Con la delibera n.1328 del 22 settembre 2025, la Regione Puglia ha introdotto una misura eccezionale per far fronte alla grave carenza di personale infermieristico nelle Rsa per soggetti non autosufficienti. Come stabilito dal documento, fino al 31 dicembre 2025 le strutture potranno sostituire fino alla metà degli infermieri con operatori socio-sanitari in caso di dimissioni volontarie.
La disposizione, pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia n.80 del 6 ottobre 2025, si applica a tutte le Rsa pubbliche e private accreditate e non prevede modifiche alle tariffe regionali già in vigore. La Giunta, guidata dal presidente Michele Emiliano, ha specificato che la misura non comporterà oneri aggiuntivi per il bilancio regionale e che resterà obbligatoria la presenza di almeno un infermiere con attestato BLSD nel turno notturno.
Le motivazioni della Giunta Emiliano
Nel documento istruttorio allegato alla delibera, la Giunta ha riconosciuto che la difficoltà nel reperire infermieri rappresenta un problema ormai strutturale, aggravato dall’aumento della domanda nel settore pubblico e da una minore attrattività del lavoro nelle Rsa. È stato osservato che molte strutture rischiano di perdere il requisito organizzativo e l’accreditamento a causa della cronica carenza di personale.
La misura è stata dunque concepita, si legge, come un intervento temporaneo e di salvaguardia, volto a evitare chiusure e a garantire la continuità assistenziale degli anziani ospiti. Parallelamente, la Regione ha annunciato l’avvio di uno studio sulle cause della carenza infermieristica e sull’adeguatezza delle retribuzioni nel settore sociosanitario, da realizzare in collaborazione con gli Ordini professionali e le rappresentanze di categoria.
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Il ricorso della Fials: “Provvedimento inammissibile”
Il 21 ottobre 2025, la Fials ha presentato ricorso contro la delibera regionale, giudicandola giuridicamente inammissibile e lesiva dei principi di sicurezza e qualità dell’assistenza. Il sindacato ha dichiarato che il provvedimento autorizza le Rsa a operare in una condizione di “illiceità organizzativa permanente”, con ripercussioni dirette sulla salute e sulla vita dei soggetti più fragili.
La Fials ha ricordato che gli infermieri sono responsabili di attività cliniche complesse (dalla valutazione sanitaria alla somministrazione dei farmaci, dalla gestione delle emergenze alla pianificazione assistenziale) e che la loro sostituzione, anche parziale, con personale Oss comporta un aumento significativo del rischio di errori e di eventi avversi.