Burnout in sanità: prevenzione, gestione e supporto. Gli esperti rispondono ai quesiti dei sanitari

Dopo il webinar Consulcesi Club su burnout e gestione dell’équipe medica, numerose domande sono state inviate da professionisti del settore interessati ad approfondire aspetti psicologici, organizzativi e relazionali legati al benessere sul lavoro. Riportiamo una selezione delle domande più frequenti e significative, con le risposte elaborate dagli esperti che hanno partecipato.

Il webinar “Burnout e gestione dell’équipe medica”, promosso da Consulcesi Club lo scorso 26 giugno 2025, ha offerto un approfondimento pratico sulla prevenzione e gestione del burnout tra i professionisti sanitari. Guidato da Monica Ferrario, Professional Medical Coach e Leadership Coach, ha affrontato i segnali precoci del burnout, gli strumenti per aumentare la consapevolezza emotiva e il ruolo della leadership nella creazione di ambienti di lavoro più sani. Sono stati inoltre presentati i servizi Consulcesi, tra cui corsi ECM dedicati al burnout, supporto legale e la Guida alla Mindfulness per Professionisti Sanitari.
Di seguito condividiamo le domande più interessanti emerse durante il webinar, a cui ha risposto Monica Ferrario, fornendo indicazioni pratiche e spunti utili per affrontare e prevenire il burnout nel contesto sanitario.

La medicina del lavoro che ruolo ha nel burnout?
Ha un ruolo importante in quanto fa da ponte tra l’organizzazione e il lavoratore. Gioca un ruolo fondamentale per la prevenzione perché si occupa della tutela della salute psico-fisica dei lavoratori in relazione all’ambiente di lavoro. Oltre alla prevenzione dovrebbe poter indicare anche interventi a supporto a seguito di una adeguata sorveglianza sanitaria.

L'equipe di lavoro dovrebbe intervenire ai primi sintomi di malessere dell'operatore?
Sono possibili vie formali anche attraverso questionari periodici anonimi per gli operatori dove si registra il livello di benessere degli stessi e passando messaggi di vicinanza agli operatori si trasmette anche il messaggio di essere al sicuro anche quando esprimono disagi o sintoni anomali. È bene creare ambienti e relazioni sicure.

Quanti pregiudizi ancora ci sono nel valutare un burnout?
Molto dipende dalla cultura organizzativa sottesa all’organizzazione. Timori personali e performance organizzative oltre al sottodimensionamento del personale non aiutano. Anche se sapere che ci si può fidare e avere sistemi di supporto potrebbero risolvere tante problematiche.

Come capisco di non essere autoindulgente?
È un percorso che forse per lei inizia con il volersi bene e riscoprire l’importanza di riconoscere il proprio valore personale e professionale. Avere il coraggio di dirsi le cose come stanno aiuta sempre.

Al mattino faccio fatica ad alzarmi e nel corso della giornata cerco il letto o il divano. Se potessi dormirei tutto il giorno.
Per quello che mi scrive mi sento di suggerirle di sentire il parere di uno specialista o il medico di base che sappia indirizzarla al meglio. Isolamento è uno dei sintomi che preannunciano altre complessità.

Io non riesco a gestire due colleghe che sbagliano di continuo ma "non è mai colpa loro", trovano sempre da dire e non chiedono mai scuse.
Tema della responsabilità personale. Provi a chiedere loro in cosa si sentono responsabili nello svolgimento del loro lavoro?

La depressione è un aspetto/componente del burn out?
Di solito è una conseguenza. Bisogna fare attenzione, perché la depressione è una malattia che ha esordio anche per altre cause.

Nelle strutture sanitarie è insito un mobbing strutturato che ha come obiettivo sostenere le esigenze assistenziali degli utenti con il personale insufficiente mettendo in atto il demansionamento dell'infermiere a larga scala. È una triste realtà diventata "normalità". Cosa potrebbe consigliare?

Il mobbing è spesso la causa del burnout e un altro tema da affrontare nelle organizzazioni. Mi spaventa quando è la normalità e vuol dire che la cultura organizzativa è tossica. Purtroppo, non sono così evidenti e immediate le soluzioni e urgenti sono le misure di intervento per sopperire la mancanza di personale sanitario nelle strutture. Il mobbing deve essere denunciato se lede la salute sul luogo di lavoro.

Posso coinvolgere il medico competente della nostra ASL se la responsabile del servizio non si rende conto della mia situazione di malessere?
Si può sentirlo ed è tenuto ad avere un colloquio riservato con lei a prescindere dalla sua responsabile e quantomeno darle le indicazioni corrette su cosa si può fare e come comportarsi. Segnalo che il medico competente non è uno psicologo ed è tenuto, nel caso lo ritenga opportuno, a segnalare professionisti di settore.

Mi è capitato di fare un gruppo di autobiografia in una struttura per anziani a titolo di offerta di volontariato. Mi è arrivata una richiesta infinita di terapia. Ma ovviamente è una richiesta del gruppo e non dell'organizzazione. Come fare?


È importante coinvolgere l’organizzazione magari condividendolo prima con il gruppo se hanno espresso questa esigenza. Di seguito di prassi:
• È fondamentale informare i referenti della struttura di ciò che è emerso, senza violare la privacy dei partecipanti.
• Può proporre che valutino l’attivazione di uno spazio più strutturato, anche solo per accoglienza psicologica o sportello d’ascolto.
• Attenzione: non deve proporsi come soluzione, ma come osservatrice e facilitatrice del bisogno emerso.

Ho notato che gli operatori infermieri OSS tecnici sono molto in burnout...

È vero, perché sono le prime persone molto a contatto con il paziente e spesso soffrono la compassione fatigue.

A causa dell’eccessiva pressione a volte tendo a rispondere male ai colleghi/collaboratori quando, nonostante sia concentrata su ‘lavoro profondo’, vengo sollecitata da più richieste e domande. Rispondo male a volte con rabbia e poi mi sento in colpa … come gestire?

Si tratta di apprendere la gestione delle emozioni anche quelle legate alla rabbia evitando così reazioni dirette. Comunicare ai colleghi esplicitamente che ha bisogno di tempo per concludere degli aspetti e rendersi disponibile a tutti in un momento preciso non so se può essere una soluzione. Mettere delle regole di comunicazione compatibili con la gestione del reparto/turni.

 

Di: Redazione

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