Stipendi Ssn: nel 2021 i medici hanno perso in media 3.500 euro

Sommario

  1. Retribuzioni: quanto hanno perso in media i medici nel 2021
  2. I residui non distribuiti
  3. Le possibili cause del disavanzo
  4. I dati regionali principali

Pubblicati i risultati del “Conto annuale 2021”, ad opera del sindacato CIMO-FESMED. In un solo anno sono 389,7 i milioni di residui non distribuiti

Lavorano troppo, guadagnano poco e non fanno carriera. Parliamo dei medici ospedalieri, il cui profilo lavorativo (contenente tutti i principali indicatori, tra cui straordinari, ore lavorate, stipendi medi ecc.) è stato tratteggiato dal “Conto annuale 2021”, realizzato dal sindacato CIMO-FESMED. Un quadro tutt’altro che esaltante, con più ombre che luci, e da cui emergono particolari preoccupanti.

Retribuzioni: quanto hanno perso in media i medici nel 2021

I dati analizzati arrivano dall’86% delle 225 aziende sanitarie interrogate e mostrano come i dirigenti medici, sanitari e veterinari abbiano perso in media, nel corso del 2021, tra i 297 e i 373 euro al mese. Ciò vuol dire che gli stipendi annui sono calati, nello stesso lasso di tempo, di un totale che va dai 3.566 euro ai 4.480 euro. A ciò si aggiunga, inoltre, che l’anno precedente non era andata chissà quanto meglio, dato che la perdita mensile per ogni professionista andava tra i 235 e i 316 euro.

I residui non distribuiti

Dall’analisi di CIMO-FESMED emerge che l’ammontare del residuo dei fondi contrattuali della dirigenza medica e sanitaria è pari a 389,7 milioni di euro. Questa cifra è relativa alle 192 aziende che hanno comunicato i propri dati. Ciò significa che, se vengono considerate anche le aziende restanti, l’ammontare supererebbe i 450 milioni. Cosa significa questo? Che gran parte dei residui (parliamo sempre del 2021) non sono stati erogati e vanno ad accumularsi con quelli degli anni precedenti.

Altro elemento interessante è rappresentato dal fatto che 105 aziende hanno registrato un disavanzo del fondo di risultato (sistema premiante) e di disagio (ovvero turni festivi e notturni, retribuzione straordinari ecc.) di oltre 116 milioni di euro.

Le possibili cause del disavanzo

Secondo gli autori dello studio, le cause di questo disavanzo vanno individuate principalmente nel ricorso eccessivo a turni e disponibilità rispetto alla capienza reale dei fondi a disposizione e nel ricorso allo straordinario invece che alle prestazioni aggiuntive. Ciò vuol dire che molte aziende utilizzano il fondo di medici e sanitari per finanziare il lavoro in eccesso, invece che finanziarlo attraverso risorse aziendali aggiuntive. Dall’analisi emerge però che il saldo negativo di questi due fondi è compensato da una parte dei residui del fondo destinati agli incarichi dei professionisti. Senza queste “acrobazie contabili”, secondo gli autori dello studio i residui del 2021 ammonterebbero ad un totale di 578 milioni di euro.

I dati regionali principali

La Regione italiana con il maggior saldo negativo (fondi disagio e risultato) è la Lombardia (34.044.427 €) seguita da Sicilia (14.042.125 €) e Piemonte (13.744.652 €). Le Regioni che registrano invece i residui comprensivi del saldo negativo più alti sono: Sicilia (56.691.213 €), Veneto (42.057.167 €) e Lazio (37.404.239 €). Quelle che registrano il dato più basso sono: Molise (39.314 €), Umbria (880.101 €) e Marche (1.546.088 €). Queste ultime risultano le Regioni che detengono anche i residui senza saldo negativo dei fondi inferiori. E se, per l’appunto, ai residui sottraiamo il saldo negativo dei fondi, vien fuori che le Regioni con i dati più alti sono: Sicilia (70.733.338 €), Lombardia (54.125.100 €) e Lazio (46.680.687 €).

Di: Redazione Consulcesi Club

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