PDTA, in cosa consiste e come funziona

Il Percorso Diagnostico Terapeutico ed Assistenziale è un importante strumento organizzativo che promuove la clinical governance interprofessionale. Tutto ciò che c’è da sapere in un ebook formativo.

Il Percorso Diagnostico Terapeutico ed Assistenziale (PDTA) è un importante strumento organizzativo nel Servizio sanitario che promuove la clinical governance interprofessionale. Fondamentale è il Gruppo di Lavoro Multidisciplinare, che concilia gli obiettivi individuali e comuni dei professionisti della salute, definisce ruoli, tempi e ambiti di intervento, adotta linee guida internazionali e ottimizza l'approccio diagnostico-terapeutico. Il PDTA, essenziale nel processo di cura, standardizza i processi per ridurre la variabilità, minimizzare errori, contenere costi e garantire interventi universali. Le ricadute positive includono miglioramento delle competenze professionali, trasparenza nella comunicazione, equilibrio tra standardizzazione e personalizzazione, e promozione di logiche organizzative-gestionali centrando il paziente.

Il PDTA è un modello organizzativo clinico-assistenziale che delinea l'iter di cura come una serie di processi, sotto-processi, attività, attori, confini e responsabilità. Contestualizza localmente le Linee Guida e le evidenze scientifiche, favorendo la continuità degli interventi e l'integrazione tra unità organizzative. I PDTA sono sviluppati da gruppi di lavoro interprofessionali, che coinvolgono rappresentanti dei pazienti e seguono un approccio metodologico basato sul miglioramento continuo della qualità. Il ciclo PDCA (Plan-Do-Check-Act) rappresenta il processo di sviluppo, implementazione e valutazione del PDTA, con un'attenzione strategica nella fase di pianificazione. L'accordo tra le diverse professionalità è fondamentale per garantire l'applicazione corretta ed efficace del PDTA, il quale mira a coordinare e integrare gli interventi e le risorse attraverso strumenti di governo clinico come audit, formazione multidisciplinare, evidenze scientifiche, gestione del rischio e lavoro in squadra. In definitiva, il PDTA descrive il percorso di cura di una persona tra diverse organizzazioni sanitarie, definendo la sequenza ottimale di azioni per raggiungere gli obiettivi di salute prefissati.

Gli obiettivi dei PDTA

Obiettivi dei PDTA sono: evitare la frammentazione, le sovrapposizioni, le discontinuità e la non-equità che spesso caratterizzano l’erogazione dei servizi sanitari; migliorare l’outcome clinico del target scelto di pazienti; garantire la continuità di cura e l’omogeneità di trattamento; evitare lo spreco di risorse; migliorare la soddisfazione dei pazienti.

I PDTA non sono universali ma appartengono all’organizzazione in cui si lavora, e pertanto coinvolgono a volte una sola azienda sanitaria, a volte più di una, a volte una Regione intera. Devono rispondere a criteri di valutazione e qualità: appropriatezza; esito clinico; equità; impatto economico.

La procedura del PDTA è rappresentata da un documento che descrive e fornisce evidenza di un processo ed è una successione dettagliata e logico-consequenziale di azioni tecnico-operative che ha lo scopo di mettere ogni operatore nella condizione di svolgere la propria attività in modo uniforme. Sono la forma di standardizzazione più semplice, possono essere utilizzate e riproducibili in diversi setting e unità operative, sono indispensabili dove le attività sono numericamente elevate, dove gli operatori che le devono applicare sono tanti, dove le attività sono trasversali e coinvolgono staff e professionalità diverse.

 

 

Il Percorso Assistenziale Individuale

Il PDTA costituisce la base per la definizione del Percorso Assistenziale Individuale (PAI), mirato a soddisfare le specifiche necessità assistenziali di pazienti affetti da multiple patologie. L'adozione di un nuovo paradigma aziendale sposta l'attenzione dal "curare la malattia" a "prendersi cura" della persona, integrando aspetti clinici, assistenziali e sociali. Questo approccio personalizzato combina diversi PDTA in un unico Percorso Assistenziale Individuale, centrato sul paziente. La gestione per processi e percorsi clinici richiede un modello organizzativo e formativo sostenibile e diffuso nell'azienda sanitaria.

La riprogettazione dell'assistenza attraverso percorsi clinici implica una metodologia definita e validata, diffusa a livello aziendale, che diventi un riferimento comune nella pianificazione e costruzione di tutti i PDTA. Tale metodologia include anche un sistema di governance che riorganizza le responsabilità, valuta la qualità assistenziale e la performance, offre formazione continua e valuta la performance professionale.

