Incontinenza e disturbi del pavimento pelvico, come prevenirli e trattarli

Tutto ciò che c’è da sapere in un corso FAD dal titolo “Incontinenza urinaria maschile e femminile: epidemiologia, caring e soluzioni”, presente sulla piattaforma Consulcesi Club

Sommario

  1. I rimedi
  2. Il trattamento conservativo
  3. Il trattamento medico
  4. Il trattamento chirurgico
  5. Prevenzione

L’incontinenza è la perdita involontaria di urina. Spesso questo disturbo viene sottovalutato, poiché i sintomi vengono associati alle tappe cruciali della vita di una donna: gravidanza, post-partum, menopausa e senilità. Nell’uomo, invece, l’incontinenza urinaria può essere legata a fenomeni fisiologici quali l’ingrossamento della prostata che determina ostruzione urinaria (in tale caso è una forma da urgenza di incontinenza urinaria) o a trattamenti chirurgici maggiori quali la prostatectomia radicale con prevalenza della forma di incontinenza da stress: la chirurgia mini-invasiva ha ridotto l’incidenza di tale incontinenza urinaria con maggiore rispetto delle strutture anatomiche.

L’incontinenza conseguente a interventi disostruttivi (TURP o adenomectomia prostatica transvescicale) è rara. Le forme da urgenza in genere regrediscono dopo adeguata terapia, mentre le forme da stress sono dovute a danno dello sfintere.

I rimedi

Il trattamento dei disturbi del pavimento pelvico deve essere assolutamente personalizzato. I dati ci dicono che la persona, ai primi sintomi di incontinenza, ne parla con il suo MMG che può già intraprendere un primo trattamento e, laddove fallisce o la situazione sia associata ad altri fattori di rischio, può indirizzare a uno specialista (consulente di continenza, urologo, ginecologo, fisiatra, geriatra, ecc.) il quale provvederà al corretto inquadramento clinico e quindi a programmare il percorso terapeutico più adatto. Lo specialista si può avvalere di:

  • trattamenti riabilitativi
  • trattamenti medici
  • trattamenti chirurgici
  • combinazione tra i trattamenti

Il trattamento conservativo

Il trattamento conservativo consiste nella riabilitazione del pavimento pelvico o nella rieducazione vescicale. Il primo è un miglioramento della “performance” perineale, per permettere al perineo di poter esplicare le sue funzioni di supporto dei visceri pelvici, di rinforzo sfintero-uretrale e di contrasto agli aumenti di pressione addominale.

La rieducazione vescicale, invece, consiste in un allenamento che utilizza tecniche comportamentali, al fine di ristabilire il controllo vescicale nell’adulto. Fra le più usate, troviamo:

  • fisiochinesiterapia: trattamento fisioterapico volto alla riabilitazione, attraverso l’intervento manuale o terapeutico da parte dello specialista;
  • biofeedback: ginnastica che aiuta a riconoscere e a contrarre le muscolature del pavimento pelvico nel migliore dei modi;
  • elettrostimolazione funzionale: strumento innovativo e personale che permette di eseguire le pratiche di ambulatorio direttamente dal paziente a casa propria. Il dispositivo, a seguito di un primo consulto medico con l’ostetrica, è personalizzabile in base alle esigenze del singolo.

Il trattamento medico

Il trattamento medico consiste in una terapia farmacologica, prescritta dal medico specialista. Per quanto riguarda l’incontinenza da urgenza, si può ricorrere ad antimuscarinici, calcio antagonisti, adrenorecettori antagonisti e adrenorecettori agonisti. Passando all’incontinenza urinaria da stress, la terapia medica è di seconda scelta, a meno che il paziente non preferisca il trattamento farmacologico a quello chirurgico o non sia eleggibile per la chirurgia.

Il trattamento chirurgico

Passando poi al trattamento chirurgico, questo può essere di vario tipo.

Soluzione della fettuccia: maggiormente utilizzata e priva di particolari controindicazioni. La più diffusa è la TOT (Trans OBturator Tape) e prevede l’inserimento della fettuccia con tre piccole incisioni, passando fra il bacino l’intestino e i vasi sanguigni.

