La revoca dell’amministratore di condominio: quando è possibile?

In quali casi è possibile revocare l’amministratore di condominio? Tutto quello che c’è da sapere.

La revoca dell'amministratore di condominio è un atto attraverso il quale i condomini decidono di porre fine al mandato dell'amministratore in carica e nominarne uno nuovo. Può essere decisa in diverse situazioni, ad esempio quando si appurano gravi inadempienze o negligenze nell'esercizio delle sue funzioni, oppure quando si riscontrano comportamenti disonesti o decisioni dannose per il condominio.

Per procedere alla revoca dell'amministratore, è necessario che i condomini si riuniscano in assemblea condominiale e prendano una decisione collegiale sulla revoca stessa. In alcuni casi, può essere necessario il ricorso a un giudice per la revoca dell'amministratore.Una volta revocato l'amministratore, viene data comunicazione ufficiale al professionista e viene nominato un nuovo amministratore per prendere il suo posto.La revoca dell'amministratore di condominio è un processo formale e deve essere eseguito nel rispetto delle norme e delle regole del condominio. È importante consultare un avvocato specializzato in diritto condominiale per garantire che l'intero processo sia svolto correttamente e legalmente. Preliminarmente, però, è opportuno essere a conoscenza di alcune regole precise da sapere.

Quali sono le norme e cosa prevedono in materia di revoca dell’amministratore di condominio?

Le norme relative alla revoca dell'amministratore di condominio sono contenute nel Codice Civile italiano e possono trovarsi anche all’interno del Regolamento di condominio.

Secondo l'articolo 1129 del Codice Civile, l'amministratore di condominio può essere revocato in qualsiasi momento dai condomini. La revoca può essere decisa nella riunione dell'assemblea condominiale con la maggioranza dei presenti che rappresenti almeno la metà del valore dell'edificio. Nella stessa riunione deve essere nominato un nuovo amministratore.

Il Regolamento di condominio può contenere ulteriori specifiche riguardo alla revoca dell'amministratore, come ad esempio le modalità di convocazione dell'assemblea condominiale e le modalità di voto. Talvolta il Regolamento può richiedere una maggioranza qualificata per la revoca dell'amministratore.

Nel caso in cui sia necessario revocare l'amministratore per gravi irregolarità o mancanza di diligenza nell'esecuzione dei suoi compiti, gli artt. 1129-bis e 1129-ter del Codice Civile stabiliscono che la revoca può essere richiesta anche dai condomini che rappresentano almeno un terzo del valore dell'edificio. In questo caso, la richiesta di revoca deve essere notificata all'amministratore e a tutti gli altri condomini e successivamente l'assemblea dovrà decidere sulla revoca con la maggioranza prevista dal Regolamento di condominio.

In generale, la revoca dell'amministratore di condominio prevede che venga organizzata una riunione dell'assemblea condominiale, nella quale si discute della revoca stessa e si procede alla nomina di un nuovo amministratore. É importante seguire le procedure stabilite dal Codice Civile e dal Regolamento di condominio per evitare di incorrere in un contenzioso. 

Quali sono le gravi irregolarità che possono comportare la revoca dell’amministratore di condominio? 

Le gravi irregolarità che possono comportare la revoca dell'amministratore di condominio possono includere:

  • Negligenza o abuso di potere nella gestione e amministrazione dei fondi condominiali;
  • Mancata rendicontazione accurata delle spese e dei bilanci condominiali;
  • Manomissione o falsificazione dei documenti condominiali;
  • Comportamento scorretto o conflitti di interesse nell'assegnazione di appalti per lavori e servizi nel condominio;
  • Mancata convocazione regolare e corretta delle assemblee condominiali;
  • Mancata adozione delle misure necessarie per la manutenzione e la conservazione dell'edificio condominiale;
  • Gestione impropria o inadeguata delle controversie e dei problemi legali legati al condominio;
  • Inosservanza di disposizioni di legge o regolamenti condominiali;
  • Mancata celerità e precisione nella registrazione e nell'archiviazione dei documenti condominiali;
  • Mancata assunzione di responsabilità per eventuali danni causati all'edificio condominiale o alle proprietà dei condomini.

Ad ogni modo, la revoca dell'amministratore di condominio deve essere deliberata dall'assemblea condominiale secondo le norme stabilite dalla legge e dal regolamento condominiale e può avvenire anche per motivi non considerati gravi, ma per decisione dei condomini. 

Non è vietato rinominare lo stesso amministratore di condominio più tardi e per decisione della stessa assemblea che lo ha revocato. Qualora invece la revoca fosse disposta dall’autorità giudiziaria, l’assemblea non potrà ripristinare la nomina del soggetto revocato.

L’art. 64 delle Disposizioni per l’attuazione del Codice Civile e disposizioni transitorie, in merito alla revoca dell’amministratore, stabiliscono che – qualora la procedura avvenga tramite contenzioso - il giudice di pace debba deliberare la propria decisione con decreto motivato in camera di consiglio, ai sensi dell’art. 737 del Codice di procedura civile, solo dopo aver interpellato sia l’amministratore che il condòmino o i condòmini che ne richiedono la revoca.

Una volta che il giudice di pace dispone il provvedimento di revoca, l’amministratore avrà l’opportunità di presentare reclamo in tribunale entro un tempo massimo di 10 giorni dalla data in cui gli è stato comunicato o notificato il provvedimento.

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Cosa succede una volta che è stato revocato l’amministratore di condominio?

Dopo la revoca dell'amministratore di condominio, i condomini dovranno affrontare una serie di passaggi per nominare un nuovo amministratore o decidere di gestire autonomamente la gestione del condominio. Di solito, viene convocata un'assemblea condominiale per discutere e votare su una nuova nomina. Durante l'assemblea, i condomini possono decidere di affidare la gestione del condominio a un nuovo amministratore professionista o a uno dei condomini stessi, se sono interessati e qualificati. In alternativa, potrebbero decidere di creare un comitato di condomini che si occupi della gestione.

Una volta nominato un nuovo amministratore o stabilite le modalità di gestione autonoma, il nuovo responsabile dovrà prendere in carico tutte le pratiche e i compiti dell'amministratore precedente. Questo potrebbe includere la gestione delle spese condominiali, la manutenzione delle parti comuni, la gestione degli appalti, la presentazione delle dichiarazioni fiscali, la convocazione delle assemblee condominiali e altre questioni connesse alla proprietà condominiale.

L'amministratore uscente, invece, dovrà consegnare tutti i documenti, i registri e gli altri atti relativi alla gestione del condominio al nuovo amministratore o al comitato di condomini, garantendo un passaggio fluido e completo delle informazioni.

Inoltre, è importante notare che l'amministratore revocato deve effettuare gli adempimenti necessari per cancellare la propria posizione dai registri pubblici, come il Registro delle Imprese, l'INPS e l'INAIL. Una volta terminati questi passaggi, la gestione del condominio proseguirà con il nuovo amministratore o con il comitato di condomini.

Di: Cristina Saja, avvocato e giornalista

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