Il whistleblowing nel settore sanitario rappresenta uno strumento fondamentale per garantire trasparenza e sicurezza. Permette ai professionisti di segnalare illeciti, comportamenti scorretti o pratiche che possono nuocere a pazienti, colleghi o all’ente sanitario, offrendo al contempo tutele legali e protezioni contro eventuali ritorsioni.
Segnalare un illecito significa agire nel rispetto della legge, assumendosi responsabilità ma anche esercitando diritti specifici, come quello alla riservatezza e alla protezione del proprio ruolo. Il D.Lgs. 24/2023 definisce le modalità corrette per effettuare una segnalazione, individuando canali interni ed esterni sicuri e prevedendo strumenti per evitare ritorsioni o discriminazioni nei confronti del segnalante.
Questa guida analizza nel dettaglio il funzionamento del whistleblowing nel contesto sanitario, spiegando chi può segnalare, quali comportamenti possono essere denunciati e come gestire correttamente la procedura di segnalazione. Particolare attenzione è riservata ai diritti del whistleblower, all’obbligo di riservatezza e alle misure di tutela, strumenti essenziali per proteggere chi sceglie di denunciare illeciti che altrimenti potrebbero compromettere la sicurezza e l’integrità del servizio sanitario.
In questa guida approfondiremo:
Whisteblowing: che significa?
Quali sono le violazioni segnalabili
Whisteblowing nel settore sanitario: chi sono i soggetti che possono segnalare
Il canale di segnalazione interna ed esterna e la sua gestione
L’obbligo di riservatezza
La protezione del whisteblower e il divieto di ritorsione
Il whisteblower e le limitazioni di responsabilità
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Il nuovo ddl sul whistleblowing tutela i sanitari che denunciano illeciti. Ma restano dubbi su privacy, ritorsioni e impatto sul rapporto di cura.