Comparto sanità, firmato il rinnovo del contratto: aumenti, tutele e nuove regole per 581mila lavoratori

Il nuovo CCNL punta su benessere, valorizzazione delle competenze e tutele contro il burnout e le aggressioni. Aumenti fino a 172 euro al mese.

Sommario

  1. Innovazioni normative e nuove opportunità di carriera
  2. Tutela del benessere e nuove forme di organizzazione del lavoro
  3. Sicurezza, formazione e prospettive del sistema sanitario

Dopo mesi di trattative, è stato firmato all’Aran il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) del comparto Sanità per il triennio 2022-2024. L’accordo interessa più di 581mila dipendenti del Servizio sanitario nazionale, tra infermieri, tecnici, amministrativi e personale sanitario non medico. A sottoscriverlo sono stati Fials, Cisl, Nursind e Nursing Up, mentre Cgil e Uil hanno confermato la loro opposizione, giudicando insufficienti le risorse stanziate.

Il rinnovo contrattuale muove una cifra complessiva di 1,784 miliardi di euro, traducendosi in un aumento medio mensile di 172,37 euro per tredici mensilità, pari a un incremento del 6,8% rispetto alle retribuzioni attuali. Sono previsti anche arretrati medi di 1.200 euro per il personale.

Nel dettaglio, il contratto prevede indennità specifiche per le professioni sanitarie: 175 milioni per chi opera nei pronto soccorso, 35 milioni per la specificità infermieristica e 15 milioni per la tutela del malato. Si tratta di misure mirate a valorizzare ruoli spesso gravosi, riconoscendo le difficoltà operative e la crescente complessità del lavoro nelle strutture sanitarie. Il rinnovo, dunque, rappresenta un passo importante per il miglioramento del potere d’acquisto dei lavoratori e per la valorizzazione del loro contributo al sistema sanitario pubblico, sebbene le tensioni sindacali indichino che il percorso di confronto non sia ancora del tutto chiuso.

Innovazioni normative e nuove opportunità di carriera

Oltre agli aspetti economici, il contratto introduce una serie di novità normative che puntano a migliorare la qualità del lavoro e a valorizzare le competenze professionali. Viene ampliata la platea dei dipendenti che possono accedere all’area di elevata qualificazione, aprendo nuove opportunità di crescita professionale. Potranno accedervi, oltre ai possessori di laurea magistrale e tre anni di incarico, anche coloro che dispongono di una laurea triennale e sette anni di esperienza o titoli equipollenti ai sensi della legge 42/1999, accompagnati da un incarico di funzione di durata analoga.
Si tratta di un’evoluzione significativa nella prospettiva della carriera sanitaria, perché riconosce il valore dell’esperienza accumulata sul campo, superando la logica puramente accademica dei percorsi di avanzamento.

Inoltre, il contratto rivede diversi istituti contrattuali, prevedendo maggiore flessibilità e aggiornamenti in linea con le esigenze del personale. Viene introdotta, ad esempio, la possibilità di articolare l’orario di lavoro di 36 ore su quattro giorni, in via sperimentale, senza compromettere la qualità del servizio. È una misura che risponde a una crescente domanda di conciliazione tra vita privata e professionale, specialmente in un settore ad alta usura psicofisica come quello sanitario.
Complessivamente, le modifiche normative del CCNL mirano a costruire un modello di lavoro più inclusivo, dinamico e meritocratico, dove l’esperienza e la dedizione trovano finalmente riconoscimento formale.

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Tutela del benessere e nuove forme di organizzazione del lavoro

Il nuovo contratto dedica grande attenzione al benessere del personale sanitario, con una serie di misure pensate per migliorare le condizioni operative e prevenire il logoramento fisico e mentale. Tra le innovazioni più significative figura il riconoscimento del buono pasto anche per chi lavora in modalità agile, un passo importante verso l’equità tra diverse modalità lavorative. Inoltre, viene garantita la priorità di accesso al lavoro agile per i dipendenti con disabilità o che assistono familiari disabili, introducendo una sensibilità concreta alle esigenze di inclusione e cura.

Il contratto prevede anche la possibilità di combinare straordinari e incarichi fino a un valore di 5.000 euro, offrendo maggiore flessibilità nella gestione delle attività.

Sul fronte delle nuove figure professionali, viene introdotto il profilo di “Assistente infermiere”, già previsto da un accordo Stato-Regioni, che si colloca come figura intermedia tra gli operatori e i professionisti della salute.

Altro elemento innovativo è l’attenzione al “age management”, ovvero alle politiche per il personale con età media elevata. Viene prevista la possibilità di fruire delle ferie anche ad ore, nonché l’accesso temporaneo al part-time in deroga per rispondere a necessità personali. Queste misure riflettono la consapevolezza che il benessere organizzativo è ormai una condizione essenziale per mantenere alta la qualità dell’assistenza sanitaria e ridurre il rischio di burnout.

Sicurezza, formazione e prospettive del sistema sanitario

Un capitolo centrale del nuovo contratto riguarda la sicurezza e la tutela del personale, con particolare attenzione agli episodi di violenza che, purtroppo, coinvolgono sempre più spesso operatori sanitari. Il CCNL introduce una specifica tutela per chi subisce aggressioni da parte di terzi, garantendo il patrocinio legale da parte dell’Azienda e, su richiesta del dipendente, il supporto psicologico. È una misura che risponde a un’emergenza reale e crescente, riconoscendo la necessità di proteggere chi ogni giorno lavora in prima linea.

Sono inoltre disciplinate le prestazioni aggiuntive e la collaborazione alla libera professione intramuraria dei dirigenti sanitari, per favorire la flessibilità e l’efficienza dei servizi.
Infine, il rinnovo aggiorna le indennità di specificità infermieristica, tutela del malato e pronto soccorso, introducendo criteri di distribuzione omogenei tra le regioni, in modo da assicurare equità e pieno utilizzo delle risorse.

Di: Arnaldo Iodice, giornalista

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