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Medici, rimborsi record. Mancati compensi dal 1978 per 5miliardi

Medici, rimborsi record. Mancati compensi dal 1978 per 5miliardi

La Cassazione consente di chiedere allo Stato indennizzi per mancata retribuzione dei periodi di specializzazione fino al 1978. Interessati 200 mila camici bianchi

I rimborsi per i medici specialisti rischiano di costare allo stato più di 5 miliardi di euro. È l’effetto di una sentenza della Corte di cassazione del 2 settembre che ha esteso su altri cinque anni la possibilità di presentare i ricorsi per il mancato pagamento relativo  periodi di specializzazione. Ai 160mila medici specializzati tra il 1983 e il 2006 che già potevano presentare ricorso si aggiungono ora i 40 mila specializzati tra il 1978 e il 1983. Per un totale, quindi, di circa 200mila potenziali ricorrenti, con una media di 45mila euro, a rimborso per un totale teorico di circa 8miliardi di euro. Ma dei 160mila medici interessati nel primo round hanno fatto ricorso in 97mila (il 61% circa). L’attesa, quindi, è che anche sugli specializzandi degli anni dal ’78 all’ 83 la percentuale dei ricorsi sul totale degli aventi diritto sia più o meno la stessa.

L’allarme arriva direttamente da Consulcesi, che in prima persona si occupa nella maggioranza dei casi di presentare i ricorsi, a seguito della sentenza della Corte di Cassazione dello scorso 2 settembre con la quale i giudici del Palazzaccio hanno stabilito che hanno diritto al rimborso anche coloro che la scuola di specializzazione l’hanno terminata a partire dal 1° gennaio del 1983. Decisione che riporta indietro l’orologio di un quinquiennio (le scuole di specializzazione duravano al massimo cinque anni) e che porta a contare altri 40mila potenziali ricorrenti. A ciò si aggiunge il fatto che, numero alla mano, dei circa 4miliardi già messi in conto per i soli specializzati dal 1983 al 2006, lo stato ha pagato meno di 480milioni di euro […].

Ma per le casse dell’erario una via di fuga c’è. Anche se, in realtà, si tratterebbe di addolcire una pillola comunque amara. Al vaglio del parlamento, infatti, al momento sono stanziati tre Ddl sul tema che, come soluzione, propongono un accordo transattivo per gli aventi diritto.[…] Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin sul tema si è espressa in modo chiaro dichiarando che “deve essere trovata una soluzione e snellito l’iter per ottenere i rimborsi per gli ex specializzandi perché, se da un lato lo Stato chiede ai cittadini di pagare le tasse, dall’altro lato deve pagare quando è chiamata a farlo“.

 e per la soluzione transattiva, si è espresso in senso positivo anche il Presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella secondo cui “l’accordo transattivo rappresenta senza subbio la strada migliore per tutelare correttamente i medici danneggiati e, allo stesso tempo, salvaguardare le finanze pubbliche“.

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