Telemedicina e psicologia: come offrire consulenze a distanza

La telemedicina nasce negli anni '70, ma oggi grazie alle nuove tecnologie sta rivoluzionando tutti i settori della medicina, tant'è che il PNRR ha stanziato fondi per lo sviluppo di questa nuova modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie. Per la gestione e cura dei pazienti dello psicologo gli strumenti più adatti sono televisita, teleconsulto e telecontrollo.

Negli anni '70 Thomas Bird usò per la prima volta la parola “telemedicina” nel suo saggio Telemedicine; concept and practice, definendola come la pratica della medicina senza l’usuale confronto fisico tra medico e paziente, utilizzando un sistema di comunicazione interattivo e multimediale. Negli anni il concetto di telemedicina si è ulteriormente evoluto, sino a farla divenire strumento di supporto per la realizzazione di nuovi modelli per organizzare ed erogare l'assistenza sanitaria al paziente.

Grazie all'utilizzo della telemedicina è possibile redistribuire le risorse in dotazione ai presidi sanitari, sia in termini umani che tecnologici, garantendo ai pazienti un'assistenza capillare su tutto il territorio, grazie a una semplice connessione internet. La telemedicina, inoltre, consente la realizzazione di modelli assistenziali di gestione integrata tra i presidi e il territorio, da dedicare a pazienti specifici come quelli affetti da patologie croniche o con esigenze di cura periodiche, come ad esempio persone fragili, disabili o anziani.

La telemedicina è probabilmente uno degli strumenti più democratici della medicina moderna, perché consente di diffondere in maniera capillare un servizio sanitario che sia equo e accessibile indistintamente a tutti i cittadini: l’erogazione di prestazioni sanitarie in telemedicina, infatti, può garantire l’accesso all’assistenza sanitaria a pazienti economicamente svantaggiati, impossibilitati a spostarsi per cause geografiche o patologiche, rimuovendo ogni barriera e consentendo a chiunque di ottenere assistenza attraverso il web, grazie a una semplice connessione a internet.

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Per la gestione e cura dei pazienti dello psicologo gli strumenti più adatti sono televisita, teleconsulto e telecontrollo. Capiamo come utilizzarli senza rischi con i pazienti.

Telemedicina e psicologia: quali sono i possibili vantaggi

La telemedicina può rappresentare un utile ausilio per l'erogazione delle prestazioni professionali, sia pubbliche che private, dello psicologo, il cui supporto è oggi sempre più richiesto ad ogni età e per il supporto delle più svariate patologie, come, ad esempio, quelle connesse ai disturbi alimentari, all'autismo, ai problemi sessuali, alle dipendenze, a patologie croniche, gravemente invalidanti o oncologiche. La telemedicina, inoltre, può essere utilizzata dallo psicologo per delle sedute di psico-educazione del paziente o per sedute di psicoterapia individuale o di gruppo.

Un esempio può essere rappresentato dal paziente affetto da disturbi alimentari, che grazie alla telemedicina può avere in qualunque momento il supporto del suo psicologo senza doversi spostare da casa, senza dover sopportare lo stress e l'imbarazzo di essere visto da qualcuno che lo conosce mentre si reca nello studio di uno psicologo: sono purtroppo ancora molti i casi di pazienti che avrebbero bisogno dell'aiuto di questa tipologia di professionista ma se ne privano semplicemente per paura del giudizio degli altri.

La telemedicina può inoltre rappresentare un grande aiuto per l'attività dello psicologo nel miglioramento della continuità assistenziale dell'assistenza sanitaria per i pazienti, garantendo la possibilità per i medici di comunicare e collaborare tra loro indipendentemente dal luogo in cui si trovino, fornendo ai pazienti un accesso più rapido e conveniente alle cure nonché la possibilità di condividere in qualunque momento informazioni sanitarie con lo specialista, anche se geograficamente lontani. Ciò è molto importante, ad esempio, per i soggetti affetti da patologie croniche o per i malati oncologici, che grazie alla telemedicina potrebbero, per esempio, avere il supporto del proprio psicologo di fiducia in diretta durante la seduta di chemioterapia.