Un modello di gestione aziendale efficace richiede un'armonizzazione delle prospettive professionali, in modo da promuovere il lavoro di squadra in cui diverse discipline collaborano e si sentono responsabili del processo produttivo. I PDTA mirano a riportare l'attenzione sul percorso del paziente, enfatizzando il lavoro in team, ma l'integrazione tra diverse conoscenze ed esperienze può essere ostacolata da barriere come atteggiamenti difensivi e problemi legati ai confini dei ruoli.

La formazione diventa essenziale per stimolare la collaborazione multidisciplinare, sviluppando competenze di social e project management. Inoltre, l'implementazione di competenze ICT è cruciale per la gestione e la realizzazione dei PDTA, offrendo supporto all'analisi economica, all'attività clinica e sottolineando l'importanza della telemedicina per il monitoraggio a distanza dei pazienti.

Il paziente esperto

Il processo-cambiamento relativo alla gestione per processi e percorsi non prevede, però, come target unico il personale aziendale ma il nuovo modello di assistenza chiede che i cittadini siano attivamente coinvolti nelle decisioni che riguardano la loro salute, con l’obiettivo di incrementare i valori di efficacia delle cure facendo del paziente un soggetto attivo e partecipe di conoscenza del percorso di cura (paziente esperto). L’empowerment è, infatti, un processo dell’azione sociale attraverso il quale le persone, le organizzazioni e le comunità acquisiscono competenza sui propri stili di vita, al fine di cambiare il proprio ambiente sociale e politico per migliorare l’equità e la qualità di vita.

Tale prospettiva, nella quale risulta essenziale l’engagement del paziente nella gestione del suo percorso sanitario, deve necessariamente prevedere anche un “cambio di paradigma” della formazione aziendale che deve contemplare momenti di informazione e formazione rivolti ai cittadini stessi o alle associazioni del terzo settore affinché gli stessi si sentano protagonisti - come singoli, come organizzazione e come comunità - nelle decisioni che riguardano la propria salute. In particolare, la formazione per i caregiver è un aspetto imprescindibile per la buona realizzazione del modello, proprio per il suo delicato ruolo che svolge nel sostenere il congiunto in un momento difficile della propria vita e nell’adesione al percorso diagnostico terapeutico che si sta spostando dall’ospedale al territorio (cure a domicilio del paziente). Un altro fattore strategico da considerare per la reale applicazione e fruizione dei PDTA è la sanità digitale. Da più fonti arrivano raccomandazioni e posizionamenti per l’applicazione della medicina digitale nei modelli di presa in carico delle persone con patologie croniche.

Il Piano Nazionale Cronicità

Il Piano Nazionale Cronicità (PNC) ha tra gli obiettivi fondamentali quello di mantenere il più possibile la persona malata al proprio domicilio e impedire o comunque ridurre il rischio di istituzionalizzazione, senza far ricadere sulla famiglia tutto il peso dell’assistenza al malato. Il DM 77 e la Missione 6 del PNRR confermano questa scelta come fondamentale per l’ammodernamento del Servizio sanitario nazionale e gli strumenti della sanità digitale costituiscono un passaggio fondamentale. La proposta di raccomandazione elaborata dagli esperti del C.R.E.A. Sanità con il board di associazioni di pazienti e società scientifiche analizza dunque le diverse fasi del percorso del paziente, definendo per ognuna le opportunità di utilizzo delle soluzioni digitali, legandole al “profilo” dei pazienti per i quali sono ritenute consigliabili. Per ciascuna soluzione sono anche stati evidenziati i fattori “abilitanti” da considerare per un loro inserimento efficace ed efficiente all’interno delle organizzazioni sanitarie.

I PDTA, per loro stessa natura, contemplano una pluralità di attori interconnessi da una vasta eterogeneità di flussi informativi, che devono alimentare ed essere alimentati dagli operatori sanitari coinvolti nei tempi, nei modi e nelle forme più opportune per consentire continuità e coordinamento della cura efficaci ed efficienti. Appare quindi evidente il ruolo fondamentale che può svolgere, in tale contesto, l’Information & Communication Technology (ICT), di cui è riconosciuto l’apporto in termini di efficienza, efficacia e governo sui processi. Gli strumenti ICT, inoltre, facilitando la comunicazione e l’informazione tra gli operatori sanitari, permettono di raggiungere continuità e coordinamento della cura per la gestione della malattia, nonché l’eliminazione di test e procedure duplicate.

