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5 tipi di mamma dalla pediatra: dalle regine del dramma alle iper-connesse

06/08/2018

5 tipi di mamma dalla pediatra: dalle regine del dramma alle iper-connesse

Di mamma ce n’è una sola? Il vecchio detto sembra essere smentito dalla realtà degli studi e ambulatori pediatrici: di mamme ce ne sono tante, tutte diverse tra di loro nel modo di relazionarsi al bambino quando lo devono sottoporre a una visita.
Ma come può il pediatra riconoscerle e instaurare un rapporto costruttivo con loro?

A questo scopo, la Dottoressa pediatra Lucilla Ricottini, ci ha illustrato quali sono le tipologie più ricorrenti di mamma che ha avuto modo di incontrare nel corso dello svolgimento della sua professione: dalla sua esperienza nasce il corso di formazione ECM dal titolo “La relazione pediatrica: pillole di comunicazione medico-paziente”.

La mamma “Drama Queen”.
Spesso capita che i bambini si agitino quando sono sul lettino del pediatra. La mamma “drama queen” al primo segno di possibile pianto è pronta a strappare letteralmente dalle mani del dottore il pargolo, per abbracciarlo e consolarlo come soprattutto lei sa fare. Un atteggiamento umanamente comprensibile, in particolar modo per le neo-mamme, ma che non solo rischia di impedire il corretto svolgimento della visita, ma di trasmettere ulteriore ansia al bambino. Infatti il bimbo potrebbe percepire il pediatra come una minaccia, dato che la mamma interviene in soccorso. Qui spetta alla competenza relazionale del medico la capacità di trovare le giuste parole e il giusto atteggiamento per tranquillizzare la mamma e convincerla a lasciar piangere (per un attimo) il bambino.

La mamma “oca”, che mette i figli all’ingrasso.
Nonostante le costanti raccomandazioni sui rischi dell’obesità infantile, la mamma sempre pronta a iper-nutrire i propri figli, anche con la classica merendina confezionata perennemente infilata nella borsa, è ancora molto presente. Il problema, per il pediatra, è far capire alla mamma che l’evidente sovrappeso o addirittura l’obesità del bambino non è “una fase” da affrontare con leggerezza, ma un problema da risolvere insieme.

La mamma iper-connessa, tra gruppi WhatsApp e il Dottor Google.
La mamma “iper-connessa” si presenta dal pediatra con l’immancabile smartphone in mano, e ha già pronte diagnosi, terapie e suggerimenti per il benessere del bambino fornite dall’immancabile “dottor Google” e dalle altre mamme con le quali si confronta incessantemente su WhatsApp. Al pediatra spetta quindi il difficile compito di conquistarsi la fiducia della mamma e confutare fake news, teorie antiscientifiche e rimedi di dubbia utilità.

La mamma leonessa, che parla al plurale.
La mamma “leonessa” si contraddistingue dal linguaggio al plurale che utilizza con il pediatra: «Abbiamo il raffreddore», «Non abbiamo fame», «Abbiamo un po’ di febbre». Frasi che evidenziano la relazione simbiotica e a volte dominante che ha con il bambino e che, se contraddette, possono scatenare reazioni anche aggressive nei confronti del medico, da vera leonessa che protegge il proprio cucciolo.

La mamma realista. Nella categoria delle mamme “realiste” rientrano quelle donne che vivono in modo positivo il loro ruolo, gestendo come meglio possono il loro tempo tra lavoro, casa e cura dei figli. Sono le mamme che riescono a instaurare un rapporto dialogante con il pediatra, affrontando le naturali ansie senza farsi sopraffare da esse, affidandosi con fiducia al proprio medico.


La dottoressa Lucilla Ricottini è membro del comitato scientifico del provider ECM 2506 Sanità in-Formazione, nonché responsabile del corso FAD realizzato in partnership con Consulcesi Club e on line gratuitamente al link “La relazione pediatrica: pillole di comunicazione medico-paziente” si aggiunge all’ampio catalogo di oltre 150 corsi FAD offerti dal provider ECM 2506 Sanità in-Formazione.