Articolo a cura di Alessia Cabrini, Presidente Nazionale dell'Associazione Italiana Tecnici di Laboratorio Biomedico ANTELLa
professione del Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico (TSLB), ha subito in questi anni notevoli cambiamenti legati soprattutto all’evoluzione nel contesto del SSN delle componenti organizzativo-assistenziali conseguenti all'oggettivo manifestarsi di alcuni fenomeni come l’epidemiologia della popolazione italiana e la maggiore attenzione alla prevenzione a cui si associa la costante e profonda evoluzione scientifica e tecnologica applicabile nella
Medicina di Laboratorio.
L’evoluzione del ruolo del Tecnico di Laboratorio come professionista sanitario inizia grazie al
Regio Decreto 27 luglio 1934, n.1265 con il “Testo unico delle leggi sanitarie” in cui si parla di “arti ausiliare delle professioni sanitarie”. I primi TSLB che popolano i laboratori negli anni ‘60, provengono dalle condizioni culturali più disparate, e nella maggior parte dei casi
si formano sul campo. Le conoscenze di laboratorio appartengono al clinico che si occupa anche dei reparti di degenza e si avvale dell’aiuto dei tecnici per l’esecuzione degli esami di laboratorio.Con
l’aumentare delle richieste di esami e della
complessità degli esami stessi, diventa sempre più importante la
formazione del personale di laboratorio; così sono nati i primi corsi ospedalieri o regionali per Tecnico di Laboratorio. Nel corso degli anni ‘70 il TSLB si forma attraverso un percorso di scuola media superiore che porta al conseguimento del diploma di maturità. Nel 1988, la formazione del TSLB si trasferisce dalle Regioni all’Università, con la definizione di un primo ordinamento didattico di durata triennale (Scuola diretta a fini speciali) a cui si poteva avere accesso con il diploma di scuola media superiore. In seguito, l’ordinamento didattico della Scuola Diretta a fini Speciali viene trasformata in corso di
Diploma Universitario per TSLB con l’attuazione della legge Ruberti (Legge 19 novembre 1990 n.341).
Nel
1992, avviene la
seconda riforma sanitaria: l’Università viene confermata come unico canale di formazione abilitante alla professione per tutte le professioni sanitarie e al Ministero della Sanità viene demandato il compito di individuare le figure professionali da formare e i relativi profili. Sarà con il D.M. Sanità del 1994 che viene definito il
profilo professionale del TSLB che darà a questa figura professionale una dignità e delle responsabilità specifiche: richiedendo il diploma universitario e ritenendo il TSLB responsabile degli atti di sua competenza. Nei commi successivi verranno quindi definite le funzioni a cui è chiamato a rispondere in relazione alla produzione del risultato attraverso l’utilizzo e la gestione delle procedure, dei protocolli e dei piani di lavoro.Sebbene la legge sembri fissare in modo dettagliato quali sono i compiti del TSLB,
individuare i limiti e le responsabilità di questa figura potrebbe non essere semplice. Nella praticità del lavoro, infatti, le situazioni organizzative di ogni laboratorio influiscono notevolmente nella definizione delle responsabilità e dei limiti del ruolo del TSLB, correlando quindi questi sia all’ambito professionale specifico, sia alle attività collaterali che il TSLB è tenuto ad eseguire nella specifica Azienda sanitaria.Inoltre, il generarsi con forza di nuove esigenze nel contesto del SSN rende peculiare la costante trasformazione del Ruolo professionale dato dal “
Sapere, Saper fare e Saper essere” delle 22 Professioni Sanitarie e, nel caso specifico, nell’ambito della Medicina di Laboratorio, della figura professionale del TSLB, che negli ultimi anni, è stata profondamente aggiornata sia dal punto di vista formativo che ordinamentale con la
Riforma ordinistica delle Professioni Sanitarie (Legge 3/2018).Tale riforma ha imposto la realizzazione di una struttura professionale che definisca comportamenti, responsabilità, modelli organizzativi integrati in contesti ad elevata tecnologia e automazione soprattutto nella erogazione di prestazioni in regime di emergenza che possono essere gestiti con competenza, autonomia e responsabilità dai TSLB in contesti anche multidisciplinari e di équipe che si basino sul riconoscimento delle competenze avanzate.Pertanto, la ridefinizione degli ambiti, con modalità anche multi-professionali, presuppone che alle competenze e responsabilità acquisite dal TSLB nel percorso formativo di base facciano seguito
specifiche esigenze formative post-base, nel rispetto della normativa vigente in modo che possa essere garantito un giusto “
value” ai processi di cura ed assistenza, al fine di garantire sostenibilità, equità, appropriatezza, efficacia ed efficienza.
Un corso sull’evoluzione della professione
Al fine di aiutare i professionisti nell’acquisizione di nuove competenze, Consulcesi Club ha sviluppato il corso “
La professione del tecnico sanitario di laboratorio biomedico: ruolo, evoluzione e contesti disciplinari”. Questo affronterà quindi la tematica del ruolo del TSLB e dell’evoluzione professionale nei diversi ambiti settoriali del laboratorio analisi oltre che in altri contesti finalizzati allo sviluppo delle competenze di base e specifiche nell’ottica dell’innovazione multidisciplinare del profilo professionale. Il corso, che va ad arricchire ulteriormente la già
vasta offerta formativa offerta dall’azienda leader nella formazione ECM per medici e personale sanitario, di ha quindi l’obiettivo di fornire le
conoscenze tecnico-professionali in termini di formazione del ruolo e
dell’evoluzione professionale del TSLB nei diversi contesti disciplinari, oltre che di fornire le principali e specifiche nozioni inerenti i processi del laboratorio analisi nei vari ambiti settoriali e multidisciplinari nell’ottica di miglioramento della qualità, sicurezza e responsabilità dei processi e di sistema, indispensabili per facilitare ai partecipanti la comprensione e l’acquisizione di abilità professionali di cui fare esperienza.