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Intelligenza Artificiale e Salute: quali prospettive?

06/09/2023

L’applicazione dell’Intelligenza Artificiale nel settore salute. Prospettive di ottime opportunità, ma ad alto rischio.

Intelligenza Artificiale e Salute: quali prospettive?

L’applicazione dell’Intelligenza Artificiale (AI) a servizio della sanità è ormai da anni in continuo progresso. Con la pandemia, questo utilizzo si è accentuato a tal punto che l’AI non viene utilizzata solo per facilitare le connessioni e i dialoghi, ma anche per supportare la medicina in altro modo.

 

Progettazione dei primi farmaci grazie agli algoritmi

 

Se le stime riferiscono che il 90% delle ricerche in ambito farmaceutico non portano a reali risultati, l’AI non solo sarebbe la soluzione per ammortizzare i costi, ma potrebbe supportare molto l’attività dei ricercatori velocizzando i processi, abbassando i costi e proiettando le stime di analisi e progettazione.

 

In un articolo di Nature Medicina di inizio giugno, un approfondimento sul tema è riuscito a fare il quadro attuale della situazione. Tra le prime applicazioni, un farmaco è già realtà: è quello per fibrosi polmonare idiopatica. Tuttavia, i dati riguardano almeno 10 farmaci in sperimentazione. Tra l’altro, si inizia a parlare anche di vera e propria progettazione di proteine totalmente nuove grazie all’intelligenza artificiale.

 

L’Ai come supporto alla diagnostica

 

Dopo l’era Covid-19, i sistemi di intelligenza artificiale sono stati visti come un’ottima prospettiva di supporto alla diagnostica. Il Consiglio Superiore di Sanità nel 2021 ha dedicato un documento per tracciare le linee generali di utilizzo. Ha chiarito, infatti, che l’AI può essere un ottimo strumento per gli operatori al fine di confrontarsi più velocemente e ottenere una più precisa indicazione ai fini della diagnostica che potrà avvenire per immagini, modificando significativamente i percorsi diagnostici e quindi terapeutici, migliorando di gran lunga le modalità decisionali, interlocuzione tra membri del team sanitario e il rapporto medico-paziente.

 

Nel documento, il Consiglio definisce l’AI e lo stato dell’arte dei sistemi operanti in diagnostica. In tal modo ha introdotto l’utilizzo del software di AI nella pratica clinica e tracciato la visione e le modalità di governance che possono rendere il Paese competitivo a livello internazionale.

 

L’utilizzo di AI in salute apre una nuova era ma si dimostra complesso

 

Il rapporto tra intelligenza artificiale e salute può essere molto complesso, soprattutto in virtù delle meravigliose opportunità a cui apre la strada. I rischi sono ugualmente elevati, soprattutto riguardo ad etica e sicurezza. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è necessaria una “rigorosa supervisione” per assicurare un metodo sicuro, efficace ed etico dell’utilizzo delle tecnologie.

 

La Guida sull’etica e la governance dell’AI per la salute era già stata pubblicata nel giugno 2021 dall’OMS e indicava già i principi ispiratori.

 

In particolare:

 

Protegge l’autonomia umana: nel contesto sanitario, ciò significa che le persone dovrebbero mantenere il controllo sui sistemi sanitari e sulle decisioni mediche. la privacy e la riservatezza dovrebbero essere protette e i pazienti dovrebbero fornire un valido consenso informato nel quadro della legislazione pertinente sulla protezione dei dati.

 

Promuove il benessere e la sicurezza delle persone e l’interesse pubblico. I progettisti di tecnologie IA devono soddisfare i requisiti normativi di sicurezza, accuratezza ed efficienza per casi d’uso o indicazioni ben definiti. Quando si utilizza l’intelligenza artificiale, devono essere previste misure di controllo e miglioramento della qualità.

 

Garantire trasparenza e comprensibilità. La trasparenza richiede che informazioni sufficienti siano divulgate o documentate prima che la tecnologia IA venga progettata o implementata. Tali informazioni devono essere prontamente disponibili e facilitare discussioni e dibattiti pubblici significativi su come è progettata la tecnologia e su come dovrebbe o non dovrebbe essere utilizzata.

 

Promuovere la responsabilità. Le tecnologie di intelligenza artificiale svolgono compiti specifici, ma è responsabilità delle parti interessate garantire che vengano utilizzate in condizioni adeguate e da persone adeguatamente formate. Dovrebbero esserci meccanismi efficaci di ricorso e di risarcimento per gli individui e i gruppi colpiti negativamente dalle decisioni algoritmiche. Garantire inclusione e uguaglianza. L’inclusione richiede che l’intelligenza artificiale per la salute sia progettata per promuoverne l’uso e l’accesso nel modo più equo possibile, indipendentemente da età, sesso, genere, reddito, razza, etnia, orientamento sessuale, abilità o altre caratteristiche protette dalle leggi sui diritti umani.

 

Promuove un’intelligenza artificiale reattiva e sostenibile. Progettisti, sviluppatori e utenti devono valutare in modo continuo e trasparente le applicazioni IA durante l’utilizzo nel mondo reale per determinare se l’IA soddisfa le aspettative e i requisiti. I sistemi di intelligenza artificiale dovrebbero inoltre essere progettati in modo da ridurre al minimo il loro impatto ambientale e aumentare l’efficienza energetica. I governi e le aziende dovrebbero affrontare le previste interruzioni sul posto di lavoro, compresa la formazione degli operatori sanitari affinché si adattino all’uso dei sistemi di intelligenza artificiale e le potenziali perdite di posti di lavoro dovute all’uso di sistemi automatizzati.

 

Il tutto al fine di evitare di cadere in grossolani errori di etica, sfruttando al meglio le risorse dell’AI e facendo di esse una virtù per operatori sanitari, pazienti, ricercatori, scienziati e tutto il SSN.

 

L’AI perla salute delle donne

 

L’applicazione dell’Intelligenza Artificiale cavalca l’onda anche nel settore salute dedicato alle donne. Infatti, ha aperto una nuova era per il FemTech, il settore che sviluppa tecnologie ad hoc per la salute delle donne, supportando 170 aziende specializzate aumentando di 28 volte il loro fatturato. Una crescita solida che si proietterà anche nei prossimi anni, amplificando le esperienze personalizzate: dalla diagnostica di precisione all’analisi predittiva fino alla personalizzazione della cura.

 

La complessità dell’AI per la salute mentale

 

Anche quando si tratta di salute mentale, l’AI può avere un forte ascendente sul modo di fare terapia. Ad esempio, può creare App terapeutiche e dare vita a quelle che vengono conosciute ai più come le “terapie digitali” oppure, come accennato poc’anzi, accelerare lo sviluppo di nuovi farmaci. Tuttavia, l’intelligenza artificiale utilizzata in campi come il supporto psicologico, la psicoterapia e la psicodiagnosi può essere considerata ad alto rischio perché implicano situazioni in cui un malfunzionamento o un abuso potrebbero avere gravi conseguenze per la sicurezza, la privacy o l’integrità dei dati delle persone, il che richiede inevitabilmente controlli e controlli più severi se non addirittura una normativa per ridurre i rischi.

 

Cristina Saja, giornalista e avvocato