È stato presentato a Roma il primo Rapporto sulle Professioni Infermieristiche realizzato dalla FNOPI in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Un documento innovativo e ambizioso, che raccoglie dati ufficiali sulla condizione degli infermieri in Italia, restituendo un quadro ricco e articolato tra soddisfazione professionale, qualità percepita dai cittadini, formazione e criticità organizzative.
I dati evidenziano come gli infermieri si sentano più gratificati nei contesti domiciliari e, in ambito ospedaliero, solo se realmente coinvolti nei processi gestionali. Ottimi i riscontri da parte degli assistiti: il rispetto della dignità (94/100), il supporto emotivo (95/100) e la chiarezza delle informazioni (91/100) sono tra i fattori più apprezzati.
Decisivo il ruolo della formazione: l’età media dei laureati cala a 25,2 anni, cresce il numero di liceali che scelgono infermieristica (68%) e oltre il 92% dei laureati magistrali trova lavoro coerente con gli studi. “Questo documento rappresenta il punto di partenza per scelte politiche fondate su dati certi", ha dichiarato la presidente FNOPI Barbara Mangiacavalli, proponendo una cabina di regia nazionale per affrontare in modo sistemico le sfide della professione.
Il Rapporto, che esplora anche le disomogeneità regionali nell’adozione del modello dell’Infermiere di Famiglia e Comunità, si propone come strumento essenziale per guidare le politiche sanitarie del futuro.
Ne abbiamo parlato con Lorenzo Taddeucci, Presidente Opi di Livorno, membro della commissione nazionale FNOPI e tra i curatori del rapporto, Beatrice Mazzoleni, Segretario nazionale FNOPI e Carmelo Gagliano, presidente OPI Genova.