Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha messo in luce come il microbiota orale — l’insieme dei microrganismi presenti nella bocca — giochi un ruolo cruciale non solo nella salute dentale, ma anche nell’equilibrio dell’intero organismo. Alterazioni nella sua composizione, note come disbiosi, possono infatti essere correlate a numerose patologie sistemiche, in particolare gastrointestinali e autoimmuni. La bocca si conferma così una vera e propria “finestra” sullo stato di salute generale.
Segnali nella bocca, diagnosi nell’intestino: focus sulla celiachia
Su questi aspetti è intervenuto ai nostri microfoni il Dott. Alessio Gambino, a margine del recente Expodental di Rimini, approfondendo il legame tra microbiota orale e due importanti malattie sistemiche: il morbo celiaco e le malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD). Nei pazienti celiaci, soprattutto in età pediatrica, possono comparire lesioni specifiche a carico di tessuti molli e duri del cavo orale, come difetti dello smalto (fossette, scanalature), ulcere ricorrenti e manifestazioni infiammatorie dolorose. Questi segni, spesso sottovalutati, possono rappresentare manifestazioni extraintestinali della celiachia e rientrano nel quadro multiorgano della malattia.
Le manifestazioni orali nelle IBD
Anche nelle IBD, pur con minore incidenza, si osservano alterazioni orali significative. In particolare, nel morbo di Crohn possono comparire gengiviti granulomatose, edemi labiali, aumenti di volume gengivale e ulcere orali. Tali manifestazioni, secondo Gambino, vanno attentamente distinte da altre patologie orofacciali, poiché possono essere espressione diretta della disbiosi orale in relazione al microbiota intestinale.
Un dialogo tra microbiota orale e intestinale
La letteratura evidenzia infatti un’interazione bidirezionale tra microbiota orale e intestinale, suggerendo un possibile coinvolgimento genetico e microbiomico nella comunicazione tra i due distretti. In questo contesto, l’odontoiatra e l’igienista dentale rivestono un ruolo fondamentale: grazie a un’attenta valutazione clinica e anamnestica, possono individuare precocemente segni sospetti e indirizzare il paziente verso un percorso diagnostico specialistico, contribuendo così alla diagnosi precoce e alla gestione integrata di queste complesse patologie sistemiche.