Si è aperta all’Aran la trattativa con le organizzazioni sindacali per il rinnovo del contratto nazionale 2022-2024 dell’area dirigenziale della Sanità. Il tavolo interessa più di 137mila dirigenti medici, sanitari, veterinari e delle professioni sanitarie. Il prossimo incontro è già stato fissato per il 15 ottobre.
L’avvio del confronto, scrive Quotidiano Sanità, si è svolto in un clima positivo con l’auspicio di arrivare in tempi rapidi alla firma del contratto ormai scaduto, così da poter aprire successivamente la contrattazione per il triennio 2025-2027.
Naddeo (Aran): “Aumenti medi di 491 euro al mese”
Durante la riunione, il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, ha illustrato le risorse a disposizione: 1,2 miliardi di euro complessivi, comprensivi dei fondi aggiuntivi, pari a un incremento del 7,27%. Questo permetterà, ha precisato, di garantire aumenti medi di 491 euro al mese per 13 mensilità.
Alparone (Regioni): “Valorizzare competenze e condizioni di lavoro”
Al tavolo era presente anche Marco Alparone, presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità, che ha sottolineato la centralità del rinnovo:
“Il contratto riguarderà più di 137mila dirigenti del Servizio sanitario nazionale, professionisti che operano in prima linea garantendo cure e continuità dei servizi. È necessario – ha spiegato – migliorare le condizioni di lavoro e riconoscere le competenze, anche attraverso percorsi di crescita professionale adeguati”.
L’obiettivo: chiudere presto il contratto 2022-2024 e aprire il triennio successivo
Alparone ha ringraziato l’Aran per la celerità nell’attivazione del tavolo, ribadendo l’impegno delle Regioni:
“Ci auguriamo una rapida sottoscrizione dell’accordo così da avviare subito la contrattazione per il triennio 2025-2027. Serve un quadro contrattuale che valorizzi le professionalità, rafforzi l’attrattività delle aziende sanitarie pubbliche e garantisca la sostenibilità economica e organizzativa”.