Prestito d’onore Enpam, fino a 120mila euro per i giovani medici: scadenza il 27 giugno

L’Enpam sostiene i medici e odontoiatri under 35 con un prestito agevolato per formazione e avviamento alla professione. Il bando è aperto fino al 27 giugno 2025 e prevede condizioni favorevoli, inclusa la copertura degli interessi da parte dell’Ente.

Sommario

  1. Condizioni agevolate e copertura degli interessi
  2. Chi può accedere al prestito d’onore
  3. Requisiti specifici per studenti e laureati
  4. Domanda e scadenze

L’Enpam mette a disposizione dei giovani iscritti un’opportunità importante per supportare il proprio percorso accademico e professionale: il prestito d’onore. Si tratta di un finanziamento pensato per coprire le spese del completamento degli studi universitari, della formazione postlaurea o per l’avviamento del primo studio professionale.

L’importo del prestito varia da 3mila a 120mila euro, in base allo scopo della richiesta, e può essere ottenuto una sola volta nel corso della vita professionale. Il finanziamento è erogato in convenzione con le banche selezionate attraverso apposita procedura pubblica: Banca Popolare di Sondrio e Banco BPM.

Condizioni agevolate e copertura degli interessi

L’Enpam si fa carico delle spese iniziali di istruttoria e degli interessi passivi fino a un certo limite. In particolare, copre integralmente il tasso nominale fisso Irs più uno spread dell’1,00% per chi intende completare gli studi universitari, e fino a uno spread dell’1,50% per la formazione postlaurea o per l’apertura del primo studio.

Qualora la banca applicasse tassi superiori, l’eventuale eccedenza resta a carico del richiedente. Il finanziamento prevede anche un periodo di preammortamento: 30 mesi per i prestiti destinati alla formazione e 12 mesi per quelli destinati all’avviamento dello studio, durante il quale si pagano solo gli eventuali interessi residui. Se questi sono totalmente coperti dall’Enpam, non si effettuano versamenti nel periodo iniziale.

Chi può accedere al prestito d’onore

Per accedere al prestito d’onore è necessario essere iscritti all’Enpam, in regola con i versamenti contributivi, registrati all’area riservata del sito della Fondazione, e non avere già in corso un altro finanziamento Enpam. È inoltre richiesto che il reddito familiare lordo medio degli ultimi tre anni non superi otto volte il trattamento minimo Inps per il 2024, pari a 62.255,44 euro.

Tale soglia può aumentare in base al numero dei componenti del nucleo familiare e alla presenza di eventuali invalidità. I candidati potranno inoltre beneficiare della garanzia fornita attraverso il fondo PMI – sottosezione Enpam-Cdp, per agevolare l’accesso al credito.

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Requisiti specifici per studenti e laureati

Sono previste diverse soglie di finanziamento in base al profilo del richiedente. Gli studenti del 5° anno di Medicina o Odontoiatria, con meno di 30 anni e almeno l’80% degli esami sostenuti, possono richiedere tra 6mila e 10mila euro.

Per chi è iscritto al 6° anno, l’importo varia da 3mila a 5mila euro. I laureati under 35 con partita Iva possono ottenere fino a 30mila euro per la formazione postlaurea e fino a 120mila euro per le spese legate all’apertura del primo studio.

In tutti i casi, la durata del rimborso è di 48 mesi, con l’aggiunta del periodo di preammortamento previsto, che varia a seconda della finalità del prestito.

Domanda e scadenze

La domanda per il prestito d’onore va presentata esclusivamente online, accedendo all’area riservata del sito Enpam, cliccando su “Bandi” e poi su “Prestito d’onore”. Il termine ultimo per l’invio è fissato alle ore 12.00 del 27 giugno 2025.

Entro il 30 settembre, i richiedenti riceveranno via email l’esito della valutazione e, in caso di accettazione, le istruzioni per rivolgersi alla banca.

Alla domanda occorre allegare la documentazione attestante il reddito familiare, il piano di studi o di formazione, la certificazione degli esami sostenuti (per gli studenti), il certificato di attribuzione della partita Iva e, per i laureati, un progetto dettagliato del percorso formativo o dell’apertura dello studio.

Di: Arnaldo Iodice, giornalista

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