Chi si prende cura di un familiare spesso paga un prezzo altissimo in termini di salute. Secondo una recente indagine, quattro caregiver su dieci sviluppano malattie croniche che prima non avevano, e in due casi su tre si tratta di più patologie contemporanee. I disturbi più frequenti sono quelli psichiatrici, seguiti da problemi muscolo-scheletrici, cardiovascolari e gastrointestinali. Il peso maggiore grava sulle donne, soprattutto giovani, che arrivano perfino a rinunciare a visite e ricoveri, travolte da un carico che non lascia spazio all’autocura.
È il quadro emerso durante il convegno “Promuovere la salute delle persone caregiver familiari in ottica di genere: prospettive future”, organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità. La survey, che ha coinvolto oltre duemila persone (83% donne), mostra l’impatto diretto e profondo del lavoro di assistenza sulla salute femminile. “È di fondamentale importanza – sottolinea Elena Ortona, direttrice del Centro di riferimento per la medicina di genere dell’ISS – mettere l’accento sulle differenze di sesso e genere nello stato di salute dei caregiver”, poiché le disuguaglianze sociali si riflettono su quelle sanitarie. Le politiche, aggiunge, devono “considerare le differenze di sesso e genere basate sulle evidenze scientifiche”. Marina Petrini, responsabile scientifica dell’evento, richiama infine l’importanza della prevenzione, della mappatura dei servizi e dell’autocura per gestire lo stress psicologico.