Tecniche di memoria: come imparare più in fretta e ricordare meglio

Scopri le migliori tecniche di memoria per imparare più in fretta: palazzo mentale, ripetizione spaziata, richiamo attivo e metodo Feynman.

Sommario

  1. Il metodo dei loci: viaggiare con la mente
  2. Spaced repetition: imparare a distanza di tempo
  3. Mappe mentali: vedere per comprendere
  4. Le associazioni visive e le storie
  5. Chunking: dividere per capire meglio
  6. Emozioni, sonno e movimento: i veri alleati della memoria
  7. Non limitarti a ripetere: rielabora

La memoria non è un dono riservato a pochi fortunati: è una capacità che si può allenare. Con il metodo giusto, chiunque può imparare a ricordare meglio — che si tratti di preparare un esame universitario, imparare una lingua straniera o memorizzare dati complessi.Le ricerche neuroscientifiche dimostrano che il cervello risponde in modo straordinario a strategie attive e visive, soprattutto quando si sfruttano l’associazione di idee, le immagini mentali e la ripetizione distribuita nel tempo.

Il metodo dei loci: viaggiare con la mente

Immagina di poter trasformare la tua casa in una mappa mentale.È esattamente ciò che fa il metodo dei loci, una delle tecniche più antiche e ancora oggi tra le più efficaci per memorizzare elenchi o discorsi.Nato nell’antica Grecia, si basa sull’associare ogni informazione a un luogo familiare: una stanza, un mobile, un oggetto.Per esempio, se devi ricordare una lista di parole, puoi “posizionarle” mentalmente lungo il corridoio di casa tua. Quando dovrai ripeterle, ti basterà “camminare” con la mente attraverso quegli spazi.È una tecnica molto utile per discorsi, date storiche o esami orali, perché sfrutta la memoria spaziale, una delle più potenti del cervello umano.

Spaced repetition: imparare a distanza di tempo

Hai mai notato che più ripeti subito qualcosa, più la dimentichi in fretta? La spaced repetition, o ripetizione spaziata, funziona al contrario: ripassare le informazioni a intervalli di tempo crescenti permette di consolidarle nella memoria a lungo termine.

Un esempio pratico:

  • Giorno 1: studio del materiale
  • Giorno 2: primo ripasso
  • Giorno 5: secondo ripasso
  • Giorno 10: terzo ripasso

Oggi molte app come Anki, Quizlet o RemNote applicano questa logica in modo automatico, calcolando quando è il momento perfetto per ripassare. È una strategia indispensabile per chi deve ricordare formule, vocaboli o concetti tecnici.

Mappe mentali: vedere per comprendere

Le mappe mentali, ideate da Tony Buzan, trasformano le informazioni in schemi visivi colorati e ramificati. Il cervello, infatti, non ragiona per frasi lineari ma per connessioni.

Per crearne una, parti da un concetto centrale e fai diramare parole chiave, immagini e simboli. 
Usa colori diversi per evidenziare collegamenti logici: in questo modo, ciò che studi diventa più intuitivo e visivo. Sono perfette per riassumere capitoli, organizzare idee o preparare presentazioni complesse.

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Le associazioni visive e le storie

Il cervello ricorda meglio ciò che sorprende o emoziona. Per questo motivo, trasformare un concetto astratto in una storia o in un’immagine insolita è un modo potentissimo per fissarlo nella memoria.Per esempio, per ricordare che il sodio (Na) reagisce con l’acqua, puoi immaginare un personaggio chiamato “Na” che esplode non appena si bagna. Più vivida e assurda è l’immagine, più sarà facile da ricordare. È una tecnica utile per memorizzare termini scientifici, sequenze o liste di parole.

Chunking: dividere per capire meglio

La nostra memoria a breve termine ha una capacità limitata: può trattenere in media 7 elementi alla volta. Il chunking serve proprio a ridurre il carico mentale, raggruppando le informazioni in blocchi più semplici. Invece di ricordare “1 9 4 5 2 0 2 5”, è molto più facile memorizzare “1945–2025”. Questo principio vale anche per testi complessi, numeri, codici o elenchi di nozioni.

Emozioni, sonno e movimento: i veri alleati della memoria

Non bastano solo le tecniche: la memoria dipende anche da come viviamo.

  • Dormire bene aiuta il cervello a consolidare i ricordi durante la fase REM.
  • L’attività fisica regolare migliora la neuroplasticità, cioè la capacità del cervello di creare nuove connessioni.
  • Studiare con interesse ed emozione attiva l’amigdala, che rafforza il legame tra informazione e ricordo.

Un cervello riposato, attivo e coinvolto apprende più in fretta e dimentica più lentamente.

Non limitarti a ripetere: rielabora

Uno degli errori più comuni è ripetere passivamente. 
La vera chiave per ricordare è rielaborare attivamente ciò che impari: spiega un concetto a voce alta, crea esempi, insegnalo a qualcun altro. 
Questo processo stimola la memoria di lavoro e trasferisce le informazioni nella memoria a lungo termine.Le tecniche di memoria non sono trucchi per “geni”, ma strumenti basati su solide evidenze scientifiche. Applicandole con costanza, si può studiare meno ma imparare di più, rendendo lo studio più piacevole ed efficace. Combinare strategie come la spaced repetition, le mappe mentali e il metodo dei loci significa trasformare l’apprendimento in un processo dinamico, creativo e davvero duraturo.Perché ricordare di più non vuol dire studiare di più — ma studiare meglio.

Di: Cristina Saja, giornalista e avvocato

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