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Medici di famiglia: restituire il ruolo di centralità nella gestione della pandemia

12/10/2020

Medici di famiglia: restituire il ruolo di centralità nella gestione della pandemia

Creare dei modelli di assistenza che prevedano un ruolo più attivo del medico di famiglia nella gestione dell’emergenza sanitaria mondiale causata dal Covid-19. È quanto chiede la Federazione dei medici di Medicina Generale (FIMMG).

Un modello che metta al centro il medico di famiglia anche nella fase diagnostica, senza dover aspettare delle risposte dai dipartimenti creando disagio ai pazienti e al medico stesso, che è costretto a fermarsi alla fase del sospetto diagnostico, all’indirizzo assistenziale per le prime cure e all’ospedalizzazione quando le situazioni si aggravano.

In un’intervista a Sanità Informazione il segretario FIMMG Silvestro Scotti aggiunge: «Il medico di famiglia deve dare la percezione della presa in carico, e gli altri servizi devono necessariamente dialogare con lui, gestendo l’attesa o attivando l’urgenza; altrimenti, se riduciamo il rapporto fiduciario con il paziente e non lo controlliamo più, i cittadini correranno all’ospedale».

Anche dal punto di vista contrattuale, bisogna prevedere un impegno del medico di medicina generale più chiaro e definito nelle situazioni emergenziali.
L’Accordo collettivo nazionale non ha mai previsto un adattamento delle funzioni e dei compiti del medico di medicina generale in caso di emergenza nazionale. In caso di terremoto, nessuno si pone il problema delle cure primarie all’interno della tendopoli. È il medico che si organizza e si adatta, ma questi non sono aspetti che possono essere lasciati all’improvvisazione.

Per esempio, si chiede Scotti: «E’ o non è compito del medico di medicina Generale segnalare alla questura l’isolamento, invece di caricare anche questo sui dipartimenti di prevenzione? Dipartimenti, tra l’altro, impostati per avere la governance di certi sistemi, non per essere attivi nelle pratiche assistenziali e professionali. E questo è un errore profondo. Parliamo di potenziare le risorse umane nei dipartimenti, quando il territorio si depaupera. Questo è il tipico modello italiano per complicare le cose semplici».

Quindi, la FIMMG propone un ruolo apposito per il medico di famiglia in caso di emergenza. Il medico di famiglia deve tornare ad essere una sorta di medico condotto 2.0: punto di collegamento tra ospedale o specialità di secondo livello, che possa determinare modelli organizzativi dove la risposta oraria o fiduciaria sia stabilita in base alle necessità.