Il Senato approva il ddl: l’obesità è ufficialmente riconosciuta come malattia

L’Italia ha approvato in via definitiva la legge sull’obesità, riconoscendola come malattia cronica e istituendo un piano nazionale di prevenzione e cura. Ma cosa cambia davvero per i cittadini, i medici e le Regioni? E come verranno utilizzati i fondi stanziati?

Sommario

  1. Perché riconoscere l’obesità come malattia è un punto di svolta
  2. Come funzioneranno i fondi previsti dalla legge sull'obesità
  3. Quali sono le azioni concrete previste
  4. Quando entreranno in vigore le novità della legge sull'obesità
  5. Quale impatto per i cittadini e quali sfide restano?

Con l’approvazione definitiva in Senato il 1° ottobre 2025, il disegno di legge “Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità” è diventato legge dello Stato. L’Italia compie così un passo storico: l’obesità viene riconosciuta ufficialmente come malattia cronica, progressiva e recidivante, con diritto all’accesso alle cure garantite dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Questo cambiamento sposta il tema dall’ambito individuale a quello collettivo e sanitario.

Perché riconoscere l’obesità come malattia è un punto di svolta

La nuova legge stabilisce che l’obesità deve essere trattata al pari di altre condizioni croniche come diabete o ipertensione. Le principali conseguenze sono:

  • Inclusione delle prestazioni nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), garantendo diagnosi e terapie senza barriere economiche;
  • Presa in carico strutturata del paziente lungo tutto il percorso di cura;
  • Riduzione dello stigma sociale e sanitario, favorendo un approccio multidisciplinare e inclusivo.

Per chi convive con obesità, quindi, non si tratta più solo di una questione di “stile di vita”: diventa una condizione sanitaria che richiede strumenti e risorse pubbliche.

Come funzioneranno i fondi previsti dalla legge sull'obesità

Per rendere operativo il piano nazionale, il legislatore ha previsto uno stanziamento progressivo. Le risorse saranno distribuite alle Regioni tramite decreto ministeriale per garantire uniformità di intervento sul territorio.

Gli importi principali sono:

  • 700.000 € per il 2025 per l’avvio del programma nazionale;
  • 800.000 € per il 2026 per potenziare le misure;
  • 1,2 milioni di € dal 2027 in poi, a regime, per mantenere il piano;
  • 400.000 € annui dal 2025 per la formazione del personale sanitario;
  • 100.000 € annui permanenti per campagne di comunicazione e sensibilizzazione.

Questi fondi finanzieranno sia gli aspetti clinici sia le azioni educative e sociali collegate.

Quali sono le azioni concrete previste

La legge prevede un pacchetto integrato di misure articolato in diversi ambiti:

  • Prevenzione: promozione della corretta alimentazione, sostegno all’attività fisica, educazione fin dall’infanzia, valorizzazione dell’allattamento materno;
  • Inclusione sociale: contrasto alla discriminazione nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nelle attività sportive e ricreative;
  • Formazione degli operatori: aggiornamento obbligatorio per medici, pediatri e professionisti sanitari, oltre a moduli formativi per studenti universitari in area medica;
  • Osservatorio nazionale sull’obesità (OSO): organo con sede al Ministero della Salute, incaricato di monitorare l’applicazione della legge, raccogliere dati epidemiologici e inviare report annuali al Parlamento;
  • Comunicazione pubblica: campagne di informazione diffuse attraverso scuole, farmacie, medici di base ed enti locali per sensibilizzare la popolazione.

L’obiettivo è affrontare l’obesità su più fronti: sanitario, sociale e culturale.

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Quando entreranno in vigore le novità della legge sull'obesità

La legge diventerà effettiva con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. I tempi di attuazione dipenderanno dai decreti ministeriali che definiranno la ripartizione dei fondi e i dettagli organizzativi con le Regioni. Alcune misure, come la formazione degli operatori e le campagne informative, potranno partire già nei primi mesi del 2026. Altre, come l’istituzione dell’Osservatorio e il pieno inserimento nei LEA, richiederanno tempi tecnici più lunghi.

Quale impatto per i cittadini e quali sfide restano?

L’impatto potenziale della legge è significativo:

  • Maggiore accesso alle cure senza disparità economiche;
  • Riduzione dello stigma e delle discriminazioni;
  • Miglior coordinamento tra centri specialistici, medici di base e territorio;
  • Crescita della cultura della prevenzione.

Le principali sfide restano: garantire un’applicazione uniforme nelle diverse Regioni, evitare che i fondi restino solo sulla carta, assicurare la piena operatività dell’Osservatorio e promuovere un cambiamento culturale nella percezione dell’obesità.

 

Di: Viviana Franzellitti, giornalista

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