SIS (Sling Single Incision): consiste nell’inserimento di una fettuccia più piccola tramite un’incisione sulla parete vaginale. Il trattamento risulta leggermente più invasivo e meno efficace delle altre soluzioni. Generalmente è rivolto a donne giovani, non obese e affette da un’incontinenza moderata.

Filler: per perdite urinarie anche in assenza di sforzi. Iniezioni di materiali riempitivi che vanno a restringere il condotto uretrale. Se il materiale iniettato è riassorbibile, è necessario ripetere l’operazione a distanza di 1 o 2 anni.

Botulino: per casi d’incontinenza d’urgenza (come perdita del controllo nervoso dell’attività muscolare vescicale). Il trattamento consiste in infiltrazioni di botulinica di tipo A direttamente nella parete vescicale. L‘intervento va generalmente ripetuto ogni 6 mesi.

Impulsi elettrici: inserimento di un pacemaker sotto pelle, collegato ai nervi sacrali tramite fili. Il dispositivo rimodula e coordina la funzionalità della vescica (incontinenza d’urgenza).

Prevenzione

Come spiegato nel corso FAD “Incontinenza urinaria maschile e femminile: epidemiologia, caring e soluzioni” (responsabile scientifico, il prof. Marzio Angelo Zullo dell’Università Campus Bio-Medico di Roma), presente sulla piattaforma Consulcesi Club (9 crediti ECM), se la persona non ha problemi di incontinenza ma vuole comunque prevenire il rischio, i consigli sono sostanzialmente tre: sano stile di vita, corretta alimentazione e buona dinamica minzionale, con eventuale rinforzo della muscolatura pelvica laddove sia deficitaria.

Nello specifico, la ginnastica pelvica è fondamentale, sia per l’uomo che per la donna, per poter riconoscere e attivare il pavimento pelvico durante le azioni quotidiane (come, ad esempio, alzare pesi in modo corretto, starnutire e tossire). Per saper eseguire queste azioni correttamente, esistono alcuni esercizi da fare per avere una buona postura e tensione, così da mantenere in posizione vescica, utero e retto. La ginnastica pelvica interviene in momenti diversi per l’uomo e per la donna. In quest’ultima può essere un primo approccio all’incontinenza urinaria, prima di qualsiasi trattamento chirurgico. Nell’uomo può invece avere un ruolo subito dopo la prostatectomia radicale.

Ma accanto alla ginnastica pelvica, per favorire la tonicità dei muscoli è doveroso parlare di corretta alimentazione, associata a uno stile di vita sano.

Di seguito una serie di alimenti da evitare:

  • Cibi speziati/piccanti o con elevata acidità: peperoncino, spezie, succo di pomodoro, frutta secca, formaggi stagionati, cipolla cruda e cioccolato. In generale, vanno a irritare la vescica, stimolandone la concentrazione;
  • Limitare il sale: può ridurre il 10% dell’incontinenza. Il sodio richiama liquidi a livello renale, aumentando il volume delle urine;
  • Ridurre i grassi saturi contenuti in: burro, margarina, formaggi e affettati;
  • Fare attenzione alle bevande. Diminuire il caffè durante la giornata e l’uso di alcolici.

Per depurare le vie urinarie, è consigliato assumere:

  • Acqua oligominerale: bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno. Limitare il consumo di acqua causa disidratazione e iperconcentrazione delle urine, favorendo sia lo sviluppo di infezioni batteriche sia la frequenza della minzione;
  • Fibre vegetali, frutta e verdura (meglio se di stagione);
  • Tè verde: uno studio americano ha dimostrato che bere 4/5 tazze di tè al giorno aiuta a ridurre l’incidenza di riscontrare l’incontinenza;
  • Mirtillo rosso americano: crea una sorta di pellicola protettiva sulle pareti della vescica, impedendo l’adesione di batteri e difendendo l’organismo dalle infezioni.
Di: Arnaldo Iodice, giornalista

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