La telemedicina in psicologia, così come in qualunque altro settore sanitario, garantisce una riduzione dei costi sanitari per il professionista: uno psicologo – pubblico o privato – che offra servizi in telemedicina, infatti, non ha più bisogno di grandi spazi fisici per operare né di personale amministrativo che gestisca le entrate e uscite dei pazienti e i loro dati, che possono essere così affidati a supporti digitali dedicati. Lo psicologo può trarre ulteriori benefici dall'uso della telemedicina per quanto concerne la gestione del suo tempo, che diviene più agevole, grazie all'azzeramento degli imprevisti cui sono soggette le visite in presenza, come ad esempio la classica coda per arrivare in studio o la visita che salta perché i trasporti sono in ritardo o – peggio – sono in sciopero.

La telemedicina consente inoltre allo psicologo di personalizzare le cure per i propri pazienti, grazie alla possibilità di monitorarli costantemente in tempo reale e di analizzare i dati raccolti tramite i dispositivi remoti, regolando le terapie e gestirne gli eventuali effetti indesiderati in base alle esigenze del singolo paziente, migliorando così l'efficacia del trattamento medico, con un impatto positivo anche sulla psiche del paziente, che si sente maggiormente partecipe del processo di cura.

Telemedicina e PNRR: le linee guida

La missione 6 del PNRR stanzia circa 4 milioni di euro per l'investimento denominato Casa come primo luogo di cura e telemedicina, con l'obiettivo di colmare il divario tra le disparità sanitarie territoriali e offrire una maggiore integrazione tra i servizi sanitari, nei diversi ambiti assistenziali, aumentando il volume delle prestazioni rese in assistenza domiciliare, soprattutto in favore degli over 65 e dei malati cronici o non autosufficienti.

Il subinvestimento Telemedicina per un migliore supporto ai pazienti cronici, di circa 1 miliardo, ha in particolare tre finalità importanti:

  1. creazione di una piattaforma nazionale per i servizi di telemedicina,
  2. finanziamento di progetti che consentano interazioni medico-paziente a distanza,
  3. finanziamento di iniziative di ricerca specifiche sulle tecnologie digitali in materia di sanità e assistenza.

Le suddette finalità devono essere realizzate secondo quanto contenuto nelle Linee Guida per i servizi di telemedicina approvate dal Ministero della Salute il 21 settembre 2022, al cui interno rinveniamo i requisiti funzionali dei servizi di telemedicina (che dovranno caratterizzare le soluzioni oggetto di sviluppo nei vari contesti regionali), i requisiti tecnologici dei servizi di telemedicina (che dovranno caratterizzare le soluzioni sviluppate dalle regioni per garantire l’erogazione omogenea dei servizi di telemedicina) e quelli inerenti le competenze e la formazione (ove sono identificate le competenze e la conseguente formazione relativa allo sviluppo e all’efficacia dei servizi di telemedicina nei contesti sanitari regionali per professionisti e utenti).

Affinchè il paziente possa usufruire dei servizi di telemedicina, secondo le Linee Guida, deve risultare eleggibile sotto il profilo clinico, tecnologico, culturale e di autonomia o di disponibilità di un caregiver. L'eleggibilità clinica è rimessa all'insindacabile giudizio del medico, da effettuare sulla base delle condizioni cliniche e sociali del paziente; per quanto riguarda il profilo tecnologico, sono soggetti a valutazione sia la dotazione tecnologica di cui il paziente dispone che la sua capacità di utilizzare i kit per la telemedicina, previo eventuale sopralluogo.

Per quanto concerne i servizi erogati dal SSN, il nuovo modello di assistenza domiciliare introdotto dalle Linee Guida prevede come figure basilari nel processo di presa in carico del paziente domiciliare:

  1. il Medico di Medicina Generale (MMG) o il Pediatra di Libera Scelta (PLS), che hanno la responsabilità clinica del paziente nel percorso generale di presa in carico;
  2. l’infermiere, componente dell’equipe multiprofessionale, punto di riferimento nella presa in carico del paziente sia per la sua famiglia che per i sanitari, che all’occorrenza può svolgere attività di case manager in base al piano di cura domiciliare prescritto;
  3. la Centrale Operativa Territoriale (COT) e la Centrale operativa dell’ADI (se presente), che organizzerà e traccerà la presa in carico e le eventuali transizioni tra setting di ricovero e domiciliare, e fungerà da raccordo tra i diversi soggetti e i livelli assistenziali.

