Con l’inizio del nuovo anno scolastico, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha introdotto una novità che riguarda tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado: il divieto di utilizzo dello smartphone durante le lezioni e, più in generale, in orario scolastico. La misura, formalizzata attraverso una circolare ministeriale, ha l’obiettivo di favorire la concentrazione e ridurre le distrazioni, restituendo centralità al rapporto diretto tra studenti, insegnanti e contenuti didattici.
L’allarme degli esperti
Il tema non riguarda soltanto la scuola, ma la vita quotidiana degli adolescenti. Secondo i dati diffusi dal Centro nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, oltre un quarto dei ragazzi a livello mondiale soffre di un uso problematico dello smartphone. Si tratta di una vera e propria dipendenza che può compromettere sonno, rendimento scolastico e relazioni sociali. “L’obiettivo non è eliminare il telefono – spiega Adele Minutillo, esperta del Centro – ma imparare a gestirlo con consapevolezza”.
Leggi anche
Piccoli passi per disintossicarsi
Per affrontare il problema, gli esperti dell’ISS propongono un approccio graduale. Primo passo: riconoscere i segnali d’allarme, come la necessità di controllare continuamente il dispositivo o la difficoltà a staccarsene.
Poi avviare un “digital detox” progressivo, creando spazi e momenti liberi da schermi, ad esempio durante i pasti o prima di andare a dormire. Anche la qualità del sonno gioca un ruolo cruciale: niente smartphone in camera e dispositivi spenti almeno un’ora prima di coricarsi.
Regole pratiche per l’uso consapevole
Gli specialisti suggeriscono inoltre di disattivare le notifiche nei momenti importanti, come lo studio o lo sport, e di sfruttare le funzioni integrate dei telefoni per monitorare e limitare il tempo trascorso online. Impostare limiti chiari e condivisi con la famiglia aiuta a non cadere negli automatismi digitali. La vera sfida, sottolineano gli esperti, non è rinunciare alla tecnologia, ma imparare a viverla in modo equilibrato, evitando che diventi un ostacolo alla crescita personale e alle relazioni reali.