Come contestare una bolletta salata?

Come fare per contestare una bolletta troppo salata? Ecco le diverse opzioni.

Prima di contestare una bolletta che ci sembra esagerata e quindi pagare il non dovuto, l’utente ha il dovere di verificare alcune caratteristiche rispetto al consumo.

In primo luogo, è necessario verificare l'adeguatezza dei consumi e quindi controllare se i consumi riportati sulla bolletta corrispondono effettivamente al proprio utilizzo. È possibile confrontare i consumi con quelli degli anni precedenti o utilizzare strumenti online per stimare i consumi medi della propria zona e abitazione.
Subito dopo, è opportuno verificare che la lettura dei contatori sia stata effettuata correttamente e che non siano stati commessi errori nella registrazione dei dati.
Per i più curiosi e oculati consumatori, può essere interessante anche verificare l'aderenza del prezzo e quindi accertarsi che la tariffa applicata sia conforme alle normative di settore e agli eventuali contratti sottoscritti. È possibile confrontare il proprio prezzo con quelli di altri fornitori o con i prezzi di mercato.

Verificate tutte queste incognite, un’altra azione possibile da intraprendere riguarda la richiesta di riesame della fatturazione. Se si ritiene che la bolletta sia errata, si può contattare il proprio fornitore di energia o servizio idrico per richiedere un riesame della fatturazione. In alcuni casi, potrebbe essere necessario fornire prove documentali o richiedere una verifica tecnica dei contatori.

Un’altra ipotesi potrebbe essere quella di presentare reclamo. Se le azioni precedenti non portano a una risoluzione soddisfacente, è possibile presentare un reclamo formale al proprio fornitore di energia o servizio idrico. Si dovrebbe fornire una descrizione dettagliata del problema, indicare i passi già intrapresi per risolverlo e richiedere una soluzione appropriata.

Altra ipotesi è quella di coinvolgere un'associazione dei consumatori. Se tutte le azioni precedenti non conducono a una soluzione, si può contattare un'associazione dei consumatori o un avvocato specializzato per richiedere assistenza legale e supporto nella contestazione della bolletta. È importante conservare tutte le prove, i documenti e la corrispondenza relativa al caso, in modo da avere un supporto adeguato nel contestare la bolletta troppo salata.

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Quali sono i casi in cui è possibile oggettivamene contestare una bolletta?

Ci sono dei casi in cui è oggettivamente possibile effettuare una contestazione. Sulla base di alcune caratteristiche:

1. la stessa bolletta viene fatturata due volte e la fattura riguarda gli stessi consumi e lo stesso periodo;
2. i conguagli si riferiscono a periodi passati ed è trascorso più di due anni, periodo di prescrizione breve;
3. se i consumi reali sono diversi da quelli individuati in bolletta;
4. quando l’IVA non è applicata in modo corretto;
5. nel caso siano addebitati costi durante il passaggio tra un operatore e un altro.

Secondo la recente giurisprudenza, la prova della non correttezza della bolletta può essere fornita anche sulla base di indizi o in altri modi. È il caso di bollette eccessivamente onerose rispetto a situazioni in cui si ha l’assoluta certezza di aver sostenuto pochi consumi – ad esempio locali commerciali chiusi oppure seconde case utilizzate pochissimo durante l’anno.

Quali sono le modalità di contestazione?

I rimedi di contestazione possono andare dalla lettera di contestazione semplice, alla conciliazione, sino al ricorso.
Il metodo più soft è quello del reclamo, ma è possibile anche rivolgersi a un mediatore per la revisione della bolletta o per risolvere la questione con un accordo. Di solito il mediatore è inteso come associazione di consumatori, camera di commercio o altri enti gratuiti.
All’interno della lettera di contestazione devono essere riportato l’intestatario della fornitura e tutti i dati relativi. Vanno riportati inoltre il codice cliente, l’indirizzo della fornitura e il codice del contatore che si riferisce alla fornitura in questione, compresi i dati della bolletta in contestazione.
Dopo i primi due tentativi amichevoli, la decisione estrema può essere quella di intentare causa nei confronti dell’erogatore del servizio. In questo caso è necessario rivolgersi ad un avvocato, il quale adirà le vie legali rivolgendosi a un Tribunale o al Giudice di Pace al fine di valutare il comportamento del fornitore ed eventualmente chiedere risarcimento danni.

Quanto tempo ho per contestare la bolletta?

Da quando si riceve la bolletta, si possono avere cinque anni per agire in contestazione, ma è consigliabile agire sempre prima possibile almeno per le vie bonarie.
A quel punto, la società erogatrice del servizio avrà massimo 40 giorni di tempo per dare riscontro. Trascorsi i 40 giorni, il consumatore potrà decidere di agire in giudizio per il riconoscimento dei propri diritti.
Diversamente, la società accoglierà la richiesta di rettifica della bolletta o di accordo.
È necessario sapere che per contestare le bollette salate, di solito sul sito dell’ente fornitore, sono a disposizione dei moduli che è necessario compilare e inviare.

Di: Cristina Saja, giornalista e avvocato

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