Per gli iscritti agli Ordini degli Psicologi il 31 dicembre rappresenta la conclusione del secondo triennio formativo da quando sono soggetti all'obbligo ECM. Da sempre una professione molto dedita all'aggiornamento per predisposizione, fa sperare in risultati positivi anche per questo appuntamento con la fine del 23-25. Il Consiglio nazionale degli Ordini degli Psicologi (CNOP) non manca comunque di inviare comunicazioni e ragguagli agli iscritti ancora non in regola, ricordando anche che dal 2026 senza almeno il 70% dei crediti del triennio 23-25 si rischia di perdere la copertura assicurativa in caso di contenzioso. Lo conferma Alessandro Trento, Componente della Commissione Formazione Continua di CNOP, che sottolinea anche l'impegno della Commissione ECM per dare un'ultima grande opportunità a tutti i sanitari con la delibera 1/25 sui crediti compensativi. Non una "sanatoria, ma un atto di responsabilizzazione".
Scadenza triennio 23-25 e psicologi in regola: partite le comunicazioni
Il 31 dicembre segna la scadenza del triennio formativo 23 25. Qual è ad oggi la situazione formativa tra gli psicologi?
"La situazione è a grandi linee uguale a quella delle altre professioni sanitarie. Noi siamo soggetti all'obbligo a partire dal triennio 20-22. Nel precedente triennio di fatto abbiamo chiuso con delle prestazioni molto simili a quelle di categorie professionali che da molti anni sono soggette all'obbligo. Quindi siamo stati sufficientemente lieti nel precedente triennio del risultato. Contiamo anche in questo triennio di avere dei risultati sufficientemente buoni".
E la Federazione al momento ha messo in atto delle strategie per ricordare la scadenza insomma del triennio supportare gli iscritti a raggiungere i crediti necessari?
"Sì, anche a livello regionale abbiamo inviato delle comunicazioni agli iscritti sulla situazione attuale. Inoltre il CNOP dal 2022 è provider ECM, quindi eroga tutta una serie di corsi accreditati proprio per sostenere le colleghe e i colleghi in questo compito e obbligo formativo, un incentivo proprio per chi ancora dovesse avere necessità di recuperare i crediti fino al 31 dicembre per potersi mettere in regola con l'obbligo".
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Il rischio assicurativo: la percezione degli psicologi
A suo avviso quali dovrebbero essere le direttive sulle quali orientarsi per una evoluzione della formazione tra gli psicolog?
"La professione psicologica ha avuto in questi ultimi anni un'esplosione, un'attenzione particolare soprattutto per quanto riguarda alcuni ambiti specifici. La formazione deve accompagnare questa evoluzione cercando di sostenere i professionisti e le professioniste in un compito comunque delicato e importante come quello della salute fornendo loro una formazione che possa portare a interventi efficaci e di qualità".
Sappiamo che nel 2026, senza aver completato almeno il 70% dei crediti ECM, si può rischiare di perdere la copertura della polizza assicurativa. I vostri iscritti sono consapevoli di questo rischio e di quello che potrebbe significare per il proprio lavoro.
"Oltre al grosso impegno rispetto all'erogazione dei corsi, CNOP ha messo in piedi già da anni una comunicazione abbastanza importante rivolta proprio agli iscritti, attraverso anche webinar, pagine e siti istituzionali che possono accompagnare le colleghe e i colleghi in questa obbligo rispetto all'assicurazione. I nostri colleghi sono stati informati, in generale stiamo lavorando appunto sia tra i nostri iscritti sia all'interno della Commissione nazionale per la formazione continua affinché questo obbligo possa diventare, come in altri ambiti, anche un'opportunità".
Nuove frontiere: la formazione ECM in evoluzione
Ecco, ogni fine triennio ci porta a discutere su un'evoluzione del sistema ECM. Allora noi chiediamo cosa ne pensa il CNOP, in quale direzione dovrebbe evolversi la formazione e cosa c'è che il sistema ECM non ha ancora fatto per i suoi professionisti.
"Il sistema ECM è molto complesso e si rivolge a una platea estremamente numerosa. Pensiamo che sono 1.000.000 e mezzo di professionisti che sono coinvolti nel processo alla formazione continua. Questo rende il sistema sicuramente molto complesso per da un lato cercare di tenere in considerazione tutte le esigenze, sia professionali che personali dei singoli professionisti, ma dall'altra a volte rischia di essere un po' troppo complesso. Quindi una delle priorità, dal nostro punto di vista, è la semplificazione del sistema ECM e dall'altra una premialità che già esiste nel sistema, che potrebbe evolvere ancora di più, in particolar modo premiando, andando a valorizzare quella che è la formazione sul campo che la formazione individuale".
Delibera crediti compensativi: non uno sconto, ma una responsabilizzazione
La delibera 1/25 permetterà un vasto recupero dei debiti passati con crediti compensativi. La direzione è quella giusta?
"Il sistema ha la necessità di assumere come propria responsabilità quella di sostenere aiutare i professionisti ad adempiere all'obbligo formativo. La recente delibera della Commissione nazionale Formazione continua va in questa direzione cercando di non fare più sanatorie o sconti su materie che sono diciamo così anche degli elementi che vanno poi a incidere sulla credibilità del sistema, ma cercando di responsabilizzare il professionista quindi di fatto chiedendo al professionista di, dandogli più tempo però, cercare comunque in qualche modo di recuperare delle situazioni che vanno recuperate".