In occasione della Giornata Mondiale della Donazione di Organi, l’Italia fa il punto su dati, sfide e prospettive del trapianto. Mentre crescono le donazioni, resta alta l’attenzione su un tema delicato: come sono regolamentati i trapianti di organi da minori?
Donazione di organi: i dati aggiornati in Italia
Secondo il Centro Nazionale Trapianti (CNT), nel 2024 l’Italia ha registrato un aumento del 9% delle donazioni rispetto all’anno precedente, con più di 1.900 trapianti effettuati nei primi nove mesi dell’anno. Le regioni più virtuose si confermano Emilia-Romagna, Toscana e Veneto, mentre crescono i consensi anche in alcune aree del Sud.
L’indice di donazione per milione di abitanti (pmp) si attesta a 24,5, un dato superiore alla media europea, ma ancora lontano dai vertici di Paesi come la Spagna (con oltre 45 donatori pmp).
Tra i fattori che favoriscono la crescita:
- campagne di sensibilizzazione più efficaci;
- digitalizzazione del consenso (attraverso SPID e Fascicolo Sanitario Elettronico);
- maggiore coinvolgimento delle famiglie nei percorsi informativi.
Trapianti e minori: una normativa complessa e altamente protettiva
Cosa prevede la legge italiana
La legislazione italiana sulla donazione di organi da minori è una delle più restrittive e garantiste a livello europeo. Il riferimento normativo principale è la Legge 91/1999, che disciplina il prelievo di organi e tessuti, integrata dal Codice Civile e da circolari ministeriali successive.
Nei minori di 18 anni, non è ammesso il consenso personale: il prelievo può essere autorizzato esclusivamente dai genitori o tutori legali, previo accertamento della morte cerebrale e solo in caso di morte encefalica documentata in strutture abilitate.
Tra le principali tutele previste:
- doppia firma dei genitori (o tutore unico autorizzato dal giudice);
- obbligo di consenso informato e documentato;
- vietato qualsiasi tipo di prelievo da minore vivente, salvo rarissimi casi legati a tessuti rigenerabili (come il midollo osseo).
E se i genitori non sono d’accordo?
Nel caso in cui i genitori siano in disaccordo, non è possibile procedere con la donazione. La normativa italiana non prevede l’intervento del giudice tutelare per forzare la decisione, come invece avviene in alcuni ordinamenti esteri.
Il caso del trapianto tra fratelli
Un caso particolare riguarda il trapianto da minore a minore (es. donazione di midollo tra fratelli). In questo contesto:
- il minore donatore deve avere almeno 14 anni;
- deve esserci consenso informato dei genitori e valutazione psicologica del minore;
- serve il nulla osta del giudice tutelare e il parere favorevole di un comitato etico indipendente.
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Europa e minori donatori: un panorama disomogeneo
A livello europeo, la disciplina varia da Paese a Paese. Alcuni Stati (come la Francia e il Belgio) prevedono il principio del silenzio-assenso anche per i minori, sebbene con molte limitazioni e sempre previo consenso dei genitori. Altri, come la Germania, hanno regole molto simili a quelle italiane, ma con maggior flessibilità nei casi di trapianto tra familiari.
I numeri dei trapianti pediatrici in Italia
Nel 2023, sono stati effettuati in Italia oltre 200 trapianti pediatrici, soprattutto di rene e fegato. Le liste d’attesa per i bambini restano più critiche rispetto a quelle degli adulti, per la scarsità di organi compatibili e per la maggiore complessità degli interventi.
Il trapianto pediatrico richiede:
- equipe specializzate;
- centri di eccellenza accreditati;
- percorsi psicologici di supporto per le famiglie.
Donazione di organi e consapevolezza: un percorso da costruire fin da piccoli
La Giornata Mondiale della Donazione di Organi è un’occasione per sensibilizzare non solo gli adulti, ma anche le nuove generazioni. Progetti educativi nelle scuole e strumenti informativi digitali possono aiutare a costruire una cultura del dono più diffusa e consapevole.
Come ricordano i medici del CNT:
“Ogni donazione può salvare fino a sette vite. È un gesto che va oltre la morte e diventa parte di un percorso di solidarietà e umanità”.