Abbattere il colesterolo si può: i nuovi farmaci al Lipids in Rome

Presentati al Lipids in Rome, organizzato dall'ANCO, i nuovi farmaci per abbassare il colesterolo: per i pazienti a rischio cardiaco potrebbe essere una svolta; per i professionisti un nuovo terreno di indagine.

In Italia ogni anno 230.000 persone muoiono a causa di malattie cardiovascolari e circa 47.000 decessi sono attribuibili al mancato controllo del colesterolo. Sono i dati dell'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (ANMCO). Le stime epidemiologiche mostrano che il colesterolo elevato si manifesta nel 73% nel sesso maschile e nel 43% di quello femminile già in età giovanile e nella mezza età. Il colesterolo è ad oggi uno tra i più importanti fattori di rischio cardiovascolare, causando per il sistema sanitario nazionale un impatto clinico, organizzativo ed economico enorme. Ciò nonostante, secondo le più recenti Linee guida internazionali, su oltre 1 milione di pazienti a più alto rischio l'80% non raggiunge il target indicato".

I nuovi farmaci “intelligenti” per cura del colesterolo di cui si discute sono:   

  • anticorpi monoclonali anti-PCSK9
  • acido bempedoico 
  • inclisiran 

Gli anticorpi monoclonali anti-PCSK9

Il controllo del colesterolo, causa di sviluppo e crescita delle placche, è uno dei principali obiettivi della terapia mirata alla prevenzione cardiovascolare, ricorda l'Anmco che ha organizzato nella Capitale 'Lipids in Rome'. Otto pazienti su dieci ad alto rischio non riescono a ridurre il colesterolo in maniera efficace. I livelli di colesterolo raccomandati devono mantenersi inferiori a 55 mg/dl. In occasione dell'appuntamento il prof. Furio Colivicchi, presidente ANMCO e Direttore Cardiologia Clinica e Riabilitativa dell’Ospedale San Filippo Neri ASL Roma 1, ha dichiarato: “Una condizione tanto silente quanto insidiosa come l’ipercolesterolemia va trattata in maniera incisiva e precoce. La necessità di ottenere livelli di Colesterolo LDL più bassi, e di contrastare il rischio residuo associato agli altri fattori aterogeni, fa emergere il bisogno di interventi terapeutici aggiuntivi. Le più recenti evidenze scientifiche indicano che un inizio tempestivo del trattamento con gli anticorpi monoclonali anti-PCSK9 e una riduzione prolungata dei livelli di colesterolo LDL consentono di ottenere una maggiore protezione nei confronti dei futuri eventi cardiovascolari, senza che siano stati evidenziati negli studi di lungo termine problemi di sicurezza".

"Lo sviluppo - ha proseguito - e il successivo impiego nella pratica clinica, degli anticorpi monoclonali anti PCSK9 ha suffragato due importanti concetti. Il primo, relativo ai livelli di colesterolo, supporta il paradigma “più basso è meglio”. Gli studi clinici con i PCSK9 hanno confermato una significativa riduzione degli eventi cardiovascolari con la progressiva riduzione del colesterolo LDL plasmatico, con un beneficio crescente anche con valori di colesterolo LDL <30 mg/dl".

 
Infografica

L'acido bempedoico

L‘acido bempedoico, ha sottolineato il prof. Colivicchi, è un nuovo trattamento orale, primo nel suo genere nel meccanismo d’azione, da assumere una volta al giorno, che può essere associato
ad altri trattamenti ipolipemizzanti per ridurre ulteriormente i livelli di colesterolo LDL. Rappresenta un efficace strumento nell’armamentario terapeutico, soprattutto per i pazienti a più alto rischio
cardiovascolare che non hanno raggiunto gli obiettivi terapeutici nonostante le terapie ipolipemizzanti in corso e per i pazienti intolleranti. Questo farmaco ha il vantaggio di poter essere associato a qualsiasi terapia ipolipemizzante, di avere un buon profilo di tollerabilità e di essere facilmente accessibile dal momento che potrà essere prescritto sia dagli specialisti che dai medici di
medicina generale. L’acido bempedoico non inibisce la sintesi del colesterolo a livello muscolare e, quindi, ha un ridotto rischio di sintomi muscolari rispetto alle statine.

L'inclisiran

Infine, l’inclisiran infine, proseguiva il prof. Colivicchi, è un altro farmaco innovativa nel suo meccanismo d'azione per la riduzione del colesterolo LDL in quanto rientra nella classe degli agenti terapeutici Rnai (Rna interference), farmaci che silenziano gli Rna messaggeri (mRna), e rappresenta un nuovo approccio alla gestione dei pazienti con ipercolesterolemia. Si tratta di un piccolo Rna interferente (siRna) a doppio filamento con un’elevata affinità per il fegato, interno del quale riduce i livelli di una proteina chiamata Pcsk9, coinvolta nel metabolismo del colesterolo.

Questo meccanismo aumenta la capacità del fegato di assorbire il colesterolo LDL e porta di conseguenza a una riduzione dei livelli di colesterolo cattivo presente nel sangue. Precisamente, inclisiran inibisce la produzione di PCSK9, per cui agisce a monte rispetto agli anticorpi monoclonali che antagonizzano l'attività di PCSK9. Uno dei vantaggi del trattamento con Inclisiran è il regime terapeutico che prevede solo due somministrazioni l’anno, attraverso un’iniezione sottocutanea. Il farmaco è prescrivibile dallo specialista e la sua somministrazione viene effettuata da un operatore sanitario.

Di: Gloria Frezza, giornalista professionista

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