“L’intelligenza artificiale è ormai parte integrante della nostra vita quotidiana, ma è fondamentale assicurarsi che rimanga confinata in un ambito che ne garantisca correttezza e sicurezza, quello in cui può offrire un reale supporto ai professionisti della salute”. A mettere in guardia sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA) è Andrea Mandelli, Presidente della FOFI che, in una video intervista, delinea luci e ombre degli strumenti di ultima generazione. Secondo il presidente della FOFI, l’IA può affiancare il farmacista nella gestione della burocrazia e nell’aggiornamento costante delle procedure, consentendo di concentrare maggiormente l’attenzione sulla cura. Mandelli sottolinea che il farmacista rimarrà sempre il “dominatore” delle proprie attribuzioni professionali, ma potrà avvalersi dell’IA per migliorare il servizio e la sicurezza delle prestazioni.
Benefici concreti per la pratica quotidiana
Mandelli evidenzia come anche l’esperienza diretta della Federazione mostri vantaggi concreti: “Nel primo semestre del nuovo anno – annuncia - consegneremo a tutti i farmacisti un progetto di IA, uno strumento che affiancherà l’opera insostituibile del professionista sanitario”. L’IA, secondo il presidente, supporta il farmacista nelle procedure complesse di dispensazione dei farmaci, aiutando a ricordare norme e protocolli e riducendo il rischio di errori involontari. Questo permette al professionista di concentrarsi maggiormente sul paziente e meno sulle incombenze burocratiche, che possono diventare opprimenti.
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Rischi e precauzioni
Accanto ai benefici, Mandelli evidenzia anche i possibili rischi: “Attenzione, perché l’intelligenza artificiale può fornire al professionista anche informazioni distorte”.Per ridurre questi rischi, la FOFI ha sviluppato un sistema IA che pesca informazioni solo da un perimetro controllato e vigilato dalla Federazione, garantendo che i dati siano certi e affidabili. Mandelli spiega che questo approccio evita di dover consultare il “mare magnum di internet”, dove le informazioni possono essere incomplete o errate.Mandelli, infine, ribadisce che il supporto tecnologico deve “essere complementare alla professionalità del farmacista: uno strumento che valorizza l’esperienza umana e la centralità del paziente”.