Odontoiatra forense: come interviene nei casi di responsabilità professionale

Cosa fa e quando interviene l’odontoiatra forense? Leggi qui come la sua valutazione può essere dirimente prima di arrivare in tribunale e cosa si può fare.

Sommario
  1. L’iter di valutazione dell’odontoiatra forense
  2. La Consulenza Tecnica Preventiva conciliativa
  3. I contenziosi in odontoiatria
  4. La relazione medico-paziente

Valutazione del danno odontoiatrico in ambito civile, penale e assicurativo, dei traumi, delle lesioni personali e della malpractice: sono questi gli ambiti di competenza dell’odontoiatra forense. “Per un odontoiatra abituato a valutazioni cliniche non è affatto semplice esaminare l’operato di un collega osservandolo ed interpretandolo in un’ottica medico-legale. Per questo – spiega Gabriella Ceretti, presidente SIOF, la Società Italiana di Odontoiatria Forense – è indispensabile che, prima di dedicarsi alla pratica forense, l’odontoiatra segua specifici percorsi di formazione e collabori quindi in modo sinergico nella fase valutativa con l’avvocato ed il medico legale, così come previsto dalla Legge Gelli Bianco”.

L’iter di valutazione dell’odontoiatra forense

Per procedere alla sua valutazione l’odontoiatra forense deve ascoltare il paziente e confrontare il suo racconto con la proposta terapeutica e il successivo operato messo in atto dall’odontoiatra al centro del contenzioso. “Laddove l’odontoiatra forense si trovi a valutare fatti accaduti negli anni passati – sottolinea la presidente Ceretti – è necessario che tenga presente le regole tecniche in uso all’epoca dei fatti e non quelle vigenti al momento della valutazione”. L’odontoiatra forense valuta la condotta del collega sotto i profili di diligenza, perizia e prudenza nonché aderenza a linee guida o pratiche cliniche corrette, fornendo al medico legale gli elementi di giudizio tecnico sostanziali alla definizione di eventuali profili di responsabilità per malpractice. Esaminato l’intero caso, trarrà le sue conclusioni. Il medico legale sulla base del parere tecnico dell’odontoiatra forense, valuterà gli eventuali profili della colpa e definirà l’entità del danno alla persona. Sarà poi sempre l’odontoiatra forense a fornire gli elementi tecnici utili alla definizione del danno emergente risarcibile.

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La Consulenza Tecnica Preventiva conciliativa

Prima di finire in un’aula di tribunale vera e propria è possibile ricorrere, oltre che alla mediazione, alla Consulenza Tecnica Preventiva conciliativa (art. 696-bis). Riuscire a giungere ad un accordo conciliatorio è la migliore soluzione a cui sia il paziente che il medico possono auspicare. Il paziente, finendo per discutere il suo caso davanti ad un giudice, deve affrontare ulteriori e spesso ingenti spese che possono condizionare la sua possibilità di sostenere il peso economico di un nuovo ed ulteriore trattamento odontoiatrico necessario per riparare all’eventuale danno subito. “D’altro canto, per il professionista non è mai un’esperienza piacevole quella di finire sotto accusa, sia da un punto di vista umano, che professionale. Per questo, più velocemente chiuderà il contezioso e prima potrà tornare ad esercitare la sua professione in piena tranquillità”.

I contenziosi in odontoiatria

L’odontoiatria è tra le specializzazioni mediche più frequentemente oggetto di contenzioso. Stando ad una recente indagine dell’Eurispes, è al quarto posto, dopo ortopedia, chirurgia e infettivologia. Nella maggior parte dei casi, il 74%, è il paziente ad avere la meglio. «Per fortuna, in odontoiatria il più delle volte il contenzioso si risolve con il ricorso al 696-bis, senza la necessità di discutere il caso davanti ad un giudice in un’aula di tribunale», aggiunge la specialista. È importante che il professionista sia in grado di intercettare sul nascere il malcontento da parte del paziente, così da evitare che la situazione possa degenerare.

La relazione medico-paziente

Sempre più spesso le prestazioni odontoiatriche vengono erogate all’interno di cliniche o ambulatori odontoiatrici, luoghi in cui la relazione medico paziente è, spesso, meno diretta di quella che è possibile instaurare con un medico che opera all’interno di un piccolo studio privato. “Tuttavia, è proprio instaurando un rapporto di fiducia con il proprio paziente che è più facile evitare i contenziosi o, laddove si instaurino, bloccarli sul nascere. Nel caso il contenzioso venga aperto e se ne riceva comunicazione formale è necessario allertare immediatamente l’assicurazione professionale che – conclude Ceretti – provvederà all’immediata presa in carico del caso”.

Isabella Faggiano, giornalista professionista

Di: Redazione Consulcesi Club

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