Dermatite atopica, bronchiti ricorrenti, riniti, asma: ogni bambino ha il suo ‘tallone di Achille”. E se non tutti i bambini sono uguali (per condizioni di salute), anche le vacanze andranno costruite su misura, scegliendo la destinazione che possa offrire il massimo dei benefici. "Conoscere le condizioni cliniche del piccolo paziente è fondamentale per orientare la scelta del luogo di villeggiatura", spiega la dottoressa Lucilla Ricottini, pediatra e nutrizionista. Chi soffre di dermatite atopica, ad esempio, può trarre vantaggio da un soggiorno al mare, grazie all’azione lenitiva di acqua salata e sole. Per i bambini soggetti a infezioni delle vie respiratorie, il mare – soprattutto se caratterizzato dalla presenza di scogli – resta una delle mete più indicate. Diverso il discorso per i bambini con una predisposizione asmatica, che potrebbero trovare giovamento in montagna, purché non si superino altitudini troppo elevate. "Non a caso", ricorda la specialista, "molti centri di cura si trovano proprio in ambiente montano".
Estate per i più piccoli: microbiota intestinale e cambiamenti alimentari
In vacanza si mangia fuori più spesso, si sgarra volentieri, si rompono i ritmi abituali. E anche l’intestino può risentirne. "Il microbiota intestinale – sottolinea Ricottini – è molto sensibile ai cambiamenti improvvisi dell’alimentazione e dello stile di vita".Alterazioni della flora intestinale possono comportare disturbi dell’alvo, meteorismo, ma anche influenzare il tono dell’umore e la qualità del sonno.Ecco perché è importante mantenere il più possibile una dieta equilibrata anche in ferie, soprattutto se si sceglie una vacanza in ambienti rurali o fattorie didattiche, dove cambia anche l’esposizione microbica, con possibili effetti positivi ma non sempre prevedibili.
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Sole e nuovi orari: l’equilibrio del sonno va preservato
Esporsi a lungo alla luce solare, cambiare fuso orario, andare a letto tardi per seguire i tempi della famiglia o per l’eccitazione della vacanza: anche il ritmo sonno-veglia può saltare. "Nei primi mille giorni – ricorda Ricottini – il sonnellino pomeridiano è ancora necessario, ma crescendo si va verso un consolidamento del sonno notturno. Questo però non significa che i bambini non risentano delle variazioni ambientali".Se necessario, si può ricorrere alla melatonina, "ma senza dimenticare che non è un sonnifero, e va dosata correttamente". In molti casi, dietro una difficoltà ad addormentarsi si nasconde solo un bisogno di rassicurazione: "Il bambino può vivere il sonno come una separazione dal genitore. Non è una patologia, ma una fase da accogliere e accompagnare".
Un ruolo attivo anche per il pediatra
Per la dottoressa Ricottini, il pediatra non è solo il medico della cura, ma anche una figura educativa: "Possiamo essere una guida preziosa nella preparazione alla vacanza, soprattutto per i genitori di bambini con fragilità. Non limitiamoci a curare: aiutiamo le famiglie a fare prevenzione, anche in vacanza", conclude.