Dopo mesi di trattative, mercoledì è stata finalmente siglata la pre-intesa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del comparto sanità per il triennio 2022-2024. Un risultato che coinvolge oltre 580mila dipendenti del Servizio sanitario nazionale, tra cui una fetta consistente di infermieri, oltre a tecnici, ostetriche e personale amministrativo.
La firma è stata possibile grazie al via libera decisivo del sindacato Nursing Up, che si è unito a Cisl, Fials e Nursind. Rimangono fuori dal tavolo CGIL e UIL, che hanno ribadito la loro contrarietà: “Chi firma un contratto senza risorse si assume la responsabilità di svendere i lavoratori”. Al contrario, il presidente dell’Aran Antonio Naddeo ha espresso piena soddisfazione per l’intesa, definendola «il frutto di un confronto costante, serio e responsabile».
Valorizzazione degli infermieri anche senza laurea magistrale
Uno dei nodi principali riguardava la valorizzazione del personale infermieristico. Il contratto introduce una novità importante: la possibilità di avanzamenti di carriera anche per gli infermieri privi di laurea magistrale. Come spiega il Nursing Up, “l’Area di Elevata Qualificazione, fino a ieri preclusa a chi non ha una laurea magistrale, sarà finalmente accessibile anche a chi vanta almeno sette anni di esperienza clinica, incarichi e titoli equipollenti”.
Un riconoscimento atteso da anni, che rappresenta un segnale di apertura verso quei professionisti che, pur sprovvisti di titoli accademici superiori, hanno accumulato sul campo competenze e responsabilità.
Più tutele, meno turni notturni: le nuove garanzie
Il nuovo contratto introduce anche misure che migliorano concretamente le condizioni di lavoro degli infermieri. Tra queste, l’esonero dai turni notturni per il personale over 60 e l’estensione dello smart working.
Particolarmente significativa è l’introduzione di un pacchetto di tutele contro le aggressioni nei luoghi di cura: patrocinio legale e sostegno psicologico gratuito per le vittime, oltre alla possibilità per le aziende sanitarie di costituirsi parte civile nei processi.
Un segnale forte in risposta a un fenomeno purtroppo sempre più frequente, che ha reso insicuro e stressante l’ambiente lavorativo per molti professionisti sanitari.
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Aumenti in busta paga e risorse dedicate ai Pronto soccorso
Dal punto di vista economico, il contratto prevede un aumento medio mensile di 172 euro per 13 mensilità, con punte fino a 516 euro per gli infermieri dei Pronto soccorso. A questi ultimi sono destinate ulteriori risorse attraverso un’indennità specifica che crescerà progressivamente fino a 366,67 euro mensili entro il 2026.
Questo riconoscimento economico si affianca a interventi normativi mirati per migliorare la qualità del lavoro in un settore, quello dell’emergenza-urgenza, sempre più sotto pressione. Complessivamente, il pacchetto di risorse ammonta a circa 1,7 miliardi di euro.
Uno sguardo al futuro: il prossimo contratto già in cantiere
La firma di questa intesa, pur tardiva, apre ora la strada al rinnovo 2025-2027. Il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha parlato di una buona notizia per i lavoratori, aggiungendo che il Governo ha già garantito le risorse necessarie per il rinnovo 2025-2027. Anche il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo ha confermato che sono stati previsti in legge di Bilancio ulteriori aumenti del 7%.