 avvalora finalmente le tesi che da oltre vent’anni portiamo avanti, in relazione alla vertenza dei medici specialisti che tra il 1978 e il 2006 non hanno ricevuto il corretto trattamento economico. Questa pronuncia, infatti, segna un passaggio fondamentale nella giurisprudenza del contenzioso.

La questione era stata rimessa dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione alla Corte di Giustizia UE, per verificare la corretta interpretazione delle direttive in relazione alla posizione dei medici che si erano iscritti al corso di specializzazione prima del 31 dicembre 1982. Su questo punto la Corte europea si è pronunciata favorevolmente, riconoscendo il diritto alla adeguata remunerazione anche per questi medici quanto meno a partire dal 1 gennaio 1983.

Ma la Corte di Giustizia è andata oltre nel motivare la sua decisione, pronunciandosi anche su due ulteriori aspetti rilevanti:

La prima questione riguarda l’ammontare delle somme che le Corti dovranno d’ora in poi riconoscere. Infatti, ha stabilito che il risarcimento deve essere determinato in base a quanto previsto dalla “normativa nazionale di trasposizione” della direttiva. Poiché la normativa di trasposizione è il D.Lgs. 257/91 che aveva previsto circa Euro 11.103,94 per ogni anno di frequenza, il parametro della L. 370/99 utilizzato in numerose sentenze in virtù delle quali venivano attribuiti ai medici circa Euro 6.713,94 per ogni anno di frequenza non è corretto. Dunque considerando che conformemente a quanto già chiarito le Sezioni Unite della Cassazione (sentenza del 17 aprile 2009 n. 9147), sono dovuti anche la rivalutazione monetaria e gli interessi, in molti casi la somma dovuta potrebbe essere triplicata.

Il secondo aspetto riguarda invece la prescrizione che, tenendo conto dei principi stabiliti dalla Corte Ue, non sarebbe mai iniziata a decorrere perché non c’è mai stata una normativa di attuazione per i medici iscritti ai corsi prima del 1991. Infatti la Corte sembrerebbe aver smentito quelle tesi sfavorevoli ai medici secondo le quali il termine decennale di prescrizione sarebbe iniziato a decorrere dalla data di entrata in vigore della Legge n. 370/99 del 27 ottobre 1999. Se tale legge non può avere rilievo, in quanto non è la “normativa nazionale di trasposizione”, per i medici iscritti ai corsi prima del 1991, si può sostenere che la prescrizione non si mai iniziata a decorrere, non essendo stata mai attuata per questi medici la direttiva.

Dunque, per i medici specializzati ancora in attesa di vedere riconosciuti i loro diritti e per quelli che se li sono visti riconoscere solo parzialmente la Giustizia arriva dall’UE, ora tocca ai Giudici italiani applicare quanto espresso dalla Corte, affinché su questa annosa vicenda si possa finalmente mettere la parola fine.

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