Podcast InFormazione: il dottor Ronchi, da specializzando a specialista

Quello da specializzando a specialista è un passaggio fondamentale per qualsiasi medico. Ma lo studio finisce davvero in una professione come quella medica? Nel secondo episodio di InFormazione, il podcast di Consulcesi Club, ne abbiamo riflettuto con il dottor Ronchi, che ci ha dato un assaggio di una carriera in cui c’è sempre spazio per tornare ad imparare.

Sommario
  1. Gli anni di studio
  2. La storia del dottor Ronchi

Sognare di diventare un professionista sanitario è meno comune di quanto si possa credere. Magari il pensiero iniziale è condiviso da molti giovani studenti, ma di fronte alla mole di lavoro e agli anni da devolvere alla propria formazione tanti si tirano indietro. Il desiderio di un sanitario di lavorare in questo settore si scontra molto presto con il primo blocco: il numero chiuso. Sia i medici che gli altri professionisti, sebbene con diversa rigidità, per potere iniziare a studiare devono superare lo sbarramento dell’accesso programmato. Il numero di posti per ogni facoltà è regolato – non sempre alla perfezione – dalla capacità delle università e dai fabbisogni regionali. Si potrebbe pensare che sia difficile stabilire in anticipo di quanti medici o infermieri una singola Regione dovrebbe aver bisogno l’anno successivo. E in effetti, così è. La pandemia ce l’ha dimostrato senza troppe cerimonie. In Italia serve più personale sanitario: il risultato di lunghi anni di tagli e di un numero chiuso decisamente troppo rigido.

Gli anni di studio

Infermieri e professionisti sanitari iniziano con una triennale, fatta anche di tanta pratica e messa alla prova. Come dicono in tanti, “finché non ti ritrovi tra quei corridoi d’ospedale sai solo metà della storia”. Poi possono scegliere di specializzarsi con una laurea magistrale oppure cominciare a cercare un posto di lavoro. Per i medici la facoltà universitaria dura 6 anni, dopo la laurea c’è l’ennesimo sbarramento. Il concorso per chi sceglie di proseguire con la specializzazione: anche questo a numero chiuso e con il rischio di non essere passato, rimanendo in un limbo di attese. Da lì sono altri 4 o 5 anni tra lavoro (tanto e pagato molto poco), formazione e studio personale. Al termine di questo ciclo si è pronti per lavorare, servizio pubblico o privato.

A chiedere ai diretti interessati sono tutti concordi nel dire che gli anni di specializzazione consistono in un percorso formativo a parte. Allo studio, che resta intenso, si unisce nuovo materiale formativo che passa attraverso le esperienze, i pazienti, i supervisori e gli specialisti che si vedono all’opera. In un certo senso è molto più faticoso, perché il giovane medico è costantemente esposto a nuovi input, che ha il dovere di raccogliere.

La storia del dottor Ronchi

Nel secondo episodio di InFormazione, il podcast di Consulcesi Club in collaborazione con Storielibere.fm, ce lo racconta il dottor Ronchi, da cinque anni specialista in chirurgia generale che ha accettato di raccontarci non solo questa fase della vita di un giovane professionista della salute, ma anche quella lavorativa che segue.

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Il podcast InFormazione

Di: Redazione Consulcesi Club

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