Una donna di 31 anni, residente a Padova, è stata salvata in extremis dopo aver assunto insulina credendo fosse Ozempic, farmaco utilizzato per il diabete di tipo 2 e prescritto anche nei percorsi clinici per l’obesità. Aveva acquistato il prodotto su un sito di integratori e wellness, non autorizzato come farmacia, convinta di poterlo impiegare per dimagrire senza prescrizione medica. I medici hanno somministrato glucosio per via endovenosa, permettendole di riprendere conoscenza e di ristabilirsi completamente. Le analisi tossicologiche hanno poi rivelato che il presunto Ozempic era in realtà insulina. Una vicenda che mette in luce un problema sempre più diffuso, ovvero la vendita di farmaci falsi online.
TikTok ed Efpia uniscono le forze contro i farmaci falsi sui social
Il fenomeno dei farmaci contraffatti online ha assunto proporzioni allarmanti, e secondo l’Efpia (la Federazione Europea delle Associazioni e delle Industrie Farmaceutiche) più della metà dei medicinali venduti sul web risulta falsificata: prodotti venduti come “equivalenti” che possono contenere ingredienti sbagliati, dosaggi errati o addirittura nessun principio attivo, con rischi che vanno dall’inefficacia alla morte.
Per contrastare questa deriva, la Federazione europea dell’industria farmaceutica ha avviato una collaborazione con TikTok per sensibilizzare gli utenti, soprattutto i più giovani, sull’impossibilità di acquistare in sicurezza farmaci tramite social network. La piattaforma vieta già vendita e scambio di medicinali, invitando a segnalare ogni contenuto sospetto tramite la funzione di report. L’eurodeputato Andràs Kulja, volto della campagna, ha ribadito che i farmaci veri non si acquistano sui social e che la fiducia nei cosiddetti “dupes” può diventare fatale. Un appello che richiama la necessità di conoscere e riconoscere, in modo preciso, cosa rende un medicinale falso.
Leggi anche
Cosa si intende per medicinale falso e perché è così pericoloso
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, un farmaco falso è qualsiasi prodotto che presenti una falsa rappresentazione della sua identità, origine o tracciabilità, e può riguardare tanto medicinali di marca quanto equivalenti. La falsificazione può assumere varie forme: un’imitazione apparentemente perfetta che contiene il principio attivo dichiarato ma non segue le norme di produzione; un prodotto che replica confezione e nome ma contiene dosi errate, sostanze tossiche o nessun principio attivo; oppure un farmaco autentico la cui confezione è stata alterata, ad esempio modificando scadenza o lotto.
In tutti i casi, questi medicinali non sono mai sicuri né efficaci perché non rispettano le Norme di Buona Fabbricazione e possono risultare pericolosi per molte ragioni. Il principio attivo può essere assente, presente in quantità sbagliate, contaminato o sostituito da sostanze nocive; gli eccipienti possono essere inadeguati o tossici; la conservazione può avvenire in condizioni improprie, compromettendo stabilità ed efficacia; il confezionamento può rilasciare particelle dannose o non proteggere correttamente il contenuto. L’insieme di questi fattori rende i farmaci falsi una minaccia grave e concreta, che non può essere sottovalutata.