Ogni amministrazione ha l’obbligo, per legge, di dotarsi di misure di prevenzione, codici di condotta e comportamento e piani anticorruzione per impedire e contrastare situazioni di conflitto d’interessi. È l’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) a fornire supporto alle amministrazioni per individuare i rischi legati alle situazioni di conflitto d’interesse. E a definire criteri, linee guida e modelli uniformi per evitarli.
Con la delibera n.158 approvata nel Consiglio del 30 marzo 2022, l’Anac ha dato precise indicazioni in merito alla gestione del possibile conflitto d’interessi all’interno delle amministrazioni pubbliche, con particolare riguardo all’ambito sanitario.
Il conflitto d’interesse in ambito sanitario
Nel vasto campo del conflitto d’interessi l’ambito sanitario è quello più delicato, in cui va posta maggiore attenzione. Infatti, anche solo la percezione di situazioni di conflitto può avere notevoli ripercussioni dal punto di vista economico e sociale.
L’OMS definisce il conflitto di interessi come “un insieme di condizioni nelle quali il giudizio professionale relativo a un interesse primario tende a essere indebitamente influenzato da un interesse secondario”. Mentre gli interessi primari si riferiscono agli obiettivi generali della propria professione, quelli secondari possono includere vantaggi finanziari e motivazioni personali. Una situazione, quindi, in cui un interesse secondario interferisce con il ruolo del professionista sanitario e non gli permette di agire in linea con i suoi doveri e responsabilità. Il suo interesse primario deve essere in primis la tutela della salute del paziente, mentre gli interessi secondari sono tipicamente di tipo finanziario o di altra natura.
In sanità, è importante individuare azioni comuni di responsabilizzazione e di contrasto ai comportamenti scorretti. Individuare pratiche illegittime significa difendere l'operato di tutti i medici onesti. E isolare eventuali comportamenti scorretti anche se limitati, che rischiano di mettere in discussione la fiducia che il cittadino ripone nei professionisti sanitari.
Come riconoscere il conflitto d’interessi in ambito sanitario?
Come si riconosce un potenziale conflitto di interessi in ambito sanitario? E quali sono le indicazioni in merito alla sua gestione? Le risposte a queste domande sono contenute nel corso in formato eBook “Conflitto di interessi in sanità: contesto giuridico e strumenti di prevenzione” (3 crediti ECM) contenuto nel catalogo FAD di Consulcesi.
L’eBook, infatti, esamina il contesto normativo di riferimento con una serie di focus sul fondamento costituzionale del concetto di conflitto di interessi. In seguito, tratta le disposizioni di legge in materia e le ricadute legali, proponendo degli esempi di disposizioni normative applicate.
Poi si avanza passando in rassegna gli enti e i profili professionali cui è assegnato il compito, in ambito generale e nello specifico in ambito sanitario, di valutare la sussistenza del conflitto di interessi.
Situazioni e contesti in cui insorgono conflitti di interessi
Nel corso vengono analizzate situazioni e contesti in cui insorgono conflitti di interessi in ambito sanitario, un fenomeno di stringente attualità considerato l'aumento dei casi di corruzione nei sistemi sanitari anche dei Paesi europei.
I campi in cui si verificano le condizioni di conflitto
Quali sono gli ambiti in cui si possono manifestare più frequentemente le condizioni di conflitto riguardanti aspetti economici e di altra natura? In primis, possono verificarsi nel campo della ricerca e della divulgazione scientifica ma anche della formazione e dell'aggiornamento professionale. Possono riguardare la prescrizione terapeutica e gli esami diagnostici, l'attività di consulenza e dei pubblici ufficiali così come i rapporti con industrie, enti, organizzazioni e istituzioni, nonché con la pubblica amministrazione.
Rispettare il codice deontologico: il ruolo del medico
Il corso, infine, prende in esame il ruolo del medico e il rispetto del Codice deontologico, a cui i professionisti della salute devono attenersi nell'esercizio quotidiano. E poi approfondisce il ruolo del paziente, la sua consapevolezza in tema di conflitti di interesse e le azioni che gli è possibile intraprendere.
Il Responsabile Scientifico è il professor Giuseppe Petrella, Presidente dell’UASSO (European-ASIA Surgical Oncology) e della Commissione per l’innovazione e la digitalizzazione dei servizi sanitari del Ministero della Salute.
L’obiettivo del corso è fornire ai partecipanti un quadro generale delle norme di riferimento sul conflitto di interessi in ambito sanitario. Avranno cognizione delle mansioni e degli obblighi previsti per gli enti e i profili professionali cui è assegnato il compito di valutare l’esistenza e la fondatezza del conflitto di interessi. Inoltre, grazie al corso avranno coscienza delle situazioni e dei contesti in cui insorgono conflitti di interesse. Infine, conosceranno le regole e le norme comportamentali a cui attenersi in base al Codice Deontologico e le possibili azioni che può intraprendere il paziente.