Gestione del PDTA

Fase che si riferisce alla gestione del PDTA durante la sua applicazione a un paziente. In tale fase le soluzioni ICT possono essere integrate con le applicazioni informatiche che gestiscono la documentazione di routine e la cartella clinica dell’ospedale, con funzionalità quali la modifica delle checklist/attività per ogni paziente, la verifica degli scostamenti, la raccolta di statistiche: Presa in carico e inserimento del paziente nel PDTA funzionalità che consente di inserire un paziente all’interno di uno specifico PDTA, differenziando quindi, ove necessario, il suo percorso rispetto a quello di altri pazienti. Diario medico e/o infermieristico e/o domiciliare: funzionalità per la gestione di dati di riepilogo sul paziente, anamnesi/inquadramento clinico, note mediche e infermieristiche. Order Management: soluzioni ICT per la gestione di richieste di esami radiologici, di laboratorio, specialistici, ecc. Farmacoterapia: soluzioni ICT per la gestione informatizzata del programma terapie, la creazione/aggiornamento del piano terapeutico e di cura, la prescrizione di farmaci e il supporto nella fase di somministrazione al fine della migliore adesione terapeutica e prevenzione errori di somministrazione farmaco. Funzionalità per la rilevazione di parametri vitali: soluzione che abilita la ricezione di parametri vitali dal paziente (telemonitoraggio), con eventuale allarme per parametri vitali compromessi (aritmie cardiache) Funzionalità di alert e di supporto delle decisioni cliniche: moduli ICT che supportano gli operatori nelle loro decisioni, tramite l’attivazione di alert (ad esempio su parametri clinici, interazioni tra farmaci, eventuali controindicazioni, ecc.) basati su linee guida cliniche. Consultazione digitale di referti e immagini da parte dei clinici: funzionalità che consente ai clinici di consultare referti e immagini diagnostiche in formato digitale. Download dei referti via web: soluzione che consente il download dei referti via web da parte dei pazienti evitando inutili spostamenti fisici del paziente o dei parenti. Funzionalità per l’integrazione tra paziente e i medici della struttura (es. mail, web form, blog, forum, ecc.): soluzioni per la comunicazione tra medici e pazienti. Teleconsulto: soluzioni per la realizzazione, ad esempio, di consulti specialistici a distanza in audio-video conferenza sia in condizioni di emergenza, sia nel caso di controlli programmati (follow-up) o visite per second opinion. Telemonitoraggio e teleassistenza: soluzioni per la trasmissione concordata o automatica di segnali e parametri vitali, con l’emissione di allarmi in corrispondenza di situazioni di emergenza predefinite. Valutazione multidimensionale: strumenti ICT che supportano la valutazione socio-sanitaria di particolari categorie di pazienti.

Il corso di formazione

A questo tema il Provider Sanità in-Formazione ha dedicato un ebook formativo dal titolo “PDTA e interprofessionalità: dalla diagnostica molecolare alle pratiche inclusive” (15 crediti ECM), consultabile sulla piattaforma Consulcesi Club. Responsabili scientifici sono il dottor Massimo Mariano (dirigente medico presso il PTA di Casoli) e il dottor Roberto Virgili (consigliere Simedet e presidente Sitap).

Obiettivo di questo ebook, promosso dalla Società Italiana Medicina Diagnostica e Terapeutica in collaborazione con numerose figure di professionisti della salute impegnate nel campo della ricerca, clinica, diagnostica ed assistenza, è quello di promuovere la multidisciplinarietà nell’organizzazione dei servizi sanitari, privilegiando i “modelli di rete” in grado di assicurare la presa in carico totale dei pazienti, favorire l’integrazione delle attività di tutti i professionisti coinvolti e verificare in maniera diretta e indiretta la metodologia e l’applicazione del processo diagnostico.

Il materiale didattico ha lo scopo di fornire competenze in termini di formazione trasversale (tecnico-professionale) per lo sviluppo di modelli organizzativi multiprofessionali di lavoro in sanità e facilitare l’acquisizione di processi clinico-assistenziali integrati con una riduzione del rischio clinico e dell’inappropriatezza delle prestazioni e il passaggio dalle reti professionali dei saperi alle reti clinico-assistenziali sul territorio. Al fine di fornire questa competenza il corso ha come focus i PDTA di pazienti fragili e oncologici.

Al termine del corso i partecipanti saranno in grado di contribuire alla redazione di PDTA aziendali grazie ad una nuova metodologia di lavoro in squadra che ottimizza l’impiego delle risorse umane, strumentali ed economiche. Le competenze riguarderanno temi della medicina predittiva, di precisione e personalizzata. Inoltre saranno assimilate competenze aggiornate su linee guida e protocolli.

Di: Arnaldo Iodice, giornalista

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