Dal 2025 il percorso di accesso a Medicina cambierà radicalmente: niente più test d’ingresso selettivo a settembre. Al suo posto, un semestre aperto a tutti, durante il quale gli studenti seguiranno le lezioni, sosterranno prove intermedie e, al termine, verranno valutati per l’ammissione definitiva.
Si tratta di una svolta epocale per il sistema universitario italiano, che per decenni ha adottato il test nazionale a numero chiuso come filtro d’accesso. Ora, con l’introduzione del cosiddetto “semestre filtro”, l’obiettivo è dare a tutti la possibilità di iniziare, ma solo ai più meritevoli e motivati la possibilità di proseguire.
Come funzionerà il nuovo semestre filtro
- Iscrizione libera: tutti potranno iscriversi a Medicina senza superare un test preventivo.
- Percorso didattico intensivo: nei primi sei mesi si seguiranno corsi fondamentali come Biologia, Chimica, Fisica e Anatomia di base.
- Valutazioni in itinere: esami parziali e test di apprendimento determineranno il punteggio complessivo.
- Graduatoria finale: alla fine del semestre, solo chi raggiungerà i punteggi più alti potrà accedere al secondo semestre e proseguire il corso di laurea.
Vantaggi e criticità del nuovo sistema
Vantaggi:
- Opportunità per tutti di iniziare, anche a chi non brillava nei test tradizionali.
- Valutazione basata sul rendimento reale nello studio e non su una prova di poche ore.
- Possibilità per gli studenti di “toccare con mano” la realtà del corso prima di impegnarsi per anni.
Criticità:
- Rischio di sovraffollamento nelle aule, soprattutto nelle grandi città universitarie.
- Maggior carico di lavoro per i docenti nei primi mesi.
- Necessità di organizzare strutture e laboratori per un numero iniziale di iscritti molto superiore agli ammessi finali.
Le università sono pronte?
Molti atenei hanno già avviato piani straordinari per gestire la prima ondata di matricole senza test:
- Aule più capienti e corsi sdoppiati.
- Maggior numero di docenti a contratto.
- Investimenti in piattaforme e-learning per le lezioni a distanza.
Tuttavia, non tutte le università partono dalle stesse condizioni. Le sedi storiche, già oggi al limite della capienza, temono un boom di iscrizioni ingestibile, mentre atenei più piccoli vedono l’opportunità di attrarre nuovi studenti.
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Un banco di prova per il futuro
Il semestre aperto di Medicina sarà un esperimento senza precedenti nel panorama accademico italiano.
Se funzionerà, potrebbe diventare un modello anche per altri corsi a numero chiuso.
Se invece dovesse fallire, si aprirebbe un nuovo dibattito sull’equilibrio tra diritto allo studio e qualità della formazione.
Dunque, dal 2025 chi sogna di diventare medico potrà iniziare senza barriere iniziali, ma dovrà dimostrare in pochi mesi di avere conoscenze, metodo e determinazione per proseguire. La vera sfida, ora, è tutta per le università, chiamate a organizzarsi in tempi record.