L’appello al Consiglio di Stato
Il provvedimento del TAR è stato impugnato al Consiglio di Stato che si è pronunciato in tempi record con il decreto 207 del 19 gennaio 2022, sospendendo l’esecutività della sentenza del TAR che aveva previsto l’annullamento della circolare, in attesa della camera di consiglio prevista per il 3 febbraio 2022.
Il Consiglio di stato in questo primo sommario provvedimento ha messo in dubbio il carattere vincolante della circolare precisando che:
- il documento contiene numerose “raccomandazioni” inerenti le buone pratiche da seguire e non “prescrizioni”
- che dunque i contenuti della circolare sono di fatto parametri di riferimento che non impediscono al MMG di scegliere secondo scienza e coscienza la terapia migliore.
- “la sospensione della circolare, lungi da far "riappropriare" i MMG della loro funzione e delle loro inattaccabili e intaccate prerogative di scelta terapeutica (che l'atto non intacca) determinerebbe semmai il venir meno di un documento riassuntivo delle "migliori pratiche" che scienza ed esperienza, in costante evoluzione, hanno sinora individuato, e che i MMG ben potranno, nello spirito costruttivo della circolazione e diffusione delle informazioni scientifico-mediche, considerare come raccomandabili, salvo scelte che motivatamente, appunto in scienza e coscienza, vogliano effettuare, sotto la propria responsabilità (come è la regola), in casi in cui la raccomandazione non sia ritenuta la via ottimale per la cura del paziente”.
Dunque, la questione ancora non è chiusa e, nelle aule dei Tribunali, come già accaduto troppe volte, si dovrà chiarire la corretta interpretazione della circolare il suo impatto sull’attività dei medici. Nel frattempo, i professionisti della sanità a prescindere da norme e teorie continuano a combattere contro il Covid-19 auspicando un maggiore supporto da parte dello Sato che si traduca in concrete azioni e maggiore chiarezza nelle decisioni.