Chirurgia estetica fuori controllo: maxi operazione dei Nas contro strutture e operatori irregolari

L’operazione dei Nas, avviata su impulso del Ministero della Salute, ha evidenziato gravi irregolarità nel settore della medicina estetica. Dai controlli sono emerse centinaia di violazioni, con gravi rischi per la salute pubblica. Il governo risponde con un piano di controlli più serrati e una nuova campagna informativa.

Sommario

  1. Dal Nord al Sud del Paese
  2. Operatori improvvisati e rischi per la salute
  3. La risposta del Ministero: più controlli, più informazione
  4. Il fronte digitale: farmaci venduti online e siti oscurati

Un’operazione a tappeto ha portato alla luce un panorama allarmante nel settore della medicina e chirurgia estetica in Italia. Su impulso del Ministero della Salute, i Carabinieri del Nas hanno effettuato 1.160 controlli su tutto il territorio nazionale, scoprendo 132 strutture non conformi.

Le verifiche hanno portato al deferimento all’Autorità Giudiziaria di 104 titolari o operatori, al sequestro di 14 strutture e all’oscuramento di numerosi siti web che promuovevano prestazioni e prodotti illegali.

L’obiettivo è fermare un fenomeno che, complice la scarsa informazione e il ricorso a operatori improvvisati, ha già causato gravi danni alla salute pubblica, con casi recenti che hanno coinvolto la morte di tre donne nella Capitale.

Dal Nord al Sud del Paese

La fotografia scattata dai Nas mostra un problema esteso su tutto il territorio nazionale. A Milano è stato scoperto un ambulatorio polispecialistico allestito senza autorizzazioni all’interno di una struttura adibita anche a centro estetico. Il legale rappresentante è stato denunciato e le attività sono state immediatamente sospese.

A Roma un operatore senza alcuna abilitazione sanitaria eseguiva iniezioni di acido ialuronico, esibendo attestati esteri privi di valore legale. A Napoli, infine, i Nas hanno sequestrato aree estetiche abusive all’interno di una farmacia, complete di attrezzature per “estetica avanzata”. In totale, sono stati eseguiti sequestri per un valore stimato di 3,5 milioni di euro.

Operatori improvvisati e rischi per la salute

“Interventi effettuati da personale non qualificato, in locali privi dei minimi requisiti sanitari, con apparecchiature non idonee”: questa è la descrizione inquietante contenuta nella nota ufficiale dei Nas. I rischi per i pazienti sono altissimi: infezioni, reazioni avverse, danni estetici permanenti e, nei casi più estremi, la morte.

Le verifiche hanno portato all'accertamento di 32 reati penali, che includono l’esercizio abusivo della professione sanitaria, la ricettazione di farmaci ad uso ospedaliero e la falsificazione di attestati. A queste si aggiungono 156 sanzioni amministrative per irregolarità autorizzative e procedurali, con multe per oltre 130mila euro.

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La risposta del Ministero: più controlli, più informazione

Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha ribadito con fermezza la necessità di agire su due fronti: repressione e prevenzione. Da un lato, l’attività ispettiva è stata rafforzata, dall’altro si punta a una massiccia campagna informativa. “Bisogna far capire ai cittadini – ha dichiarato – che anche un trattamento estetico può essere un intervento chirurgico e comportare dei rischi”.

L’invito è a non affidarsi a social media o a ricerche online per scegliere i professionisti, ma a rivolgersi al proprio medico di famiglia o a strutture qualificate. In collaborazione con le Società scientifiche, il Ministero promuoverà campagne informative nei luoghi di maggiore accesso: social network, farmacie e studi medici.

Il fronte digitale: farmaci venduti online e siti oscurati

Un’altra area critica emersa dalle indagini è quella della medicina estetica “online”. I Nas hanno scoperto decine di siti web – spesso anonimi e con server esteri – che promuovevano la vendita illegale di farmaci soggetti a prescrizione, dispositivi iniettabili come filler e cosmetici con etichette irregolari. In molti casi si trattava di prodotti da utilizzare solo sotto controllo medico, venduti però liberamente e senza garanzie.

Nei casi più gravi, i siti sono stati oscurati. L’attività sul fronte digitale rappresenta una nuova sfida per le autorità, che intendono rafforzare le collaborazioni internazionali per contrastare un mercato in continua espansione e pericoloso per la salute pubblica.

Di: Arnaldo Iodice, giornalista

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