L’aumento delle temperature estive influisce direttamente sugli ormoni tiroidei. Numerosi studi hanno evidenziato come il sistema endocrino risponda anche a variazioni ambientali, come la temperatura, con un adattamento che comporta leggere variazioni ormonali, in particolare una lieve riduzione del TSH durante i mesi estivi. Durante questo periodo si può osservare anche una diminuzione dei livelli di TSH (l’ormone che stimola la tiroide), mentre i valori di FT3 e FT4 – gli ormoni attivi – tendono a restare stabili. Questo significa che, in estate, gli esami del sangue possono mostrare piccole oscillazioni, che nella maggior parte dei casi sono fisiologiche e non preoccupanti.
Cosa succede alla tiroide con il caldo?
Il caldo, in sé, non altera direttamente la funzione tiroidea nei soggetti sani. Tuttavia, in chi soffre di disfunzioni come ipertiroidismo o ipotiroidismo, le alte temperature possono accentuare alcuni sintomi o rendere più difficile la gestione della terapia. Per chiarire, l’ipotiroidismo è una condizione in cui la tiroide produce pochi ormoni, rallentando il metabolismo e causando sintomi come stanchezza, aumento di peso, sensazione di freddo, pelle secca e difficoltà di concentrazione. L’ipertiroidismo, invece, è caratterizzato da un’eccessiva produzione ormonale che accelera il metabolismo, provocando perdita di peso, palpitazioni, sudorazione eccessiva, nervosismo e tremori.
Ipertiroidismo: perché il caldo fa più soffrire?
Chi ha un metabolismo già accelerato tende a tollerare male il caldo. L’ipertiroidismo può causare aumento della temperatura corporea, sudorazione eccessiva, tachicardia, nervosismo e affaticamento – sintomi che l’estate può accentuare. Per questo è fondamentale adottare alcune precauzioni pratiche:
- Bere frequentemente per prevenire la disidratazione;
- Preferire abiti leggeri e traspiranti;
- Evitare sforzi fisici nelle ore più calde;
- Utilizzare creme solari ad alta protezione e cappelli;
- Non modificare mai il dosaggio del farmaco senza parere medico.
Un falso mito diffuso riguarda l’aria di mare e lo iodio marino, che non peggiorano l’ipertiroidismo. Non esistono evidenze scientifiche che giustifichino l’evitamento del mare per chi soffre di questa condizione.
Ipotiroidismo: caldo e stanchezza, un mix debilitante
Chi soffre di ipotiroidismo, soprattutto se non ben compensato, può sentire il caldo come un peso ulteriore. Nei mesi estivi, la sonnolenza, la stanchezza, l’astenia, la pressione bassa e il gonfiore possono intensificarsi, rendendo più difficile affrontare le giornate calde. È fondamentale seguire correttamente la terapia con levotiroxina, assumendola sempre a stomaco vuoto e alla stessa ora ogni giorno, preferibilmente con acqua a temperatura ambiente. È importante anche evitare cibi o integratori che possono ostacolare l’assorbimento del farmaco (come ferro, calcio o fibre) almeno per 4 ore dopo l’assunzione. Altre raccomandazioni per chi soffre di ipotiroidismo durante l’estate, sono:
- Dormire in ambienti freschi, ben ventilati o climatizzati;
- Mantenere un’idratazione costante;
- Controllare periodicamente i valori tiroidei, soprattutto in caso di sintomi anomali.
Quali sintomi non ignorare durante l’estate?
Durante i mesi caldi, è fondamentale monitorare attentamente alcuni segnali che possono indicare un peggioramento della condizione o una necessità di aggiustare la terapia. Chi ha ipertiroidismo dovrebbe fare attenzione a palpitazioni, tremori, ansia o difficoltà respiratorie. Chi soffre di ipotiroidismo, invece, non deve sottovalutare capogiri, eccessiva spossatezza, confusione o debolezza muscolare. In presenza di questi sintomi, è consigliabile prenotare una visita endocrinologica e ripetere gli esami del sangue (TSH, FT3, FT4).
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Quando fare i controlli tiroidei?
Chi è in terapia tiroidea dovrebbe pianificare i controlli ematici ogni 3–6 mesi, anche durante l’estate. È particolarmente importante eseguire esami dopo variazioni di dose recenti, prima di partire per vacanze in ambienti climaticamente molto diversi o in caso di sintomi nuovi o accentuati.
Alimentazione e stile di vita: piccoli gesti, miglior benessere
Per favorire una migliore gestione della tiroide durante i mesi più caldi, è importante seguire alcune semplici abitudini legate all’alimentazione e allo stile di vita. Questi accorgimenti aiutano a mantenere l’equilibrio ormonale e a ridurre l’impatto negativo che il caldo può avere sui sintomi tiroidei:
- Bere almeno 2–3 litri di acqua al giorno;
- Integrare la dieta con alimenti ricchi di selenio, come frutta secca, cereali integrali e legumi;
- Evitare eccessi di caffeina e alcol, che possono alterare il metabolismo tiroideo;
- Ridurre lo stress e mantenere un buon ritmo sonno-veglia;
- Svolgere attività fisica leggera, preferibilmente al mattino presto o al tramonto.
Come gestire la tiroide sotto il sole
Per concludere, durante l’estate, chi soffre di ipertiroidismo deve prestare attenzione a sudorazione, arrossamenti e tachicardia, adottando misure come una buona idratazione, abbigliamento leggero, evitare sforzi e usare protezione solare. Chi soffre di ipotiroidismo rischia maggiormente astenia, ipotensione e affaticamento e deve assicurarsi che la terapia sia ben gestita, che gli ambienti siano freschi e l’idratazione regolare. Tutti i pazienti devono considerare che in estate possono verificarsi oscillazioni nei valori ormonali, perciò è importante effettuare esami periodici, mantenere il contatto con l’endocrinologo e monitorare costantemente i sintomi.