I servizi di telemedicina saranno erogati dal Centro servizi o dal Centro erogatore per la telemedicina, cui spetterà il compito di occuparsi dell’installazione e manutenzione della strumentazione tecnologica a domicilio, della manutenzione dei mezzi di comunicazione tra pazienti e medici/operatori sanitari, dell’addestramento dei pazienti e dei familiari all’uso di queste nuove tecnologie.

In ambito privato, invece, l'organizzazione delle modalità di erogazione dei servizi in telemedicina è rimessa alle capacità economiche e manageriali del libero professionista o della clinica privata.

Telemedicina in psicologia: la televisita

La televisita è una vera e propria visita medica effettuata in modalità telematica, durante la quale lo psicologo interagisce con il suo paziente a distanza e in tempo reale, anche grazie all'eventuale supporto di un caregiver.

Secondo il Codice deontologico medico, la televisita:

  1. non può essere automaticamente considerata sostitutiva della prima visita medica in presenza,
  2. non può mai essere considerata l’unico mezzo per portare avanti la relazione tra medico e paziente.

Difatti le linee guida sulla telemedicina, in conformità al Codice Deontologico, prescrivono che l’utilizzo della televisita sia limitato alle attività di controllo di pazienti la cui diagnosi sia già stata formulata durante una precedente visita in presenza; il giudizio su come e in che misura l'ausilio della televisita possa favorire l'assistenza al paziente è rimesso esclusivamente al competente giudizio del medico.

La dotazione tecnologica di base per effettuare la televisita è quella utile per una videochiamata, unitamente a strumenti di consultazione della documentazione clinica: durante questo tipo di prestazione di telemedicina, infatti, medico e paziente devono potersi scambiare in tempo reale dati clinici, referti medici, immagini audio e video.

In conformità alle norme deontologiche, lo psicologo potrà offrire ai propri pazienti una prima televisita di pre-valutazione del paziente, per accoglierlo, ascoltarlo e comprenderne il disagio, fissando poi la successiva visita in presenza per un'anamnesi maggiormente approfondita ove sviluppare il percorso di diagnosi e cura personalizzato, da monitorare costantemente con successive televisite psicologiche di controllo per sviluppare il percorso e verificare il raggiungimento degli obiettivi fissati con il paziente.

Le potenzialità applicative della televisita nel campo della consulenza psicologica sono molteplici e variano in base alle tante patologie da curare. Ad esempio, in caso di paziente affetto da disturbi d'ansia e attacchi di panico, la televisita può rivelarsi utile per condurre delle sessioni di terapia cognitivo-comportamentale durante le quali il professionista, da remoto, può insegnare tecniche di rilassamento, esercizi di respirazione e strategie di gestione dello stress al paziente, che non si trova in un ambiente “potenzialmente ostile” come lo studio medico, bensì in un ambiente familiare, caldo e protetto, cioè casa sua.

Telemedicina in psicologia: il teleconsulto

Il teleconsulto è un vero e proprio consulto a distanza, anche attraverso videochiamata, che più professionisti sanitari effettuano con lo scopo di dialogare sulla situazione clinica di un determinato paziente; durante il teleconsulto i medici devono poter condividere telematicamente tra loro tutti i dati clinici, i referti, le immagini, gli audio e i video riguardanti il singolo caso clinico di cui si discute.

Il teleconsulto, a differenza della televisita, può svolgersi sia in modalità sincrona (cioè in diretta) che asincrona (cioè in differita); la scelta dipende dalle condizioni del paziente, che dovrà comunque preferibilmente essere presente alle attività, in modo da fornire tutti i dati e le informazioni necessari per erogare la prestazione.

La dotazione tecnologica richiesta è analoga a quella richiesta per la televisita:

  1. strumenti per effettuare una videochiamata,
  1. strumenti per condividere i dati con il paziente e con i medici in consulto.

Lo psicologo, nell'erogare il teleconsulto, dovrebbe prediligere un ambiente tranquillo e privo di distrazioni, che gli consenta di concentrarsi unicamente sul paziente, garantendogli la massima riservatezza durante la prestazione.

