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Web reputation: cos’è e perché è importante

15/06/2022

La web reputation e la sua importanza: dalla definizione del concetto al monitoraggio della reputazione online, fino alla tutela legale attraverso l’esercizio del diritto all’oblio.

Web reputation: cos’è e perché è importante

Buona parte della nostra vita e tutto ciò che ruota intorno ad essa si svolge sul web.

 

I motivi sono semplici ed evidenti, ma è bene riportare dei dati precisi che possono consolidare la consapevolezza che di fronte ad una popolazione italiana in lieve diminuzione (- 0,2%) aumenta quella connessa ad internet (+1,7%) sia sul web che sulle piattaforme social (+4,3% ovvero in totale 43milioni di persone su 51 milioni su internet, soltanto in Italia). Secondo quanto riportato dal report di We Are Social, aggiornato ad oggi, proprio in tema di ricerca di informazioni, si registra che: più di una persona su 5 utilizza assistenti vocali almeno ogni settimana; quasi una persona su 3 cerca informazioni su brand, prodotti o servizi sui social media; quasi una persona su 4 utilizza strumenti per la ricerca per immagini da mobile almeno su base mensile; quasi 3 su 10 utilizzano mensilmente strumenti di traduzione online.

 

In un mercato che è, quindi, in continua evoluzione e sempre più condizionato dal modo di comunicare tramite il web, le imprese e i professionisti sono costantemente messi alla prova e necessitano di proporsi in modo innovativo e di elaborare strategie vincenti che riescano ad esprimere al meglio le potenzialità.

 

La web reputation è quindi da costruire attraverso un percorso di narrazione e disseminazione dei contenuti, degli scopi, dei principi della propria azienda in modo tale da offrire ai possibili clienti – e in generale ai fruitori di internet – non un semplice prodotto, ma una vera e propria esperienza. Si tratta, quindi, di un approccio volto a generare una cultura aziendale dalla quale deve nascere una ragione di piena soddisfazione per l’utente.

Reputazione e web reputation: le definizioni

Sia che si parli di reputazione tout court sia che la si indichi come web reputation, ciò che è necessario intendere è che si parla della persona. Secondo il dizionario giuridico, per reputazione si intende il credito sociale, la considerazione di cui gode un soggetto nella società civile in cui vive e opera. Il diritto alla reputazione è un vero e proprio diritto soggettivo, la cui lesione comporta il diritto al risarcimento del danno ex art. 2043 c.c. e la tutela penale prevista e punita ex art. 595 c.p. per il reato di diffamazione.

 

A questa definizione si affianca quella della reputazione online, o sul web o web reputation che si definisce come il credito sociale e la considerazione del soggetto interessato che è il risultato dell’attività di raccolta e monitoraggio di quanto viene detto o pubblicato online e l’analisi di come viene detto e percepito dal pubblico. Può afferire ad una persona fisica, ma anche ad un prodotto, servizio, progetto o evento.

 

La percezione che viene recepita dall’utente incide inevitabilmente sull’attività svolta e – se si tratta di una persona – anche sul suo modo di vivere ed agire. Ogni tipo di web reputation ha caratteristiche intrinseche legate in maniera indiscussa al soggetto di riferimento. Se, infatti, la reputazione online di una persona fisica è il frutto esclusivamente delle attività compiute dalla stessa e dalle eventuali opinioni espresse dagli altri utenti, gli elementi che vanno ad incidere sulla reputazione online di una persona giuridica riguardano anche altri aspetti. Si pensi, ad esempio, ai comportamenti tenuti online da soggetti terzi, come potrebbero essere per esempio i dipendenti dell’azienda, che, sebbene soggetti diversi, sono comunque legati al brand stesso e con le loro attività possono andare ad incidere sulla reputazione aziendale.

 


La web reputation sfugge al controllo dell’interessato in maniera più facile rispetto alla reputazione magistralmente intesa e necessita di maggiore attenzione per una tutela efficace e prudente.


Cos’è e come funziona la ‘reputation economy’?

La creazione di sé sul web così come la creazione del brand aziendale online è ormai parte della “reputation economy”, quel mondo in cui a suon di reputazione digitale si costruisce un’identità precisa. È qui che il diritto gioca un ruolo di fondamentale rilevanza, dettato dal parametro di liceità in cui si è costretti ad orbitare. Il rischio è quello di incappare in elementi penalmente rilevanti, perché diffamatori che deviano il corso della reputazione digitale, classificandola come non più rappresentativa e dannosa sia per le imprese che per i professionisti che costruiscono un vero e proprio brand personale.

La web reputation e l’identità digitale

Con l’avvento della tecnologia all’identità personale si è affiancato il concetto di “identità digitale” ovvero una rappresentazione informatica della corrispondenza biunivoca tra utente e attributivi identificativi, derivanti dall’insieme dei dati raccolti e registrati in forma digitale.

 

Digital reputation è la reputazione digitale costituita dall’insieme delle percezioni ed opinioni condivise su un soggetto, come un’azienda, persona o prodotto, derivanti dalle conversazioni ed informazioni pubblicate sul web, capaci di influenzare l’utente che naviga sui motori di ricerca e sui social network. A differenza di quanto viene percepito per tradursi in web reputation, l’identità digitale è la verifica, la reale coincidenza tra l’identità nel mondo reale corrispondente a quella sul web. Tipico esempio è lo SPID che identifica un cittadino e permette l’accesso ai servizi online dello Stato.

Digital reputation e diritto all’oblio

Controllare la propria reputazione online può essere complesso specialmente perché non dipende sempre direttamente da delle azioni che si sono compiute o da cose che si sono dette ed è proprio per questo che risulta necessario affidarsi agli esperti. La loro azione sarà determinante sia in corso di formazione della web reputation che durante l’attività di monitoraggio.

 

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La tutela riconosce il diritto alla cancellazione, nella versione inglese “right to be forgotten, stante l’ambito di applicazione del Regolamento. Ne deriva, quindi, che la web reputation aziendale non potrà essere gestita sulla base di questo diritto, salvo il caso in cui le notizie di cui si vuole ottenere la cancellazione riguardino persone fisiche che siano direttamente o indirettamente ricollegabili all’azienda.

 

La cosa migliore da fare è non prendere sottogamba la questione della brand reputation. Spesso una crisi reputazionale è legata alla poca conoscenza dei valori del proprio target di riferimento. Se si è un libero professionista bisogna curare sempre la comunicazione, chiarire i propri valori e non perdere di vista i canali in cui si è presenti. Se si ha un’azienda anche di piccole dimensioni, non bisogna trascurare di educare i dipendenti e collaboratori in merito a ciò che si vuole emerga e non emerga del brand all’esterno.

 

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