Secondo il rapporto Digital 2024, gli italiani trascorrono in media oltre 2 ore al giorno sui social media, con 43 milioni di utenti attivi. Le piattaforme più utilizzate includono TikTok, YouTube, Facebook e Instagram. I social sono strumenti sempre più influenti per informarsi, socializzare e valutare la reputazione di professionisti, inclusi quelli sanitari. Per un medico o uno psicologo, essere presenti sui social è quasi obbligatorio per non sparire “dai radar” dei potenziali clienti, ma ciò comporta anche responsabilità.
Nel settore sanitario, l’uso dei social deve rispettare rigorose regole deontologiche. La FNOMCeO e il CNOP hanno elaborato linee guida per un uso corretto e responsabile dei social. In particolare, lo psicologo deve evitare promesse infondate, giudizi non basati su dati certi e, soprattutto, violazioni del segreto professionale. La comunicazione deve sempre rispettare la dignità e la privacy dell’utente.
Per una presenza efficace e professionale, lo psicologo può affidarsi a esperti o gestire autonomamente i contenuti, pianificandoli con strumenti digitali. Fondamentale è pubblicare con regolarità contenuti adatti alle specificità di ogni piattaforma. Abbandonare un profilo aperto, invece, può danneggiare la reputazione del professionista, trasmettendo un’immagine di disorganizzazione e scarsa affidabilità.
In questo ebook si parlerà di:
I social media: esserci o non esserci
Psicologi e Social Network: occhio alla deontologia
Psicologia e Social: dove e come?
Psicologi & Social: qualche consiglio pratico
Presenza social e riservatezza dei dati
Per concludere: cosa NON fare sui Social
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Gli psicologi possono utilizzare i social media per gestire la propria immagine professionale. Scopri strumenti e strategie efficaci.