Telemedicina in psicologia: il telecontrollo

Il telecontrollo psicologico è un vero e proprio controllo a distanza del paziente, effettuato dal medico con una o più videochiamate durante le quali è possibile condividere i dati clinici raccolti presso il paziente, sia prima che durante il controllo; questo tipo di prestazione in telemedicina può essere richiesta dal professionista solo a seguito di una prima valutazione del paziente, e per un periodo di tempo ben determinato.

Si tratta dello strumento più utile per lo psicologo, che può essere utilizzando a cadenza regolare in modo da perseguire un monitoraggio costante del paziente, tramite una pluralità di momenti di contatto con lui, che consentano al medico di verificare i parametri del paziente e il suo stato di benessere. Attraverso una serie di videochiamate programmabili, lo psicologo può raccogliere e analizzare i dati clinici del paziente, sia durante la sessione che attraverso eventuali strumenti di monitoraggio forniti al paziente stesso.

Normalmente per il telecontrollo le Linee Guida prevedono l'utilizzo di strumentazione che consenta la valutazione dei parametri del paziente; in campo psicologico, data la particolarità della prestazione erogata, può non essere necessario l'utilizzo di tali strumenti.

L'erogazione della prestazione sanitaria in telecontrollo offre una maggiore flessibilità sia per lo psicologo che per il paziente, eliminando le barriere legate alla distanza e all'accessibilità, consentendo ai pazienti di ricevere assistenza anche se si trovano in aree remote o non possono recarsi di persona presso lo studio dello psicologo; al contempo, questo strumento di telemedicina offre allo psicologo la possibilità di ampliare la propria base di clienti e di fornire un servizio più personalizzato e conveniente.

Telemedicina e aspetti legali: qualche consiglio per la sicurezza dei dati

Lo psicologo che decida di erogare la prestazione professionale in telemedicina deve essere adeguatamente formato in campo medico e tecnologico, soprattutto per quel che concerne i potenziali rischi legali connessi, legati soprattutto a tre aspetti:

  • Privacy,
  • Sicurezza informatica,
  • Responsabilità medica.

I dati scambiati con i pazienti nell’erogazione di una prestazione in telemedicina, infatti, sono dati sanitari, preziosi e delicati, da proteggere con tutti gli strumenti esistenti in quel dato momento storico, per evitare che vengano diffusi a terzi che non hanno il diritto di conoscerli, che vadano smarriti o vengano sottratti illecitamente, che siano venduti a terzi che vogliano semplicemente fare business sulla salute dei cittadini attraverso la vendita di prodotti personalizzati in base alle patologie, che vengano utilizzati da terzi per discriminare il paziente sulla base della propria patologia.

Lo psicologo che eroghi prestazioni in telemedicina dovrà informare i pazienti in maniera chiara, specifica e adeguata su come viene erogata la prestazione professionale, attraverso quali tecnologie (app, software), come, dove e perché verranno trattati i loro dati sanitari.

Lo psicologo, inoltre, deve adottare tutte le cautele esistenti per proteggere i dati sanitari dei propri pazienti, chiudendo a chiave lo studio medico “digitale”, utilizzando antivirus, strumenti antihacker, password forti e segrete, software originali o al massimo open source, device dedicati all’utilizzo esclusivo per lo studio (evitando l’uso promiscuo da parte di altri utenti) e scegliendo con attenzione gli eventuali servizi cloud, in modo da capire in quale nazione si trovano i server dove saranno salvati, materialmente, i dati sanitari dei pazienti e comprendere la normativa applicabile tramite un consulente dedicato.

L'attuale contesto normativo in materia di telemedicina e tutela dei dati sanitari è piuttosto labile, poiché non esiste una disciplina dedicata: il suggerimento per lo psicologo, allo stato, è quello di curare un’adeguata, costante e documentata formazione sulla telemedicina, tutelandosi da eventuali problemi legati alla perdita/smarrimento dei dati sanitari mediante la stipula di una polizza assicurativa con una protezione specificamente dedicata a questo tipo di attività.

Di: Manuela Calautti, avvocato

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