Oltre il BMI: perché è il momento di riconsiderare i consigli per perdere peso

Perdere peso non significa inseguire ideali irraggiungibili. La scienza invita a riscoprire il corpo, il benessere e la salute attraverso abitudini sostenibili e personalizzate.

Sommario

  1. Dimagrire non è solo questione di chili
  2. Il ruolo del medico: più ascolto, meno stigma
  3. Verso una salute più inclusiva: serve un cambiamento culturale

Parlare di peso corporeo solo in termini di BMI (indice di massa corporea) è ormai un approccio superato. Lo conferma un recente articolo pubblicato sul BMJ (British Medical Journal), che invita medici e professionisti della salute a ripensare le raccomandazioni rivolte a chi desidera dimagrire.

L’indice di massa corporea è uno strumento molto diffuso per valutare se una persona rientra in un range di peso “normale”, è in sovrappeso o soffre di obesità. Ma il BMI è un parametro generico: non distingue tra massa magra e massa grassa, non tiene conto della distribuzione del grasso corporeo né dei fattori genetici, culturali e ambientali che influenzano il peso.

Chi ha molta massa muscolare, ad esempio, può risultare “sovrappeso” o addirittura “obeso” secondo il BMI, pur avendo un corpo in salute. Al contrario, persone con BMI normale possono comunque presentare un eccesso di grasso viscerale e rischi per la salute.

Dimagrire non è solo questione di chili

Secondo gli esperti, il focus dovrebbe spostarsi dall’obiettivo di perdere peso a ogni costo a un approccio personalizzato, che consideri benessere complessivo, stile di vita e salute metabolica. È più utile concentrarsi su comportamenti salutari sostenibili: alimentazione equilibrata, attività fisica regolare, sonno di qualità e riduzione dello stress.

Inoltre, studi recenti mostrano che perdere anche solo una piccola percentuale di peso (5-10%) può ridurre significativamente i rischi per la salute, indipendentemente dal BMI finale.

Il ruolo del medico: più ascolto, meno stigma

Il BMJ sottolinea anche l’importanza di superare lo stigma del peso. Spesso le persone con obesità o sovrappeso si sentono giudicate dai medici, ricevendo consigli standardizzati (“mangia meno, muoviti di più”) che non tengono conto di storia clinica, fattori psicologici e condizioni sociali.

L’approccio moderno punta invece su empatia, ascolto e supporto mirato, per aiutare il paziente a costruire abitudini sane nel tempo, senza pressioni irrealistiche.

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Verso una salute più inclusiva: serve un cambiamento culturale

Riconsiderare il ruolo del BMI significa adottare una visione più ampia del concetto di salute, che tenga conto della complessità di ogni persona. L’obiettivo non è solo far scendere l’ago della bilancia, ma migliorare la qualità di vita, ridurre i rischi cardiovascolari, prevenire il diabete di tipo 2 e altre malattie croniche.

Il messaggio è chiaro: l’indice di massa corporea da solo non basta. È tempo di rivedere i protocolli, aggiornare le linee guida e formare i professionisti della salute su un approccio multidimensionale alla gestione del peso.

Dimagrire in modo sano significa ascoltare il corpo, ricevere consigli personalizzati e liberarsi dal mito del “peso perfetto”. Il vero obiettivo? Vivere meglio, più a lungo e con maggiore consapevolezza.

Di: Cristina Saja, giornalista e avvocato

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