Teleconsulto sanitario: la guida

Come funziona il teleconsulto? Scoprilo con la guida di Consulcesi Club

Casa come primo luogo di cura e telemedicina“: questo è l’investimento M6C1 della Missione 6 Salute del P.N.R.R., che prevede lo stanziamento dell’ingente somma di 2.720.000.000 euro per il potenziamento e lo sviluppo della medicina domiciliare, con lo scopo di realizzare, entro giugno 2026, la presa in carico di almeno il 10% della popolazione over 65 italiana, per allineare il nostro paese ai migliori standard europei.

Le Linee Guida sul Modello digitale per l’attuazione dell’assistenza domiciliare, approvate dal Ministero della Salute nell’aprile 2022, individuano tra le componenti fondamentali del modello:

  1. L’assistenza domiciliare per garantire continuità nell’assistenza sanitaria territoriale;
  2. Un calendario settimanale, stilato in base alla complessità clinico-assistenziale del singolo paziente, per effettuare accessi domiciliari pianificati;
  3. Cure domiciliari supportate dalla Telemedicina.

Il nuovo modello di assistenza domiciliare prevede l’incremento dell’utilizzo dei sistemi di domotica, per favorire soprattutto l’assistenza dei pazienti cronici, anziani e con disabilità nonché dei loro familiari e caregiver, attraverso un supporto sanitario erogato 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

Figure basilari nel processo di presa in carico del paziente domiciliare saranno:

  1. il Medico di Medicina Generale (MMG) o il Pediatra di Libera Scelta (PLS), che hanno la responsabilità clinica del paziente nel percorso generale di presa in carico;
  2. l’infermiere, componente dell’equipe multiprofessionale, punto di riferimento nella presa in carico del paziente sia per la sua famiglia che per i sanitari, che all’occorrenza può svolgere attività di case manager in base al piano di cura domiciliare prescritto;
  3. la Centrale Operativa Territoriale (COT) e la Centrale operativa dell’ADI (se presente), che organizzerà e traccerà la presa in carico e le eventuali transizioni tra setting di ricovero e domiciliare, e fungerà da raccordo tra i diversi soggetti e i livelli assistenziali.

I servizi di telemedicina saranno erogati dal Centro servizi o dal Centro erogatore per la telemedicina, cui spetterà il compito di occuparsi dell’installazione e manutenzione della strumentazione tecnologica a domicilio, della manutenzione dei mezzi di comunicazione tra pazienti e medici/operatori sanitari, dell’addestramento dei pazienti e dei familiari all’uso di queste nuove tecnologie.

Le linee guida stilano un elenco dei servizi di telemedicina:

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Come funziona il teleconsulto? Scoprilo con la guida di Consulcesi Club e tieniti aggiornato su tutti gli elementi della Telemedicina per la tua professione. 

Cos'è e a cosa serve il teleconsulto

Il teleconsulto, letteralmente, è un consulto a distanza, anche attraverso videochiamata, che più medici effettuano con lo scopo di dialogare sulla situazione clinica di un determinato paziente.

Alla base del teleconsulto, oltre alla modalità “da remoto”, vi è la condivisione tra i medici di tutti i dati clinici, i referti, le immagini, gli audio e i video riguardanti il singolo caso clinico di cui si discute.

La condivisione di questi elementi avviene, naturalmente, in via telematica, tramite file digitali che i medici ritengano idonei per lo svolgimento adeguato del loro lavoro.

Il teleconsulto si può svolgere:

  1. in modalità sincrona,
  2. in modalità asincrona.

Quando il paziente è presente al teleconsulto, questo si svolge in modalità sincrona (cioè in tempo reale), utilizzando modalità operative analoghe a quello della televisita, e si configura come una vera e propria visita multidisciplinare in cui un medico, a distanza, chiede a uno o più Colleghi un consiglio sulla situazione clinica del paziente.

Se, invece, la situazione del paziente lo permette in sicurezza, il teleconsulto si può svolgere anche in modalità asincrona, cioè in differita tra i singoli professionisti sanitari: in questo caso, il medico richiedente non è connesso in attesa di ricevere un riscontro in diretta da parte dei medici cui ha chiesto il consulto.

Lo scopo del teleconsulto è quello di condividere con più professionisti sanitari le scelte mediche nell’interesse del paziente, ottenendo una “seconda opinione” specialistica.

Il teleconsulto contribuisce alla definizione del referto redatto al termine della visita; esso, però, non dà luogo alla stesura di un referto a sé stante, bensì a una “relazione collaborativa”.

    Chi può richiedere un teleconsulto

    Il teleconsulto viene richiesto, nell’ambito dell’erogazione dei servizi di assistenza domiciliare:

    1. dal Medico di Medicina Generale (MMG),
    2. dal Pediatra di Libera Scelta (PLS),
    3. dal Medico di Continuità Assistenziale (MCA) o del Distretto,
    4. dal medico specialista.

    Il teleconsulto può essere erogato anche in favore di pazienti che non richiedano una presa in carico complessa.

    Il teleconsulto non deve essere valutato in sede di Unità di Valutazione Multidimensionale e non necessita di definizione di un Piano Assistenziale Individualizzato (PAI).

      Attivazione ed erogazione

      Il teleconsulto è un’interazione tra più professionisti sanitari, che può essere attivato:

      1. in forma diretta,
      2. tramite la Centrale Operativa dell’ADI,
      3. tramite la COT.

      Il teleconsulto può essere attivato in forma diretta attraverso agende interattive condivise tra gli stessi medici, quando esistano percorsi già condivisi tra i professionisti.

      In alternativa, il teleconsulto può essere attivato tramite la Centrale Operativa dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), ove presente.

      Tuttavia, nell’ipotesi in cui si renda necessaria un’integrazione e un raccordo tra professionisti sanitari afferenti ambiti e setting diversi, oppure in caso di erogazione in presenza del paziente, è opportuna l’attivazione tramite la Centrale Operativa Territoriale.

      Supporti tecnici

      Il teleconsulto, a livello tecnico, richiede semplicemente una dotazione tecnologica di base per:

      1. effettuare la videochiamata;
      2. consultare e inviare la documentazione clinica (referti, immagini, ecc.) al medico/ai medici in teleconsulto.

      Le informazioni del paziente, naturalmente, devono essere rese disponibili nella cartella clinica domiciliare. 

      Il teleconsulto, indipendentemente dagli stanziamenti del PNRR., è uno strumento di assistenza domiciliare facilmente attuabile dai sanitari, purché il Ministero renda disponibile delle piattaforme di condivisione dei dati sanitari che siano sicure dal punto di vista cyber.

      Il teleconsulto si rivelerà, probabilmente, lo strumento più adatto per azzerare il divario geografico nell’erogazione delle prestazioni sanitarie, consentendo a qualunque paziente, in qualunque parte d’Italia, di ottenere un “secondo parere” da uno o più professionisti sanitari specializzati in quella determinata patologia.

      Di: Manuela Calautti, avvocato

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