La bozza della Legge di Bilancio 2026 introduce una misura fiscale agevolativa sulle prestazioni aggiuntive svolte dal personale sanitario del Servizio Sanitario Nazionale. In particolare, l’Articolo 68, comma 5 del disegno di legge prevede che per l’anno 2026 le Regioni possano incrementare la spesa destinata a queste prestazioni aggiuntive, entro limiti prefissati per ciascuna Regione (indicati nell’allegato dedicato al riparto) fino a un totale di 143,5 milioni di euro. Di tale importo complessivo, 101,885 milioni sono riservati ai dirigenti medici e 41,615 milioni al personale sanitario del comparto (infermieri, ostetriche, tecnici sanitari, OSS, ecc.). La norma dispone inoltre che i compensi erogati per queste prestazioni aggiuntive siano assoggettati a un’imposta sostitutiva IRPEF del 15% in luogo della tassazione ordinaria. In altri termini, su tali compensi extra non si applicano le normali aliquote progressive IRPEF né le addizionali regionali e comunali, bensì un’aliquota fissa del 15%, sostitutiva di queste imposte.
In questo ebook troverai:
Analisi della norma sulle prestazioni aggiuntive nel SSN
Riparto delle risorse e allocazioni regionali (Allegato III/X)
Impatto fiscale per medici, infermieri, OSS e tecnici sanitari
Aspetti operativi e raccomandazioni per aziende sanitarie e lavoratori
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La tassazione agevolata al 15% sulle prestazioni aggiuntive nel SSN cambia il reddito di medici e sanitari. Ecco cosa prevede l’Allegato III e il riparto regionale.