Contraffazione alimentare in Europa, sequestrati 91 milioni di euro di prodotti pericolosi: vino al metanolo e pasta tossica

Metanolo nei vini, pesticidi nella pasta e dolci contaminati: la contraffazione alimentare in Europa è una minaccia concreta per la salute pubblica e richiede l'attenzione anche del mondo sanitario.

Sommario

  1. L'impatto economico della contraffazione sul sistema agroalimentare europeo
  2. Le indicazioni geografiche per tutelare la qualità
  3. Le strategie europee di contrasto: operazione OPSON e cooperazione internazionale
  4. Il ruolo dei professionisti sanitari per la prevenzione
  5. L'impegno congiunto per la sicurezza alimentare europea

La contraffazione alimentare rappresenta un rischio crescente per la salute dei cittadini europei. Le recenti operazioni di contrasto hanno portato al sequestro di prodotti contenenti sostanze tossiche come metanolo, mercurio, fipronil e pesticidi pericolosi, ritrovati in alimenti comuni come pasta, dolci, biscotti e bevande alcoliche.

Il metanolo, ad esempio, può provocare danni neurologici irreversibili o persino la morte; pesticidi e insetticidi non autorizzati aumentano il rischio di tumori e malattie croniche. I professionisti sanitari, inclusi medici, farmacisti e dietisti, devono essere consapevoli di questi pericoli per poter consigliare correttamente i pazienti su scelte alimentari sicure.

L'impatto economico della contraffazione sul sistema agroalimentare europeo

Secondo i dati EUIPO, la contraffazione alimentare genera perdite economiche di oltre 2 miliardi di euro l’anno nel settore delle bevande alcoliche, con una riduzione di quasi 5.700 posti di lavoro in tutta l'UE.

Solo in Italia, si calcolano danni annuali per 302 milioni di euro e 648 posti di lavoro persi. Questo impatto non riguarda solo l’economia, ma anche il tessuto sociale, danneggiando imprese locali e produttori onesti, spesso custodi della tradizione gastronomica e della dieta mediterranea.

Le indicazioni geografiche per tutelare la qualità

Le certificazioni europee come DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta) e STG (Specialità Tradizionale Garantita) rappresentano un valido strumento contro la contraffazione.

Sono oltre 3.600 i prodotti registrati con questi marchi nell’Unione europea: un vero baluardo contro le frodi alimentari che permette ai consumatori di distinguere i prodotti autentici da quelli manipolati. In Italia, queste denominazioni tutelano eccellenze come il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma e molti vini DOCG.

Le strategie europee di contrasto: operazione OPSON e cooperazione internazionale

L’operazione annuale OPSON, coordinata da Europol e Interpol, ha portato nel 2024 al sequestro di 22.000 tonnellate di alimenti e 850.000 litri di bevande per un valore di 91 milioni di euro. Sono state smantellate 11 reti criminali e segnalate alle autorità oltre 270 persone.

Questi risultati dimostrano quanto la contraffazione alimentare sia strettamente legata alla criminalità organizzata, che usa i proventi anche per attività illecite gravi come il traffico di droga e il riciclaggio di denaro. La cooperazione tra forze di polizia, dogane e agenzie come EUIPO resta fondamentale.

Il ruolo dei professionisti sanitari per la prevenzione

Anche i sanitari hanno un ruolo chiave nel contrastare questa minaccia: educare i pazienti a controllare etichette, certificazioni DOP/IGP/STG e canali di acquisto ufficiali è una prima difesa. Inoltre, è importante segnalare eventuali casi sospetti di intossicazione alimentare o di reazioni avverse legate a cibi o bevande contraffatti. I farmacisti, in particolare, possono informare i consumatori sull'uso di tecnologie anticontraffazione come codici QR e ologrammi presenti sulle confezioni.

L'impegno congiunto per la sicurezza alimentare europea

La lotta alla contraffazione alimentare richiede un’azione coordinata tra istituzioni, forze dell’ordine, imprese e consumatori. Anche il mondo sanitario è chiamato a vigilare e sensibilizzare sull'importanza della sicurezza e tracciabilità dei prodotti alimentari, contribuendo così alla tutela della salute pubblica e alla valorizzazione del patrimonio agroalimentare europeo.

Di: Viviana Franzellitti, giornalista

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